Le cronache di quest'ultimo periodo riportano con sempre maggior frequenza episodi di violenza nei confronti dei nostri professionisti, sempre più esposti al rischio di subire aggressioni da pazienti e familiari. A livello nazionale sono 5000 all’anno gli infermieri che subisco aggressioni fisiche o verbali e il personale infermieristico rappresenta la categoria di professionisti che subisce maggiormente violenze (46%).
Si tratta di eventi che possono portare a gravi lesioni e/o morte come accaduto recentemente nel bresciano dove una tecnica della riabilitazione psichiatrica ha perso la vita accoltellata da un paziente psichiatrico.
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, crede che la maggior parte degli atti di violenza contro i Professionisti e gli operatori sanitari siano prevenibili. Per questo, al fine di prevenire gli atti di violenza, chiede con forza di adempiere tempestivamente agli obblighi, previsti dal D.lgs. 81/2008. In particolare:
Ø effettuare un'approfondita, dettagliata e precisa valutazione del rischio “aggressione” nelle strutture delle Aziende sanitarie partendo dalle realtà in cui si sono verificati atti di violenza (servizi di emergenza-urgenza, area psichiatrica, varie degenze...);
Ø adottare le idonee misure preventive e protettive, individuate nella valutazione di cui sopra, che consentano l'eliminazione o la riduzione delle condizioni di rischio presenti nelle strutture aziendali;
Ø applicare immediatamente la "Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari" n. 8 del Ministero della salute del novembre 2007 e rivolta a tutte le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Si tratta di un documento illuminante e di riferimento, e con cui s'intende incoraggiare l’analisi dei luoghi di lavoro e dei rischi correlati e l’adozione di iniziative e programmi, volti a prevenire gli atti di violenza e/o attenuarne le conseguenze negative.
Il Nursing Up vuole essere soggetto proattivo e promotore di iniziative che possano individuare e stimolare tutta una serie di atti ed iniziative volte a tutelare maggiormente il personale, che risulta essere particolarmente esposto. Per questo chiede di:
In merito alle aggressioni ai danni degli operatori sanitari, anche la giurisprudenza si sta esprimendo in merito: la sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha riconosciuto le responsabilità di un'azienda ospedaliera di Palermo per non aver garantito la sufficiente sicurezza a un infermiere aggredito durante lo svolgimento del suo lavoro. È questo il principio per cui la Cassazione ha condannato l'azienda palermitana a risarcire il danno biologico, morale, professionale e patrimoniale all'infermiere, aggredito da un paziente mentre lavorava in Pronto soccorso.
"Le paure e preoccupazioni generano situazione di stress lavoro correlato e portano spesso il lavoratore ad assumere un atteggiamento più chiuso e più distaccato nei confronti dell’assistito, che compromette il ruolo terapeutico della relazione", sottolinea il segretario regionale Claudio Delli Carri. "Riteniamo pertanto che la problematica sia rilevante e debba essere al più presto affrontata attraverso il coinvolgimento di più figure e servizi ( Direzioni, Servizio Legale, Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico Competente, RLS, Forze di Polizia...)".
Il Nursing up si dice pronto a portare il proprio contributo costruttivo. "È giunto il momento di affrontare la problematica delle aggressioni nelle nostre strutture ospedaliere e territoriali in maniera seria ed approfondita, la nostra organizzazione vigilerà attentamente sull’adozione da parte delle Aziende di misure preventive atte a tutelare il benessere psicofisico del dipendente", conclude il segretario Delli Carri.