Palio - 03 settembre 2022, 13:33

Ordine di sfilata e temi del “Corteo storico dei bambini”

Si snoderà, dalle 14.45, da piazza Cairoli. Alla rappresentazione migliore andrà il premio "Mara Sillano Sabatini"

Un'immagine di Mara Sillano Sabatini, alla cui memoria è intitolato il premio che andrà alla miglior ricostruzione storica

Come consuetudine, il pomeriggio della vigilia di Palio sarà caratterizzato dal “Corteo storico dei bambini”, nell’ambito del quale i giovanissimi rappresentanti di Rioni, Borghi e Comuni partecipanti al Palio di Asti percorreranno, con partenza alle 14.45 da piazza Cairoli (‘del Cavallo’), lo stesso percorso che domani vedrà protagonisti ‘i grandi’. Ovvero corso Alfieri, via Gobetti, piazza San Secondo e via Garibaldi, con arrivo in piazza Alfieri.

Alla rappresentazione storica ritenuta migliore verrà assegnato anche quest’anno il Premio “Mara Sillano Sabatini”, istituito per volontà della famiglia della donna e con il patrocinio del Consiglio dei Rettori, in memoria di Mara Sabatini, storica figura del Comitato San Pietro e del Palio di Asti in genere.
Di seguito, l’ordine della sfilata con i relativi temi.

COMUNE DI BALDICHIERI

 

Colori: argento, azzurro e oro Rettore: Sara Giaretti

Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada romana a 10 km a ovest di Asti, è già menzionato in un manoscritto del 1041 (diploma dell’Imperatore Enrico III) con il nome di “Mons Baldecherii”. Il castello medievale che anticamente sorgeva sulla sommità del colle è stato danneggiato a più riprese, in più eventi bellici, sino alla sua completa distruzione nel Settecento, durante la guerra di secessione spagnola. Pregevole la parrocchiale dedicata a San Secondo Martire dal cui sagrato si gode un singolare panorama delle colline circostanti.

Si è aggiudicato il Palio della Corsa dei Comuni 2019

Rota Fortunae: la perpetua instabilità della sorte

Uno dei simboli più diffusi nel Medioevo europeo fu la Rota Fortunae, una rappresentazione allegorica della perpetua instabilità della sorte; a girarla è sempre una donna, personificazione della fortuna; a volte ha un velo davanti agli occhi, per indicare la cecità della sorte.

Nel movimento della Rota Fortunae si distinguono quattro fasi: una ascendente, che dalla miseria porta alla ricchezza; il culmine della gloria, spesso marcato da un re seduto in trono; la decadenza; la caduta all’imo. È evidente la similitudine con la ruota solare, rispettivamente con l’alba, il mezzogiorno, il tramonto e la notte. Il poeta romano Marco Pacuvio scrisse: “i filosofi dicono che la fortuna è pazza, cieca e stupida e sta sopra una roccia sferica che rotola continuamente; per questo motivo è cieca, perché non vede dove è diretta; è folle, perché è instabile, e stupida poiché non sa distinguere chi è degno e chi è indegno dei suoi favori”.

Il Comune di Baldichieri intende rievocare l’instabilità della sorte attraverso l’allegoria della Rota Fortunae.


 

COMUNE DI CASTELL’ALFERO

 

Colori: azzurro, bianco e oro Rettore: Fabrizio D’Agostino

Ammesso alla corsa per la prima volta nel 1989, Castell’Alfero, situato a 12 km da Asti in posizione collinare, è rinomato per la produzione vinicola e per il castello dalle linee settecentesche già appartenuto ai Conti Amico, ora sede del Comune.

Nota ai più la frazione Callianetto che, secondo la tradizione, avrebbe dato i natali alla popolare maschera piemontese “Gianduia”. Castell’Alfero ha vinto il Palio nel 1997 e nel 1998.

Calendimaggio

È una festa stagionale con cui si celebra l’arrivo della primavera. L’evento trae il nome dal periodo in cui si svolge, cioè intorno al 1° maggio, perché risalente alle calende del mese nel calendario romano, in cui si onorava la dea Flora, responsabile della fioritura degli alberi. La funzione magico- propiziatoria di questo rito risale a popoli dell’antichità molto integrati con i ritmi della natura, dove gruppi di giovani si recavano nei boschi e ne asportavano o interi alberi, o rami verzicanti e fioriti, fiori di ogni tipo come simbolo della rinascita.

COMUNE DI SAN DAMIANO

 

Colori: rosso e blu

Rettore: Bianca Deltetto

Situato a 15 km da Asti, il Comune di San Damiano è centro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la produzione frutticola e vinicola.

Fondato nel 1275, nello stesso anno in cui ad Asti si consolidava la tradizione del Palio, conserva la storica pianta rettangolare e una medievale torre cilindrica.

Il Comune di San Damiano ha vinto il Palio nel 2011.

Il Calendario Medievale E La Misurazione Del Tempo

Durante il periodo medievale, il tempo era scandito dal ciclo delle stagioni e dalle feste liturgiche. Il corteo dei bambini rosso blu, rappresenta con tavole, strumenti astronomici e simbolici il calendario medievale attraverso gli studi e le immagini tratte dagli antichi documenti del basso medioevo.

COMUNE DI MONTECHIARO

 

Colori: bianco e celeste Rettore: Renzo Cordero

Il Comune di Montechiaro, situato a 15 km da Asti in posizione collinare, fondato dagli astigiani nel XIII secolo, conserva un pregevole centro storico medievale, con resti di fortificazioni. Poco fuori dall’abitato, su di un poggio, si erge la Chiesa di San Nazario, gemma del romanico risalente, probabilmente, al XII secolo. Suggestiva anche la pieve di Santa Maria Assunta di Pisenzana con fondazioni protoromaniche, chiesa cimiteriale sino al 1894.

Il Comune di Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981.

Quel  di festa

Trascorso un secolo dalla fondazione della Villa Nuova Mons Clarus , anche i bambini, allegri e gioiosi, festeggiano il centenario ai piedi della torre.

COMUNE DI NIZZA MONFERRATO

 

Colori: giallo e rosso Rettore: Fabio Covello

Nizza Monferrato, anticamente detta “Nizza della paglia” perché, secondo la tradizione, nella fretta di costruire il borgo, gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anziché con i coppi, dista 29 km da Asti ed è centro agricolo e vitivinicolo di notevole importanza, soprattutto per la produzione del vino Barbera (D.O.C.G.) Ricco di vestigia del passato – Palazzo Crova e Palazzo Civico con torre merlata – Nizza ha vinto il Palio nel 1986 e nel 2016.

Traditio Palio

Il Palio è una tradizione antica, la prima notizia riportata è di Guglielmo Ventura e risale al 1275.

Nel sabato che precede il Palio i Nostri bambini onorano la tradizione della corsa che ancora oggi si corre con passione dai Borghi rioni e Comuni riportando la Città al periodo dei fasti medievali.

COMUNE DI CANELLI

 

Colori: bianco e azzurro

Rettore: Giancarlo Benedetti

Canelli, centro spumantiero noto a livello internazionale, si trova a 30 km a sud di Asti. Il paese, dominato dall’imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produzione vinicola di alta qualità dovuta, soprattutto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti Spumante.

Canelli ha vinto il Palio nel 1974.

I bambini di Canelli rendono omaggio ai loro colori araldici

Tamburi e giovani celebrano con orgoglio le insegne e i colori araldici bianco e celeste del Comune di Canelli. Nello scudo con fondo celeste campeggia il cane bianco rampante, figura "parlante" dello stemma araldico della città.

Simbolo di fedeltà, vigilanza, amicizia e attaccamento al proprio territorio e ai propri valori, il cane è rappresentato coronato e con collare in oro.


 

COMUNE DI MONCALVO

 

Colori: bianco e rosso

Rettore: Raffaele Mazzella

Importante centro monferrino, Moncalvo dista 20 km da Asti ed è noto per la sua indiscussa tradizione enogastronomica e per essere stato capitale del Marchesato di Monferrato. Ricco di storia, le cui vestigia si possono ammirare ancora oggi –Chiesa di San Francesco, bastioni, Chiesa della Madonna - ha dato i natali a Rosa Vercellana (la Bela Rusin, Contessa di Mirafiori) moglie morganatica di VittorioEmanuele II. Di antica tradizione e grande richiamo la Fiera Nazionale del Tartufo (ottobre) e la Fiera del Bue Grasso (dicembre).

Moncalvo ha vinto il Palio nel 1988, nel 1989, nel 1994, nel 1995 e nel 2018.

“Somno Et Vigilia”, i sogni dei bambini

Tutti sognano nella società medievale: uomini e donne, nobili e popolani ma anche i bambini. Proprio i più piccoli, si credeva, sorridessero nel sonno perché cullati dalla melodia delle sfere. Nel Medioevo i sogni

erano considerati preziose esperienze del soprannaturale ma in costante contatto con la vita quotidiana. Il confine tra sogno e realtà era vago e le visioni di esseri fantastici, apparizioni di santi e miracoli erano fenomeni piuttosto comuni. Si veniva messi in guardia anche dagli incubi e dai succubi, entrambi demoni tentatori che miravano a piegare la volontà. Il Comitato Palio Moncalvo presenta il tema “somno et vigilia”, con i suoi simboli onirici, portatori di significati e messaggi anche nel mondo dei bambini.

RIONE SAN SECONDO

 

Colori: bianco e rosso

Rettore: Gianluca Assandri

Il Rione San Secondo, comunemente detto “del Santo” porta il nome del Santo Patrono. Situato nel cuore della città, comprende, tra l’altro, Piazza Alfieri, sede della corsa.

La Collegiata di San Secondo (risalente, nelle forme riconducibili a quelle attuali, al sec. XIII) ha sede nel rione, e conserva, nella cripta, una preziosa urna d’argento che custodisce le spoglie mortali del Santo nel cui nome si corre il Palio. Su piazza San Secondo si affacciano i più importanti palazzi della Città: Palazzo Civico di gusto settecentesco su preesistenze medievali, Palazzo degli Antichi tribunali in cui si amministrava la giustizia, e Palazzo del Podestà. San Secondo ha vinto il Palio nel 1982, nell’edizione del Giubileo del 2000 e nel 2007.

Festeggiamenti in occasione del rientro dei Solaro ad Asti

La famiglia Solaro, una delle più importanti stirpi patrizie astigiane del Medioevo, apparteneva al gruppo delle casane astigiane che svolgevano ad Asti attività di cambia-valuta e di prestito su pegno.

Fra il 1200 e 1300 la supremazia sulla città, potente e ricco comune dell’alta Italia, era contesa dalle fazioni di diverse famiglie nobili astigiane. L’influenza economica dei Solaro, precedentemente messi al bando dagli avversari, fu tale che nel 1304 la famiglia rientrò in Asti, governandola per quasi mezzo secolo. Insieme ai vincitori rientrarono anche le famiglie alleate: i Malabayla, i Troya, i Falleti, i Lajolo, gli Asinari, i Pelletta e i Roero.

Il Rione San Secondo rievoca i festeggiamenti dei nobili rampolli delle famiglie astigiane casaniere alleate che esultano, secondo la tradizione medioevale, per il rientro dei Solaro ad Asti, portando le insegne dei propri casati lungo le vie della città.


 

BORGO SAN MARZANOTTO

 

Colori: oro e blu

Rettore: Emil Giuseppe Dovico

San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tanaro, è l’antico “Sanctum Marcianus”, citato nel diploma mediante il quale Federico Barbarossa nel 1159 conferma alla Città di Asti le località del distretto.

Fuori dall’odierno abitato, su una collina che si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Asinari.

San Marzanotto non ha ancora al suo attivo alcuna vittoria.

I fiori nel Medioevo

San Marzanotto porta in sfilata i fiori e la loro simbologia.

Sin dal Medioevo ai fiori vengono attribuiti significati morali e ad essi è conferito il privilegio di veicolare un messaggio o di sottolineare una richiesta.

L’accezione di un determinato fiore può derivare da leggende e usanze perpetuate nel tempo.

I bambini del borgo oro-blu portano in sfilata fiori simboli di purezza, innocenza, fierezza e nobiltà.

BORGO SANTA MARIA NUOVA

 

Colori: rosa e azzurro Rettore: Marco Gonella

Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo nome alla chiesa omonima, già attestata nel 1009.

All’interno della chiesa si può ammirare la pala d’altare di Gandolfino da Roreto “Madonna col bambino e coi santi” risalente al 1496 .

Sino al primo quarto del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342 quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire una nuova cerchia di mura. Santa Maria Nuova ha vinto il Palio nel 1972, nel 2000, nel 2005, nel 2006 e nel 2009.

I giovani rampolli delle antiche famiglie nobili del borgo

Sfilano i nobili rampolli delle antiche famiglie casaniere del Borgo di Santa Maria Nuova, portando le insegne dei propri casati. Già negli antichi cartari medievali Santa Maria Nuova era definito “Il Borgo”.

RIONE SAN PAOLO

 

Colori: oro e rosso

Rettore: Giorgia Mancone

Il Rione San Paolo, situato al limite meridionale del centro storico medievale, è sicuramente uno dei più estesi ed uno dei più antichi. Già nel 1292 si trova traccia della chiesa di San Paolo che, secondo gli studiosi, era stata eretta presso il muro di cinta della città.

L’attuale chiesa di San Paolo, da cui prende il nome il rione, è stata costruita intorno al 1790 in stile corinzio e custodisce, tra l’altro, il Palio che il Rione ha vinto nel 1975, settecentesimo anniversario della corsa. San Paolo ha poi vinto nel 1978, nel 1979, nel 1993 e nel 2015.

I bambini sfilano per la parata militare

Correva l'anno 1494, i fanciulli delle nobili famiglie astigiane erano in fermento per l'arrivo della Duchessa Beatrice D'Este in occasione della parata militare, bambini e bambine sfilarono per la città confrontandosi in vari giochi di abilità e destrezza.

RIONE SAN SILVESTRO

 

Colori: oro e argento

Rettore: Maria Teresa Perosino

Il Rione San Silvestro si trova nel cuore della città nei pressi della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa attuale, da cui prende il nome e i colori, è stata consacrata nel 1870; sorge sul sedime della primitiva chiesa romanica consacrata da Papa Urbano II nel 1096.

La figura storica a cui si ispira il Rione è quella di Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano.

San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui è stata abbinata la Lotteria nazionale, nel 1992.

I giovani fanciulli del rione San Silvestro celebrano l’ingresso di Valentina Visconti in Asti con omaggi e festeggiamenti

Secondo la tradizione e le consuetudini diffuse in molte città italiane, in epoca medioevale quando giungevano personaggi importanti, venivano accolti con omaggi ed eccellenze del territorio, portate in dono da bimbi e giovani rampolli delle famiglie nobili del luogo. Il Rione San Silvestro ha scelto di presentare proprio il corteo di accoglienza dei fanciulli che accolsero Valentina Visconti, Dòmina di Asti, a Palazzo Magno, durante il suo soggiorno astigiano dal 25 al 28 giugno 1389, nel lungo viaggio per raggiungere lo sposo Ludovico di Touraine, fratello del Re di Francia Carlo VI, integrando ed anticipando il tema rievocativo del corteo Oro Argento del Palio di Asti 2022.

RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO

 

Colori: bianco e verde

Rettore: Pier Paolo Squillìa

Nella parte sud occidentale della città si estende il Rione San Martino San Rocco che occupa, per tre quarti, quello che fu il centro antico di Asti dove si possono ammirare le torri e le dimore di nobili famiglie astigiane quali i Pelletta, i Malabayla e i Roero. Questi ultimi, importanti mercanti e banchieri, ebbero torri, palazzi e caseforti nella via omonima che ancora oggi congiunge corso Alfieri con piazza San Giuseppe e piazzetta San Rocco, cuore del Rione. A testimonianza dell’importanza del casato dei Roero, in epoca medievale in quella via non era consentito il passo ai funerali ed era interdetto il passaggio di condannati.

San Martino San Rocco ha vinto il Palio nel 1984, nel 1985 e nel 2012.

Giochi e passatempi nell'Asti medievale

Nella società medievale, l'amore per il gioco e i passatempi era condiviso sia dagli adulti sia dai bambini: se da un lato i giochi degli adulti prevedevano dadi, pedine, carte e tavole, dall'altro oggetti assai più semplici e rudimentali intrattenevano i giovani e le fanciulle. I bambini del Rione San Martino e San Rocco, dai colori bianco e verde, rievocano alcuni dei giochi e passatempi più diffusi nel Medioevo.

 

BORGO TORRETTA

 

Colori: bianco, rosso e blu Rettore: Luca Perosino

Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denominazione ricorda l’antica torre che era utilizzataper vigilare la frequentatissima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui si conserva ancora parte dell’edificio e rimane il ricordo nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione Torretta – Santa Caterina fino alla separazione, avvenuta nel 1969; dal 1970 il Borgo ha corso autonomamente con la denominazione Torretta – Nostra Signora di Lourdes. Ha vinto il Palio nel 1976, nel 2004 e nel 2013.

L’istruzione dei piccoli nobili ai tempi del medioevo

I piccoli del Borgo Torretta sono attori di un quadro vivente che raffigura l’educazione di bambini e bambine di nobile stirpe nel Medioevo. La loro istruzione avveniva nelle scuole religiose delle chiese e dei monasteri oppure direttamente in famiglia. I maschi svolgevano i compiti di paggio, andavano a caccia, apprendevano le buone maniere e tutto ciò che i codici cavallereschi dettavano. Le piccole nobili venivano prese in cura dalle dame, intrattenevano la corte con canti e danze ed avevano il privilegio di servire a tavola. Spesso erano educate in convento dove venivano avviate a studi religiosi, all'apprendimento di lettura e scrittura, dell'arte del ricamo, del cucito e alla conoscenza di uno strumento musicale. Analogamente i bimbi avviati alla vita religiosa apprendevano a leggere, scrivere e venivano educati al canto e all’arte musicale.

BORGO SAN PIETRO

 

Colori: rosso e verde Rettore: Mario Raviola

Il Borgo si colloca a est su una antica area suburbana, nei pressi dell’antica strada romana. L’elemento indubbiamente più importante del borgo è il pregevole complesso monumentale di San Pietro che comprende la rotonda del Santo Sepolcro (XII secolo), la casa priorale, l’ospedale dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e la cappella Valperga (XV secolo). Il complesso ospita anche il Civico Museo Archeologico. San Pietro ha vinto il Palio nel 1968, nel 1969, nel 1973 e nel 1983.

VIRTUS VENENUM EXPELLIT - La virtù scaccia il veleno. Simbologia ed araldica del vessillo di Borgo San Pietro

“VIRTUS VENENUM EXPELLIT” è il motto riportato nel vessillo del Borgo San Pietro di cui, secondo l’araldica, costituisce l’anima. Ha un triplice significato: ricorda e rende omaggio alla lunga attività ospedaliera che i Cavalieri Gerosolimitani svolsero negli edifici del “vecchio San Pietro”; allude alla Viverna, animale mitologico, astuto e coraggioso, indomito ed indipendente, simbolo beneaugurante e propiziatorio scelto dal popolo sanpietrino come animale totemico; è un incoraggiamento per tutti: la virtù degli atti e dei comportamenti scaccia il veleno delle paure, dello scoramento, delle incomprensioni e di tutte le cose cattive che possono danneggiare una comunità.

I bimbi del borgo San Pietro rendono omaggio al loro vessillo, simbolo e anima della comunità del popolo rosso e verde.


 

BORGO VIATOSTO

 

Colori: bianco e azzurro Rettore: Giovanni Binello

Il Borgo Viatosto – anticamente detto Ripa Rupta – si trova all’estremo nord della città, su un colle, graziosamente raccolto intorno alla chiesetta della Madonna di Viatosto, intatto, pregevole esempio di romanico. Dal sagrato della chiesa si può godere il singolare panorama della città di Asti.

Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1981 Don Bosco e Viatosto hanno costituito due Borghi distinti.

Il gioco e i giochi nel medioevo

In una società in cui l’aspirazione più alta per un bambino è quella di diventare un prode cavaliere, anche il gioco insegna le regole della società ed i comportamenti imposti dal rango sociale. Farà riflettere che bambini e bambine giocassero con le stesse bambole: il gioco infatti era asessuato, a differenza dalla società moderna.

BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZO

 

Colori: bianco e azzurro. Rettore: Riccardo Stocco

Il vasto Borgo Tanaro Trincere Torrazzo si stende a sud della città e prende il nome dal fiume Tanaro che lambisce Asti a meridione. Borgo popolare per eccellenza, era abitato in particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano il loro sostentamento dal fiume.

La fertile piana del Tanaro ha sempre dato pregiati frutti ed ancora oggi è fiorente la produzione orticola in serra.

Tanaro Trincere Torrazzo ha vinto nel 1990, nel 2002 e nel 2010.

PUERILIA LUDOS: la fantasia dei bambini

Il corteo del borgo fluviale, formato dalle giovani ancelle, raffigura in modo fantasioso gli elementi che da sempre popolano il fiume Tanaro. L'acqua è da sempre l'elemento essenziale; fonte di vita, rinascita e salvezza. Le piccole ninfee presenti nella rappresentazione identificano il deflusso vitale delle acque e come dice lo storico Walter Burkert: "l'idea che i fiumi sono dei e le ninfe le loro divinità associate è profondamente radicata, non solo in poesia ma anche nella convinzione comune e nei rituali; il culto di queste divinità è limitato solamente dal fatto che rimangono inseparabilmente identificate con una specifica località".

BORGO SAN LAZZARO

 

Colori: giallo e verde Rettore: Silvio Quirico

Il Borgo è situato nella zona est della città oltre porta San Pietro, dove già dal 952 d.C. era presente un Lazzaretto. Il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma da “San Lazzaro dei mendicanti e degli appestati”. Il suo motto è “A temp e leu” (A tempo e luogo opportuni).

San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 1999, nel 2001, nel 2008 e nel 2017.

La gioia dei fanciulli alla ripresa della Vita e delle nostre tradizioni

 

Il Corteo dei bimbi del Borgo San Lazzaro è un tripudio di gioia, colori ed esultanza. Un corteo di temerari e tenaci piccoli rappresentanti del popolo discendente dalla zona est fuori le mura i cui colori giallo e verde vengono portati in trionfo con l'animale araldico: IL RAMARRO simbolo di coraggio, forza e tenacia. Gli storici stemmi ed il motto A Temp e Leu (a tempo e luogo) chiudono il corteo. E fino a domani pomeriggio quando i cavalli saranno schierati ai canapi per San Lazzaro è solo tempo di festeggiare la ripresa. Bentornato Palio!

BORGO DON BOSCO

 

Giallo e blu

Rettore: Marco Scassa

Borgo di recente costituzione, si trova nella zona degli “antichi sbocchi nord” di Asti ed è caratterizzato da ampie aree destinate a verde pubblico oltre ad essere la zona residenziale della città, in cui sorge anche il nuovissimo ospedale. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a San Giovanni Bosco, figura di educatore e sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha di gran lunga valicato i confini cittadini. Originariamente il Borgo Don Bosco ha partecipato al Palio con l’attiguo Borgo Viatosto aggiudicandosi il Drappo nel 1967, 1971, 1980. Dopo la separazione da Viatosto ha ancora vinto nel 1996.

Il ciclo delle stagioni

La sfilata dei piccoli borghigiani del Don Bosco vuole rappresentare l’eterno ciclo delle stagioni che da sempre hanno condizionato e scandito la vita dell’uomo in moltissime sue attività. Tali rappresentazioni subivano modifiche in relazione alla varietà del clima e del ciclo agricolo. La rappresentazione del ciclo dei mesi è un’antica tradizione iconografica che compare già all’inizio del XII secolo tra le decorazioni delle cattedrali di tutta Europa

RIONE SANTA CATERINA

 

Colori: rosso e celeste Rettore: Nicoletta Sozio

Il nome del Rione deriva dalla pregevole chiesa parrocchiale (sec. XVIII) dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto. Adiacente alla chiesa si ammira la Torre rossa o di San Secondo in laterizi e arenaria, che nella parte inferiore conserva la struttura di porta palatina di epoca romana (I secolo d.C.), sopraelevata poi in età medievale (XI secolo). Il primo Palio e’ stato vinto nel 1970. Ha poi nuovamente vinto nel 2003 e nel 2014.

I pigmenti nel Medioevo

Nel Medioevo il colore è ovunque. Lo troviamo nelle miniature dei codici, negli affreschi delle chiese, sulle vetrate e in alcuni casi anche sulle colonne senza dimenticare l’abbigliamento di uomini e donne. Nella tavolozza dell’artista del Medioevo sono sei i colori principali presenti: il bianco, il rosso, il giallo, il blu, il verde e il nero. Miscelando insieme i vari pigmenti si ottenevano nuove tonalità dalle molteplici sfumature. I colori erano caratterizzati da una forte saturazione e il contrasto tra le diverse tonalità dava un maggior valore all’immagine dipinta. L’uso dei colori era fondamentale in quanto ognuno di essi aveva un preciso e chiaro significato.

Il bianco, simbolo dell’innocenza e della purezza spesso abbinato all’azzurro e al blu e utilizzato per rappresentare la Vergine Maria. Il rosso simbolo del fuoco, associato al sangue è il colore della forza e del potere. È il colore degli abiti indossati dai nobili e dalla famiglia reale. Al rosso venivano associati inoltre poteri protettivi. Negli affreschi infatti, spesso, i neonati e i più piccoli portano al collo collanine di corallo rosso per allontanare gli spiriti maligni e le malattie. Il giallo veniva invece usato con valenza negativa per indicare i traditori. Se la tonalità virava verso il verde significava follia e con questa venivano dipinti gli abiti dei matti e dei giullari per simboleggiare la follia. Quando invece la tonalità vira verso l’oro indica l’imperturbabile trascorrere del tempo e la regalità. Oltre all’oro, anche il blu rappresenta la regalità e spesso contraddistingueva gli abiti delle famiglie più nobili. Il blu è inoltre simbolo di spiritualità, di giustizia e di fedeltà. Con il verde si indicavano i banchieri e i mercanti e i membri delle loro famiglie oltre ad essere abbinato anche al concetto di fecondità e di fertilità.

Il nero era invece associato all’oscurità e al male e veniva usato dagli artisti per contraddistinguere le figure diaboliche.

Con ‘I pigmenti nel Medioevo’ il Corteo del Rione Santa Caterina porta in sfilata i colori e i codici da essi celati. Dietro ogni accostamento, ogni tonalità, un significato e un messaggio per gli occhi più attenti.

RIONE CATTEDRALE

 

Colori: bianco e azzurro

Rettore: Giuseppe Monticone

Il Rione della Cattedrale prende il nome dalla pregevole fabbrica gotica che si erge in tutto il suo magico splendore a occidente dell’antico centro storico. Il duomo, che nelle forme attuali risale al XIV secolo con torre campanaria del 1266, rappresentava, nel Medioevo, il fulcro della vita astese: nella attigua piazza si svolgeva un importante mercato e da quella stessa piazza, ancora oggi, prende avvio il corteo storico del Palio.

La Cattedrale ha vinto il Palio nel 1977 e il Palio dei borghi e rioni nel 2019

L’elogio del cavallo: dai destrieri ai somieri

Il cavallo ha rappresentato nel Medioevo un animale sia "buono da pensare", sia "buono da utilizzare": svariati erano i suoi impieghi che spaziavano da mezzo di trasporto, a sostegno degli uomini nei lavori nei campi, talora sostituendo i buoi. A seconda del servizio che prestavano, questi animali erano distinti in destriero (da guerra e da giostra), corsiero (da lancia e da corsa), palafreno (per i viaggi, le parate e gli usi quotidiani), ronzino (ad indicare un animale ormai vecchio) e somiere (per il trasporto delle some). L'equitazione era, infine, uno dei doveri ai quali i fanciulli delle famiglie nobili, mandati a formarsi presso le corti reali e signorili, dovevano adempiere per poter diventare cavalieri.

Redazione