Credo sappiate tutti che il Giro delle Sette Chiese sia un antico itinerario di pellegrinaggio, praticato a Roma fino dal Medioevo e riportato in auge nel ‘500 da san Filippo Neri. Per i fedeli era un appuntamento da onorare in maggio, oppure durante il Triduo Pasquale, con inizio la sera di Giovedì Santo, stasera. Quindi ci siamo, anche se suggerisco di posticipare ai giorni festivi a venire e non certo di farsi una scarpinata fino a Roma. Il giro facciamocelo dalle nostre parti.
Oggi l’espressione fare il giro delle sette chiese, nel linguaggio comune, ha anche preso significato di impiegare molto tempo per fare qualcosa o di cercare qualcuno che ci dia ascolto. Nel nostro caso per scoprire le sette chiese dell’Astigiano che ho scelto di suggerire, non necessita più di un paio di giorni e l’ascolto spero sia il vostro nel cogliere il suggerimento.
La prima chiesa la conoscete tutti troppo bene per perderci in ripetizioni: la Cattedrale di Asti, esperienza di grande gotico, campanile a parte, e di grande arte custodita al suo interno; arte altamente rappresentativa d’astigianità, con in testa le opere di Gandolfino e di Giovanni Tommaso Groppa.
Seconda chiesa a Costigliole d'Asti, la parrocchiale di Nostra Donna di Loreto. Sacro edificio proprio ben ambientato nell’affascinante parte storica del paese, a lato del castello. Inaugurata ad inizio ‘800, si presenta con la facciata in raffinato stile neoclassico e lo slanciato campanile, dotato di un grandioso concerto di ben otto campane, tra i più imponenti dell'Astigiano. L’interno, opulente, può fin distrarre dal godere delle diverse opere di Michelangelo Pittatore e Guglielmo e Orsola Caccia, nonché dell’importanza dell'altare maggiore, settecentesco, opera creativa di Filippo Juvarra.
Da Costigliole bastano solo pochi chilometri per raggiungere la parrocchiale dei santi Secondo e Matteo a Montegrosso d’Asti. Struttura imponente, tanto da caratterizzare lo skyline del posto, in magica abbinata al castello che le sta accanto. Vale assolutamente la visita per la sua spettacolare posizione panoramica.
Quarta chiesa a Castenuovo Calcea per la bella parrocchiale di Santo Stefano, di fine '600, una delle chiese barocche meglio conservate e più rappresentative dell’Astigiano. Luogo ricco anche in interno, con pregevoli opere che spaziano dal '500 al primo '800, tra cui due belle statue in legno dorato e dipinto: l'Educazione di Maria Vergine, opera tardo settecentesca di Giuseppe Maria Bonzanigo, e la Madonna del Rosario, di fine '600.
Muovendosi ancora a sud incrociamo Canelli dove invece di andare sotto (ndr: Cattedrali sotterranee), suggerisco di salire fino alla chiesa di San Rocco. Chiesa di inizio Settecento, ubicata nel borgo denominato di Villanuova, ai piedi del Castello Gancia, posta in posizione indubbiamente dominante sulla valle Belbo e le colline del Moscato. Elegante e armonica nell’equilibrata distribuzione degli elementi architettonici e decorativi, credo non possa che affascinare.
Ancora una quindicina di chilometri verso sud ed ecco l’imponenza gargantuesca della chiesa di san Sebastiano a Cessole, paese piccolo e arroccato che si schiera questo spettacolo settecentesco, più grosso di lui. La chiesa, ultimata nel 1784 su progetto dell’architetto Giacomo Carretto, comprende, stano ma vero, due chiese, una sull’altra: la superiore è la parrocchiale, quella di sotto l’oratorio della confraternita dei Disciplinati, detta anche dei Battuti. Una mole immensa di mattoni e pietre che, vista dal basso colpisce e impressiona. Unica.
Gran finale a Roccaverano: chiesa di San Giovanni Battista. Antica parrocchiale del borgo fino alla nascita di un nuovo insediamento intorno al castello e la trasformazione in cappella campestre con funzioni cimiteriali. Dell’edificio romanico restano intatti i primi due ordini del campanile, mentre il resto è magnificamente gotico. Piacevole in esterno, ma il meglio del meglio si trova indubitabilmente dentro, con uno dei più importanti cicli di affreschi quattrocenteschi presenti nell'Astigiano. Opera mirabile del cosiddetto maestro di Roccaverano.
Buon giro.