Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'onorevole astigiano di Fratelli d'Italia Marcello Coppo, indicato dai gruppi di maggioranza in Commissione Lavoro quale relatore della legge finanziaria in Commissione lavoro.
L’INPS sta notificando ordinanze ingiunzioni in tutta Italia, a tantissime aziende, per l’omesso versamento delle ritenute previdenziali per un massimo di 10mila euro (quando il datore di lavoro opera una ritenuta sulle buste paga dei dipendenti e poi non le versa all’INPS).
Nel 2016 è intervenuta infatti la depenalizzazione che ha stabilito un doppio regime:
penale se sopra i 10mila euro
sanzione amministrativa da 10mila a 50mila euro per omissioni sotto il 10mila
In questi ultimi mesi, l’INPS ha iniziato ad inviare migliaia di ordinanze ingiunzione con sanzioni di 5.000 euro per le violazioni fino al 2015 e sanzioni superiori ai 10.000 a partire dal 2016, da pagare entro 30 gg pena atti di pignoramento.
Per fare un esempio concreto, secondo le indicazioni dell’INPS, al datore di lavoro che ha omesso il versamento di 50 euro verrebbe applicata la sanzione di 5.000€, se commessa prima del 2016; e almeno 10.000 euro se successiva al 2016. In entrambi i casi la sanzione sarebbe da 100 a 200 volte la somma non versata. Accade invece che per omissioni di €9.900, la sanzione massima sia comunque di €50mila e quindi 5 volte l’omissione stessa, premiando così le omissioni che di più si avvicinano al massimale. Una sproporzione costituzionalmente irragionevole fra omissione e sanzione.
Queste ordinanze (che sono come un decreto ingiuntivo cui fa seguito l’esecuzione forzata) sono inviate anche se le aziende hanno in corso una rateazione presso l’agente di riscossione o presso l’INPS o addirittura se, nelle more del procedimento, hanno addirittura già sanato l’omissione.
Nella seduta del 30 novembre 2022 della Commissione XI Lavoro Camera dei Deputati abbiamo interrogato il Ministro del Lavoro per chiedere l’intervento immediato e l’orientamento del Governo sul problema in oggetto che, se non affrontato prontamente e con buonsenso, rischia di impoverire ulteriormente il nostro tessuto economico specialmente in tema di piccole e medie imprese già provate dagli ultimi anni di crisi economica.
Il Governo condivide le nostre preoccupazioni e si è ufficialmente impegnato a collaborare nella redazione di un provvedimento che riporti alla ragionevolezza le sanzioni conseguenti alle omissioni contributive inferiori ai €10mila.
Il principio che dovrà quindi seguire la modifica normativa sarà quello di commisurare la sanzione al valore dell’omissione senza prevedere cifre sproporzionate e comunque di difficile se non impossibile esazione.
Fratelli d’Italia dimostra, come sempre, di essere al fianco del tessuto produttivo delle piccole e medie imprese e partite iva con concretezza, serietà e senza slogan.
Nella provincia di Asti sono molte le ordinanze ingiunzioni inviate e da inviare. A livello nazionale la somma totale delle somme richieste quali sanzioni sfiora i 14 miliardi €: inesigibili proprio per la loro sproporzione.
Siamo in un periodo difficile per il paese e per le aziende è non possiamo colpirle ulteriormente con sanzioni assurde, che porterebbero ad ulteriori chiusure e disoccupazione.
Ringrazio i colleghi di Fratelli d’Italia in commissione lavoro per aver supportato l’interrogazione da me presentata come primo firmatario.
On. Marcello Coppo