Vacanze Astigiane - 02 marzo 2023, 12:30

Vacanze Astigiane da Santa Maria a Santa Fede

Invito a nord del Nord Astigiano su un itinerario un po’ diverso dal solito che dalla Canonica di Santa Maria di Vezzolano arrivi fino alla Basilica di Santa Fede

Santa Maria di Vezzolano e Santa Fede di Cavagnolo

Fino al 1859, quando con la legge Rattazzi la provincia di Asti fu abolita e trasformata in circondario, diversi Comuni della collina del Po furono staccati ed entrarono a far parte della provincia di Torino. Comuni che, fin dall’epoca romana, si erano ritrovati attorno a contiguità di caratteristiche territoriali e funzionalità tra le più varie, a cominciare dalla comune posizione su importanti vie commerciali.

I tempi cambiano, molto , ma non tutto cambia e nel girare a nord del nord Astigiano è fin troppo facile farsi colpire da un territorio che sembra veramente raccontare la stessa storia. Per questo oggi propongo un itinerario un po’ diverso dal solito, che va oltre la attuale suddivisione provinciale. Itinerario che vuole collegare due eccellenze monumentali, uniche e bellissime, la Canonica di Vezzolano, ad Albugnano, e l’Abbazia di Santa Fede, a Cavagnolo, toccando gli affascinanti borghi di Berzano di San Pietro, Casalborgone e San Sebastiano da Po.

 

Partenza allora da Albugnano. Dopo aver dedicato tempo al panorama spettacolare che si gode dal suo Belvedere Motta e girollato per il piacevole borgo fino all’Enoteca Regionale dell’Albugnano, la tappa d’obbligo non può che essere la Canonica di Vezzolano. Albugnano e Albugnano DOC, grande nebbiolo dalle radici antiche, legate a quelle dell'Abbazia che negli ultimi anni è diventata un grande attrattore turistico con tantissime visite.

Non si è ancora riusciti, ahimé, a trasformarle in presenze turistiche vere e proprie, solo passaggio. Promuovere la permanenza, per scoprire un grande vino e un bellissimo territorio è la sfida. Quindi, tanto per supportare la causa del posto, prenotate lì una notte o due, cosicché l’itinerario proposto non sarà da far di corsa e le esperienze di piacere non potranno che moltiplicarsi. Ma torniamo a Vezzolano, una delle massime testimonianze sacre piemontesi di epoca medievale. Per me, uno tra i luoghi più emozionanti ed evocativi di tutto l’Astigiano.

Luogo veramente unico che si pensa fosse già esistente in epoca longobarda , successivamente ingrandito, godendo sempre di più di fama e ricchezza. Nel X secolo l'abbazia venne distrutta, ricostruita e donata da Arduino d’Ivrea, re d'Italia, a Manfredo XII di Brozolo, capostipite dei Radicati, potente famiglia nobile che controllava gran parte dell’area territoriale oggetto d’itinerario. Dentro trovate tutto quello che ci si potrebbe aspettare, anzi, di più, in un mix venuto proprio bene tra romanico e gotico, arricchito da un florilegio d’affreschi fin imbarazzante per quantità e qualità.

 

Da Vezzolano, arrivare a Berzano San Pietro è un attimo, circondati da vigneti e boschi maestosi, in un'area del territorio dove la natura la fa ancora da padrona. Nel medioevo si schierava ben due castelli, di cui passerei a vederne i resti in centro paese e quelli di Castelvaio in Frazione Valle Gervasio. Da qui passavano un tempo i pellegrini diretti al Sacro Monte di Crea, sull'antica strada del Castlas, e sono innumerevoli le tracce di questo percorso religioso con chiese, pievi e cappelle; belle, anche per la posizione, quelle di San Grato, la chiesa di San Giovanni Battista, dall'abside romanico, e l'antichissima chiesa campestre dedicata a San Pietro, che diede nome al paese.

Quest'ultima non me la perderei proprio, anche per l'affascinante belvedere, arricchito da un'area picnic in cima al colle, che nel periodo estivo si anima con spettacoli culturali e concerti. E poi girerei per i suoi boschi, prima di tutto per vedere e provare ad abbracciare gli oltre tre metri di fusto di un'antica Roverella, inserita nell'elenco degli alberi monumentali del Piemonte. E ancora non mi perderei un giro nel rigoglioso verde del Bosco comunale, recentemente recuperato, nei mesi giusti pieno di orchidee selvatiche.

 

Altro borgo, altra magnificenza: Casalborgone. Bellissima la sua parte storica in cima a un collinare, così ben tenuta e piena del fascino di edifici e arredi urbani a pietra viva. Centro storico che si sviluppa attorno al castello. Per raggiungerlo non perdetevi la scalassa, antica scalinata che risale il colle fino al castello, della quale perderete il conto del numero di gradini. Imponente castello dal rigoglioso parco, sorto a inizio del XIII secolo, ampliato nel Seicento e trasformato nel 2019 in resort con ristorante.

 

Un secondo castello vi aspetta poi a San Sebastiano da Po, anche lui trasformato recentemente in resort, dove suggerisco una sosta gourmand a La Trattoria della Villa. Il posto è splendidamente intriso di storia, in un eccezionale punto panoramico. Le sue origini risalgono all’alto Medioevo quando il paese era sotto la signoria dei Radicati. Meta di illustri visitatori tra cui Napoleone, in onore del quale fu messo a dimora un ginkgo biloba, che ancora oggi svetta nel magnifico parco, opera di inizio Ottocento di Xavier Kurten, noto architetto di giardini.

 

E infine Cavagnolo, dove rimirare l'Abbazia di Santa Fede, uno dei più rappresentativi monumenti romanici del Piemonte, edificata a metà del XII secolo. L'abbazia è situata in una piccola valle, tra vigneti e boschi e già questo piace. La sua facciata promette bene con un bellissimo portale arricchito da colonnine e capitelli finemente scolpiti. L'interno è indubbiamente importante, da abbazia: tre navate, grande l'abside centrale, campate segnate da alti pilastri in pietra, capitelli dalla grande varietà di forme con motivi floreali e zoomorfi. Insomma bellissima e imperdibile, come tutto il resto.

Davide Palazzetti


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