Per introdurre il tema odierno, mi piace citare le parole, sante, di Papa Francesco. Parole datate gennaio 2021. Parole sempre molto valide, in assoluto e nello specifico: ... in questo momento, un politico, anche un dirigente, un vescovo, un sacerdote, che non ha la capacità di dire Noi, non è all’altezza. Il bene comune deve prevalere, a suon di Noi.
Ma che ci azzecca il Noi del Santo Padre con un concorso promosso dal FAI e Intesa Sanpaolo? Ci azzecca molto, nella ferma convinzione che lo sviluppo di un territorio non possa prescindere dalla partecipazione della sua comunità. Noi. Partecipazione, ahimè, sempre meno di moda anche in ambiti alti, tipo quella al voto, con dati d’astensione, anche recentissimi, mai visti. Partecipazione da sostenere e promuovere, da educare riportandoci alla consapevolezza che partecipare al voto di un Luogo del Cuore, di un candidato governatore e a tanto altro sia forma del Noi per essere all’altezza.
Ok, ma veniamo ai fatti, piccoli rispetto al troppo che ci incalza e assilla ogni giorno, ma, per quanto sopra, con valenza ben altro che piccola. Giovedì scorso il Fondo per l'Ambiente Italiano ha resa nota la classifica dei Luoghi del Cuore, in concorso nel 2022. A ruota Gabriele, Massaro, firma per questa Testata un bel pezzo titolato L'Astigiano dimenticato nella classifica FAI: dove sono finiti i luoghi del cuore? (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), a cui seguono sui social un mare di commenti, rammarichi e imprecazioni.
L’evidenza di tanti, di tutti i posti bellissimi dell’Astigiano iscritti al concorso e non votati grida indubbiamente vergogna. Grida al nostro disinteresse e mi ci metto dentro per aver dedicato negli scorsi mesi solo qualche post a promuovere la partecipazione, convinto non sarebbe stato così necessario ricordare il concorso e l'utilità del votare. Ricordare che quei luoghi parlano di noi, sono nostri specchi: conoscerli e averne cura è occuparci di noi stessi.
Grida di rabbia nel quasi non trovare in classifica la spettacolare canonica di Vezzolano, le Antiche mura di Asti, castelli dal grande fascino come quelli di Costigliole d’Asti o di Montemagno, capolavori del Romanico Astigiano o ancora, incredibile ma vero, l’arcana magia di Bricco Lu al 566° posto. 29 voti e uno è mio. Che vergogna.
E’ vero che la totale e incomprensibile assenza di stimoli al coinvolgimento da parte di amministrazioni pubbliche ed enti locali vari non abbia certo aiutato, ma spiace comunque. Spiace aver visto in lizza decine di schede di nostri posti bellissimi completamente assenti di una qual che sia descrizione dei beni. E che beni!
Spiace aver perso l’ennesima occasione per dare valore al nostro patrimonio storico e monumentale, tanto utile ad attrarre visitatori e turisti. Come non ne avessimo un atavico e crescente bisogno. Spiace ancor più, vista la nostra massiccia presenza quantitativa e qualitativa in concorso.
Presenza che avrebbe necessitato di coordinamento, di scelte, di attività e di qualche spicciolo per darle la dovuta visibilità e per motivare alla partecipazione almeno gli oltre 200.000 residenti provinciali.
In fondo, la chiesetta abbaziale del XII secolo, san Pietro dei Samari, in provincia di Lecce, ha poi vinto con 51.433 voti...