Viviamo in un posto bellissimo | 01 aprile 2023, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo e aperto la domenica

Puntata dedicata al grande Romanico Astigiano, così magnificamente diffuso dalle nostre parti e da domani, domenica 2 aprile, anche aperto

Viviamo in un posto bellissimo e aperto la domenica

Le colline del Nord Astigiano e i loro immediati dintorni sono costellate di autentici gioielli. Antiche chiese, oggi perlopiù campestri, punteggiano il territorio, costituendo una sorta di unicum incredibilmente distintivo: il Romanico Astigiano.

Sono una quarantina, bellissime, spesso in cima ad un colle o nascoste dal rigoglio della natura, diverse sono diventate col tempo cappelle cimiteriali e molte sono sorte in luoghi con tradizioni ed origini sacre più antiche e diverse. Forse anche per questo il loro indubbio valore artistico e architettonico è spesso arricchito da decori che apparentemente hanno poco a che fare con la tradizione cristiana. Sistemi di comunicazione, antichi, ma evoluti, per avvicinare le semplici popolazioni rurali con la simbologia. In gran parte costruite tra l’800 e il 1100, luoghi d’incontro per comunità frammentate e non ancora raccolte in borghi. A partire dal 1200, la politica espansiva del libero comune di Asti cambiò anche la geografia di villaggi, chiese e castelli. Villaggi in movimento verso colline e rilievi e nascita di ville nove. Per questo molte delle chiese romaniche, tipiche del Nord Astigiano, sorgono in posizioni campestri, isolate. E questo le rende ancora più affascinanti.

Chiese dal grande fascino, ma non sempre visitabili, nonostante l’indubbia valenza di potenziali vettori turistici, in un area territoriale che di turisti ne vede ancora pochi. Dal 2018 però, grazie a volontari e al coordinamento dell’associazione InCollina di Castelnuovo Don Bosco, si riescono a scoprire a fondo ben 26 chiese romaniche, disseminate su 23 comuni tra Nord Astigiano e Collina Torinese. 26 spettacolari chiese romaniche da scoprire a fondo una domenica al mese, la prima, da aprile a ottobre.

Occasione mensile di godere di una rete di bellezza che si sviluppa su una vasta area geografica, facendo idealmente perno su quello spettacolo della canonica di Vezzolano, ad Albugnano. Canonica aperta assai più spesso del resto, sempre grazie ai volontari di InCollina.


Dal Chierese, alle Colline del Po fino al Nord Astigiano e a lambire i dintorni di Asti. Un’area assai ampia, ma con offerta molto simile e picchi d’estetica

come le chiese di San Secondo di Cortazzone, Santi Nazario e Celso di Montechiaro d’Asti, San Lorenzo di Montiglio e Santa Fede di Cavagnolo.

Chiese da considerare e vivere come quello che sono, o potrebbero essere: attrattori turistici. Attrattori con la mira su turisti che si fermino in zona giorni, una volta colta la dimensione del visitabile e la sua integrazione con una signora offerta enogastronomica, tanta altra bella storia, tradizioni e natura. In questa logica qualche apertura in più ci starebbe, così come la scelta di raccontarsi oltre i confini regionali, assistita da consone strategie e risorse per cogliere interesse da un pubblico nazionale e internazionale.

Puntata che ho scritto con un qualche anticipo rispetto al solito, occupato tutto ieri, o domani nel momento di redazione, a presenziare ad un incontro tra un bel numero di Comuni ed enti locali sul futuro turistico del Nord Astigiano e dintorni. Incontro promosso dall’Enoteca Regionale di Albugnano che confido tratti quanto sopra e che porti presto tutta la consapevolezza, la coesione e l’operatività attesa. Nell’attesa, domani godiamoci il nostro bellissimo Romanico dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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