Attualità - 29 ottobre 2022, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo con problemi e soluzioni

Puntata dedicata ai brutti dati di spopolamento in molti borghi dell’Astigiano, ma anche alla bella prospettiva di nuova domanda, di nuovi residenti

Negli scorsi giorni ci siamo trovati davanti a due notizie non da poco per il futuro dell’Astigiano. Prima una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, a certificare che tanti italiani non vedono l’ora di spostarsi a vivere in campagna, tra cui tantissimi torinesi. A ruota la notizia dall’edizione astigiana di La Stampa che i nostri borghi hanno perso 10.000 residenti in dieci anni, passati tra il 2011 e il 2021 da 217.000 a 207,000. Una contrazione di medio periodo del 4,6%, che evidenzia problemi, anche se, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, poteva andare peggio.

A problemi soluzioni. Torniamo allora sulle intenzioni dei torinesi emerse dalla ricerca Ipsos. Intenzioni che scardinano l’idea del vivere in città come sogno, visto l’abbondante 43% che vorrebbe cambiare casa a favore di verde e spazi più ampi. Per noi però è ancora più importante quel 15% del totale orientato a trasferirsi in campagna. Percentuale composta sostanzialmente da due classi d’età: per due terzi tra i 58 e i 76 anni e per un terzo tra i 26 e 42. Tra l’altro uno su tre lo vorrebbe fare in fretta, entro due anni.

Proviamo a far di conto: il 43% degli 860.000 residenti di Torino fa 370.000, di cui 129.000 persone quelle che preferirebbero trasferirsi a vivere in campagna alla ricerca di contesti più tranquilli e a contatto con la natura. 30.000 subito e gli altri 100.000 a breve. Coppie? Famiglie? Dividiamo il tutto per un nucleo medio da tre ed ecco che un mucchio di case e borghi potrebbero trovare nuova vita. Case e borghi anche dell'Astigiano, certamente non distante da Torino in diverse sue aree, certamente ricco di quel fascino naturale e vero all’origine della tendenza, certamente capiente e conveniente nella sua offerta immobiliare.

E allora? Beh, allora spero che molti amministratori pubblici locali inizino a ragionarci sopra. Ma prima ancora spero che il mondo delle agenzie immobiliari dell'Astigiano comprenda l'opportunità e lavori, assai meglio se come insieme, per coglierla. In fondo, trovata una qualche logica di squadra e risorse consone a raccontare i plus di territorio, darsi l’obiettivo di portare a casa un 10% dei torinesi in marcia verso la campagna non credo sia campato in aria. In provincia, a fine anno scorso, gli immobili in vendita tra borghi, frazioni e colline erano circa 5.000, più che sufficienti a soddisfare sia la potenziale domanda del prossimo biennio che quella di medio termine, più che sufficienti ad azzerare la contrazione decennale degli abitanti nei nostri bellissimi borghi e magnificamente andare oltre.

Davide Palazzetti