Politica - 07 settembre 2022, 12:59

Scalfarotto (Terzo Polo): "Aver rinunciato a Draghi è stata una sciagura per il Paese"

"Siamo alternativi alle due coalizioni principali, vogliamo dare una casa all'Italia che ha sempre avuto difficoltà a farsi sentire"

L'On. Scalfarotto con le candidate Barbara Baino e Francesca Bassa, alle loro spalle Angela Motta (ph. Efrem Zanchettin - Merfephoto, come per tutte le altre immagini presenti nell'articolo)

A margine degli appuntamenti che caratterizzeranno la sua giornata nell’Astigiano (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), l’On. Ivan Scalfarotto – sottosegretario agli Interni e e esponente di primo piano di Italia Viva, candidato per la lista Calenda ('terzo polo' composto da Azione e Italia Viva) – ha incontrato i giornalisti locali per un confronto sulle tematiche politiche e sociali di maggior attualità.

Affiancato dalle candidate Barbara Baino e Francesca Bassa, nonché dalla coordinatrice di Italia Viva Angela Motta, Scalfarotto non si è sottratto ad alcuna domanda, spaziando nelle risposte dal caro energia all’analisi del progetto politico di ‘terzo polo’ che vede protagonisti Carlo Calenda e Matteo Renzi.

ALTERNATIVI AI DUE POLI E 'FEDELI' A DRAGHI

Una scelta di campo alternativa alle due coalizioni principali, viste l’una come determinante (insieme al Movimento 5 Stelle) per la caduta del governo Draghi di cui lo stesso Scalfarotto è membro e l’altra (con particolare riguardo per il PD di Enrico Letta) troppo orientata “su posizioni sempre più laburiste, mentre noi ci ritroviamo in una cultura politica progressista, liberaldemocratica, poco ideologica e riformista. Vogliamo dare una casa a un pezzo d’Italia che ha sempre avuto difficoltà a farsi sentire, costruendo un progetto politiche che possa aver respiro anche dopo le elezioni”.

NON MI SENTO AL SICURO PENSANDO A UN GOVERNO MELONI

Elezioni che il ‘terzo polo’, fieramente a supporto di Draghi, non avrebbe voluto, in particolare in un momento internazionale così difficile: “In questa fase storica, aver rinunciato a Draghi è stata una sciagura per il Paese ha affermato Scalfarotto – Draghi per sua autorevolezza e il suo curriculum ha dato un posto di primo piano all’Italia. Ad esempio anche la discussione sul ‘price cap’ (un tetto al costo dell’energia per contenere il fenomeno del caro energia, ndr.) nasce qui in Italia e se penso a un governo Draghi mi sento al sicuro. Se invece penso a un governo Meloni no. Pertanto puntiamo ad ottenere il miglior risultato possibile per poter contribuire a dar vita a un governo che, per autorevolezza, richiami quello di Draghi”.

IN ITALIA TANTE PROMESSE MA POCA CONCRETEZZA

E proprio il costo dell’energia, pensiero che preoccupa la stragrande maggioranza degli italiani, è stato il ‘convitato di pietra’ dell’incontro, spunto da cui Scalfarotto – secondo cui non si può transigere dalla realizzazione di tutta la strumentazione necessaria (dai rigassificatori alle centrali nucleari, passando per i termovalorizzatori) per ovviare al problema della dipendenza energetica – ha ampliato il discorso argomentando su uno dei ‘mali’ endemici del nostro Paese.

“In Italia abbiamo un enorme problema di realizzazione delle cose: tante promesse, ma alla fine nessuno ‘mette a tera’ i progetti. Guardiamo all’Asti-Cuneo, sono anni che c’è un ponte che finisce nel vuoto! Io spesso racconto di aver collaborato con Calenda come viceministro al Commercio Internazionale con cui mettemmo a punto il piano straordinario del Made in Italy. L’importanza non fu tanto l’importante stanziamento economico, quanto aver speso tutti i soldi ottenuti”.

LA RIDUZIONE DEL NUMERO DI PARLAMENTARI METTE A RISCHI INTERE PICCOLE REGIONI

Infine, una battuta sulla riforma che ha ridotto il numero di parlamentari e portato, con l’attuale legge elettorale, alla definizione di collegi enormi, con il rischio che determinate aree di territorio non vengano rappresentate: “Il problema della mancata rappresentanza è reale – ha sostenuto – riguarda non solo l’Astigiano, ma anche intere piccole regioni. Pertanto non parliamo soltanto di un problema territoriale, ma anche prettamente politico. Di conseguenza sarà sicuramente necessario apportare alcuni aggiustamenti, così come del resto ai regolamenti parlamentari della Camera. Non è sensato mantenere lo stesso iter di prima con un numero di parlamentari molto ridotto”.

Dopo l'incontro con i giornalisti, il sottosegretario è stato ricevuto dal sindaco Rasero, qui ritratto anche con il presidente del Consiglio comunale Federico Garrone


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