Sanità - 13 gennaio 2023, 18:37

Carenza di farmaci anche nelle farmacie astigiane. Quali le motivazioni e le soluzioni? "Non fate scorta di medicine"

La mancanza di principi attivi da Cina e India potrebbe essere una delle cause, ma anche l'approvvigionamento "selvaggio" e l'epidemia influenzale. I pareri degli addetti ai lavori

Ormai da diverse settimane si assiste, in qualche caso anche con preoccupazione, a una carenza di farmaci tra i più usati, tanto da spingere il ministro della Salute, Orazio Schillaci a istituire un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento.

Problemi anche nell'Astigiano

L’Astigiano non è immune a questo fenomeno e spesso gli utenti con ricetta, devono vagare tra una farmacia e l’altra alla ricerca del farmaco richiesto, anche se per alcuni ci sono valide alternative.

A mancare all’appello diversi farmaci da banco come gli antipiretici o gli antiinfiammatori, ma anche antiacidi, antibiotici o cortisonici o farmaci per l’ipertensione.

Secondo un monitoraggio di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), al momento sarebbero più o meno 3200 i medicinali che scarseggiano.

Ma perché?

Cosa sta provocando questo grave fenomeno che, lo diciamo per chiarezza, non sta provocando allarme? Difficoltà nei trasporti a causa della guerra, aumento del carburante, la pandemia, l’approvvigionamento “selvaggio” e ingiustificato o l’alto numero di persone colpite dall’influenza?

"Il problema si chiama Cina"(?)

Aldo Pia, titolare della farmacia Don Bosco e presidente dell’Ordine dei Farmacisti conferma il problema e spiega: “Se serve un consiglio con i farmaci da banco ci sono sempre valide alternative, c’è un accaparramento di alcune molecole ma non c’è un allarme, disagio sicuramente sì”.

Mentre sulle motivazioni del problema il dottore ha una teoria forte: “Il problema si chiama Cina. Ricordo che, una quarantina di anni fa, ero appena laureato, c'era una grande ditta americana che trattava un prodotto per le vie urinarie che costava tantissimo. Di colpo non si era più trovato per via della presenza delle pericolose nitrosammine. L’azienda faceva fare i prodotti in Cina perché costavano meno. Siamo in mano a India e Cina con controlli ben diversi dai nostri e abitudini diverse. Negli ultimi 10 anni e questi sono dati di fatto, sono stati ritirati tantissimi antipertensivi o colesterolo perché contenevano le cancerogene nitrosammine. Abbiamo mani e piedi legati a Paesi dei quali non ci possiamo fidare, i controlli non sono sufficienti anzi...".

"Non si devono fare scorte ingiustificate"

Per Michele Maggiora, presidente di Federfarma: “Il problema esiste effettivamente e penso sia dovuto alla carenza di principi attivi sui rifornimenti alle aziende che producono, magari per problemi di trasporti dove arrivano meno materie prime. Siamo in una stagione in cui il consumo è più elevato e i farmaci rischiano di mancare per un po’ di tempo, Non si deve fare scorta di farmaci e cercarne altri con lo stesso principio attivo fatto da un’altra azienda. Per un po’ ci si dovrà convivere”.

Alla luce di questa problematica come si muovono i medici di famiglia?

Rosario Parisi, segretario provinciale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) spiega: “Il problema esiste in tutta Italia e aveva già avuto le prime avvisaglie in estate. Non sappiamo se sia una carenza di materie prime o di approvvigionamento, le aziende non hanno messo fuori produzione questi farmaci mancanti per qualche motivo di verifiche, è proprio una mancanza in magazzino come era successo durante il Covid, qualcuno magari fa impropriamente scorte per la paura di stare senza farmaci. Poi l’impennata di influenza fa la sua parte, tutto incide. I medici di famiglia si stanno organizzando a prescrivere farmaci meno diffusi e con le stesse proprietà, ma magari più costosi per il paziente. Il rischio è che magari lo stesso paziente, impropriamente, ricorra ad antibiotici quando non trova antiinfiammatori e non è assolutamente il caso. Alcuni farmaci saranno nuovamente reperibili a fine gennaio".

Le farmacie astigiane confermano la carenza: dalla Savona, alla Garello alla San Lazzaro alla San Domenico Savio dove uno dei medici parla anche della mancanza di alluminio per i blister o la carta. "A noi interessa ricevere i farmaci. Ci mandino le medicine come una volta, le distribuiamo sfuse".