Economia e lavoro - 09 marzo 2023, 07:30

L'8 marzo analizzato dall'Anmil: "Servono sicurezza sul lavoro e inclusione di genere"

Resi noti i dati sulle denunce infortuni e malattie professionali

In occasione della Giornata internazionale della donna, l’ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) rende noti i dati sulle denunce infortuni e malattie professionali con differenze di genere. 

In base ai dati elaborati dall’ISTAT, emerge che il 15,1% delle donne disabili in età lavorativa è in cerca di occupazione: sono circa 50.000 donne, per lo più di giovane età, che vorrebbero contribuire all’economia nazionale partecipando attivamente al mercato del lavoro, ma che vengono praticamente respinte. E poi ci sono donne che hanno perso il proprio compagno di vita a causa di un infortunio sul lavoro o una malattia professionale e hanno dovuto fare i conti con una tutela affidata ad una normativa del 1965.

Annota Roberto Sardo, presidente Anmil Asti e Piemonte: "Le donne, si dice, sanno sempre rialzarsi e andare avanti. Ed è vero: le donne sono forti, ma questo non significa che non debbano essere aiutate e debbano sempre riuscire a farcela da sole. La Giornata Internazionale della donna è l’occasione per riaffermare con forza anche l’esigenza di un’appropriata formazione sui temi della tutela differenziata nei luoghi di lavoro, partendo dalla consapevolezza che l’uguaglianza di genere non è solo una questione etica e valoriale, ma una forma di avanzamento e progresso per una società più consapevole e matura”.

I dati

L'analisi di Anmil

Sappiamo che la popolazione con disabilità in età lavorativa, stimata intorno alle 700.000 unità, solo il 31,3% risulta occupata. 

Tale percentuale scende al 26,7% tra le donne (circa 100.000 unità) ed è pari al 36,3% tra gli uomini (circa 120.000). Nella popolazione generale il corrispondente tasso di occupazione totale, nel dicembre 2022 è salito al 60,5% - il valore più alto dal 1977 - ma i tassi di occupazione di uomini e donne continuano a restare molto distanti (rispettivamente 69,5% e 51,4%), con un gap di genere pari a 18,1 punti percentuali. 

Tra il tasso di occupazione delle donne in generale e quelle con disabilità il divario raggiunge addirittura 25 punti percentuali.  

Preoccupa fortemente anche il dato secondo cui solo il 15,1% delle donne con disabilità in età lavorativa è in cerca di occupazione: si tratta di circa 50.000 donne, per lo più di giovane età, che vorrebbero contribuire all’economia nazionale partecipando attivamente al mercato del lavoro, ma ne vengono praticamente respinte.

Novità molto interessanti sono invece emerse dal Dossier pubblicato dall’Inail qualche giorno fa sui primi dati di genere del 2022. 

Il confronto tra il 2021 e il 2022 richiede prudenza in quanto i dati sono ancora provvisori e anche perché l’emergenza sanitaria da Covid-19 ne ha fortemente condizionato l’andamento infortunistico, con un 2022 che nel solo primo trimestre ha superato i valori dei contagi dell’intero 2021. 

Ciò premesso, tra gennaio e dicembre 2022, rispetto all’analogo periodo del 2021, si registra un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (+25,7%), sia in occasione di lavoro (+28,0%) che in itinere (+11,9%). L’aumento tra il 2021 e il 2022 ha riguardato soprattutto la componente femminile, che registra un +42,9% (da 200.557 a 286.522), in larga misura influenzato dal notevole incremento degli infortuni in occasione di lavoro, in particolare di quelli da Covid-19, ma anche quella maschile, che presenta un +16,0% (da 354.679 a 411.251 denunce).

I SETTORI PIÙ COINVOLTI

Sono il Manifatturiero, il Supporto alle imprese, la Sanità e il Commercio. Trentuno i casi mortali nel Conto Stato (+6 rispetto al 2020) e sette nell’Agricoltura, come l’anno precedente. A livello di gestione assicurativa, nel 2021 l’incidenza degli infortuni delle donne è elevata nel Conto Stato (il 53% del totale dei casi denunciati nella stessa gestione), seguito dall’Industria e servizi (9%) e dall’Agricoltura (5%).