Economia e lavoro - 26 ottobre 2022, 07:00

Sigaretta elettronica o riscaldatore di tabacco? Quali sono le differenze e le caratteristiche

Il settore dei prodotti per fumatori adulti è notevolmente mutato nel corso degli ultimi due decenni: a partire dall’immissione in commercio delle prime sigarette elettroniche (e-cig), i consumatori hanno avuto a disposizione un ventaglio di scelte sempre più ampio e diversificato, tale da assecondare a pieno gusti e preferenze di ogni genere.

Il settore dei prodotti per fumatori adulti è notevolmente mutato nel corso degli ultimi due decenni: a partire dall’immissione in commercio delle prime sigarette elettroniche (e-cig), i consumatori hanno avuto a disposizione un ventaglio di scelte sempre più ampio e diversificato, tale da assecondare a pieno gusti e preferenze di ogni genere.

Le alternative al tradizionale tabacco da combustione sono sempre più numerose ma possono essere sostanzialmente divise in due gruppi principali: sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato. Queste due tipologie di prodotto si differenziano tra loro in maniera significativa, sia dal punto di vista tecnologico sia per quanto riguarda il principio di funzionamento, pur avendo il comune obiettivo di simulare in modo verosimile l’esperienza che caratterizza sigarette tradizionali e affini. Poiché sono sul mercato da tempi relativamente recenti, sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco vengono spesso confusi, anche per via dell’uso frequente di espressioni fuorvianti quali “sigaretta elettronica scalda tabacco” in luogo di “dispositivo a tabacco riscaldato”. Di seguito, vediamo quali sono le principali differenze che contraddistinguono i due prodotti.

I riscaldatori di tabacco: cosa c’è da sapere

I dispositivi a tabacco riscaldato vengono comunemente indicati con la sigla THP (Tobacco Heating Product) oppure con l’acronimo HTP (Heated Tobacco Product). Entrambe le denominazioni riportano la caratteristica più significativa di questo genere di prodotti: si tratta di dispositivi che scaldano il tabacco senza innescare il processo di combustione. Di conseguenza, rispetto ad una comune sigaretta, un THP non produce cenere né altri residui e sviluppa una quantità di fumo decisamente inferiore.

I riscaldatori di tabacco condividono un principio comune di funzionamento: una miscela di tabacco (che può contenere fragranze aromatizzanti o meno) viene riscaldata ad una temperatura che oscilla attorno ai 260° che, pur essendo molto elevata, non innesca il processo di combustione del tabacco. Di contro, è sufficiente per sprigionare un vapore contenente nicotina, grazie al quale il dispositivo simula piuttosto fedelmente la fumata di una tradizionale sigaretta.

Il processo di riscaldamento viene implementato mediante tecnologie differenti, a seconda del tipo di dispositivo. Nella maggior parte dei casi, i THP sono riscaldatori di tipo elettrico: alcuni sfruttano un sistema di tipo resistivo mentre altri, come i dispositivi a tabacco riscaldato di glo™ sviluppati dalla British American Tobacco utilizzano una specifica tecnologia a induzione che scalda il tabacco grazie ad una bobina avvolta attorno alla camera di riscaldamento. Questa soluzione consente di riscaldare una miscela di tabacco - contenuta all’interno di uno stick di ricarica - in modo graduale e progressivo, senza innescare il processo di combustione.

E-cig: cosa sono e come funzionano

Le sigarette elettroniche, a dispetto di quanto suggerisce il nome, sono dispositivi elettronici di vaporizzazione, che non trasformano il tabacco (in nessuna forma) bensì una speciale soluzione, formata da aromi e varie sostanze.

All’interno di una e-cig, infatti, trova posto un atomizzatore, ossia un dispositivo che produce un aerosol - spesso aromatizzato - contenente una quantità di nicotina variabile. Il meccanismo di atomizzazione si attiva grazie ad un sensore che, a sua volta, entra in funzione nel momento in cui l’utilizzatore inspira dal boccaglio della e-cig. Il liquido di ricarica delle sigarette elettroniche contiene, oltre alla nicotina, anche glicerolo o glicole propilenico, due sostanze che servono a veicolare gli aromi e a dare all’aerosol un colore chiaro opaco. Il liquido può essere ricaricato direttamente all’interno del dispositivo oppure rimpiazzando una cartuccia estraibile, a seconda che si tratti di un device a sistema ‘aperto’ o ‘chiuso’. Alcuni dispositivi di questo tipo (noti commercialmente come ‘penlike’) hanno una forma molto simile a quella di una classica sigaretta, allo scopo di offrire un’esperienza di fumata non troppo diversa da quella che deriva dall’utilizzo di prodotti tradizionali a base di tabacco.

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