Il recente “Codice Salvini”, nome con cui è stato informalmente battezzato il nuovo Codice appalti, è stato accolto positivamente dalle organizzazioni imprenditoriali Confartigianato Piemonte edilizia e Confartigianato Imprese Piemonte. Questa riforma strutturale è stata fortemente voluta dal Ministro alle infrastrutture, con l'obiettivo di semplificare e razionalizzare una disciplina complessa e ridurre i tempi della burocrazia e dei cantieri.
Secondo Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte edilizia, la semplificazione, la certezza delle norme e la velocità dei procedimenti sono indispensabili per favorire il lavoro e la crescita delle imprese. Tuttavia, Tanino sottolinea anche la necessità di essere prudenti, poiché il nuovo Codice potrebbe favorire infiltrazioni illegali.
Inoltre, l'affidamento diretto non deve impedire alle piccole e medie imprese artigiane di prendere direttamente un lavoro costringendole a lavorare solo in subappalto. Tanino suggerisce di suddividere il lavoro in lotti e di disciplinare in maniera articolata e completa una tipologia di aggregazione come la rete d'impresa che permetterebbe più agevolmente una partecipazione aggregata delle imprese artigiane alle gare per vedersi affidare questi lotti.
Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, ritiene che la riforma andrebbe ulteriormente perfezionata, tuttavia, sottolinea l'importanza di evitare di ripetere vecchi errori. Felici ritiene necessario che il governo avvii tavoli di concertazione con le organizzazioni imprenditoriali e tutti gli attori del mercato degli appalti per scrivere insieme le regole mancanti e mettere a punto alcuni aspetti ancora deboli.
In ogni caso, entrambi i presidenti delle organizzazioni imprenditoriali ritengono che il nuovo Codice appalti sia uno degli strumenti che dovrà permettere di rilanciare l'economia e di non perdere le risorse che abbiamo a disposizione per costruire il futuro dell'Italia.
Inoltre, apprezzano la volontà del Governo di coinvolgere maggiormente le MPI anche applicando il subappalto a cascata e il fatto che il Testo unico preveda un punteggio premiale in fase di valutazione dell'offerta per tutti coloro che utilizzeranno materiali Made in Italy, un tema che le organizzazioni imprenditoriali hanno sostenuto da tempo.