Al Direttore - 13 gennaio 2023, 15:13

"Tragica la situazione della sanità piemontese che nessuno vuole risolvere". Presa di posizione di Cse Sanità

La coordinatrice regionale Gallo: "È inutile privatizzare la Sanità questa scelta non porterebbe ad una risoluzione dei tanti problemi"

Cse sanità, la Federazione Professioni Sanitarie, Sociali, Tecniche e Amministrative ha inviato una nota sulla situazione delle Aziende sanitarie del Piemonte.

Riceviamo e pubblichiamo

La situazione nelle aziende sanitarie piemontesi è oramai insostenibile ed insopportabile sia da parte dei tanti pazienti e familiari che ogni giorno vi si recano ed anche da parte degli operatori che ci lavorano.

Non passa giorno che si leggono sui giornali diverse critiche da parte dei pazienti e dichiarazioni dei diversi esponenti politici di ogni colore che esplicano le loro posizioni senza però attuare qualcosa di concreto.

In tutto questo la Regione Piemonte ei vari direttori ASL/Aso/Aou pongono come soluzione del problema il privatizzare e/o chiudere le varie strutture depauperando totalmente lo Stato Sociale.

La situazione all'interno delle varie Asl/Aso/Aou piemontesi è tragica visto che da parte di Palazzo Lascaris ,c'è una mancanza di vision ma soprattutto l'incapacità di comprendere il vero significato di Servizio Sanitario nazionale e quali siano i diritti dei lavoratori visto che sembra che siano offuscati dal bisogno di guadagno e fare favori.

Commenta Stefania Gallo Coordinatore Regionale Cse sanità Piemonte: "È inutile privatizzare la Sanità questa scelta non porterebbe ad una risoluzione dei tanti problemi. Per risolvere i vari problemi del Ssr basterebbe mettere ai posti di comando persone formate e competenti, non creare dei nuovi campi di cotone negli Ospedali e Distretti valorizzando veramente il personale(assumendolo nel pubblico con contratti a Tempo indeterminato, formarlo, rispettare i loro diritti basilari e retribuirli correttamente),puntare sulla Sanità territoriale e sul Pnrr.

Sarebbe anche utile che i politici si facciano un esame di coscienza e dichiarino apertamente e pubblicamente, prendendosene tutte le responsabilità, se sia loro interesse mantenere lo stato sociale o privatizzare completamente tutta la Sanità"

Al direttore