Sanità - 02 marzo 2023, 12:23

Aumentati gli interventi per tumore del colon-retto: recuperati i ritardi accumulati durante la pandemia

Contestualmente continua il programma di Prevenzione Serena, proposto a tutte le persone tra i 50 e i 69 anni

L'ospedale Cardinal Massaia di Asti

Marzo è il mese dedicato alla sensibilizzazione sul tumore del colon-retto, il secondo tipo di neoplasia più frequente in Italia e in costante aumento a causa di stili di vita scorretti e di scarsa attenzione alla prevenzione.

Secondo i dati Aiom, nel 2022 sono state stimate 48.100 nuove diagnosi, mentre nel 2020 erano 43.702. L'adesione all'attività di screening è fondamentale per individuare e rimuovere eventuali polipi prima che diventino neoplastici, riducendo il rischio di morte per tumore del colon-retto del 25%.

Durante la pandemia, le attività di screening sono state rallentate e sospese nella prima fase, ma il recupero è stato attuato grazie a prestazioni aggiuntive che hanno coinvolto gastroenterologi e chirurghi. Questo ha portato ad un aumento degli interventi di chirurgia colorettale eseguiti presso la divisione di Chirurgia dell'Ospedale di Asti, diretta dal dottor Vincenzo Sorisio.

Nel dettaglio, gli interventi per neoplasie del colon sono aumentati del 28% rispetto al 2021, passando da 87 a 111, mentre gli interventi per neoplasie del retto aumentati del 44% rispetto al 2021, da 16 a 23. Tutti gli interventi sono stati eseguiti rispettando il tempo di attesa di 30 giorni stabilito dalle linee guida della Regione e del Ministero della Sanità. Il 70% degli interventi di chirurgia colorettale in elezione è stato eseguito in laparoscopia, seguendo il protocollo ERAS, finalizzato ad ottenere un recupero post-operatorio ottimale con minimo trauma chirurgico e rapido ritorno alle attività quotidiane.

Nel frattempo, continua il programma di Prevenzione Serena, per lo screening gratuito e la diagnosi precoce del tumore del colon-retto. Nel 2023 viene utilizzato il test FIT (ricerca del sangue occulto nelle feci), proposto a tutte le persone tra i 50 e i 69 anni, con cadenza biennale. Nel 2025 è prevista l'estensione dello screening fino all'età di 74 anni.

È fondamentale sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione e dell'adesione all'attività di screening, in modo da individuare precocemente eventuali lesioni e garantire un trattamento tempestivo e adeguato.

Redazione