Attualità - 17 aprile 2023, 18:42

Vengo anch’io? No, tu no! Malumori astigiani per la mancata inclusione nella candidatura albese a Capitale della Cultura 2026

Alimentati dal fatto che, nel dossier Astigiano per il 2025, sfumato a un passo dal traguardo, si faceva esplicito riferimento alle Langhe

Immagine d'archivio

L’apprendere che Alba ha annunciato la candidatura a Capitale della Cultura 2026 (CLICCA QUI per rileggere l'articolo della Voce di Alba, altra Testata del nostro gruppo editoriale) ha destato un certo scontento in chi, nell’Astigiano, si occupa di questo specifico settore e/o, semplicemente, ama visceralmente il nostro territorio. 

Per comprendere le ragioni del disappunto è sufficiente fare un passo indietro, guardando alla proposta astigiana per il 2025, sfumata in finale poche settimane fa contro Agrigento, la cui denominazione era “Asti con Langhe e il Monferrato - Capitale Italiana della Cultura 2025”. Sinergia del resto rimarcata anche dalla presenza, nella video presentazione del dossier, di alcuni castelli siti nell’Albese.

Quella albese invece fa invece riferimento esclusivamente agli 81 comuni di “Alba, Bra, Langhe e Roero”, facendo quindi venire meno il principio di reciprocità, conseguente l’accorpamento tra le due aziende di promozione turistica con l’Astigiano. E alimentando nel contempo le convinzioni di chi, praticamente da sempre, ritiene il nostro territorio subalterno a quello dei ‘cugini’ albesi. Con i quali, a conti fatti, la composizione del nuovo collegio politico esteso, che ha debuttato in occasione delle recenti elezioni nazionali, ha ulteriormente ‘sancito’ una comunanza territoriale.

CANDELARESI: "ASTI E ALBA POSSONO LAVORARE IN CONTRAPPUNTO, MAI IN CONTRASTO"

Tornando però al concetto di sudditanza, ovviamente, non trova concorde l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi, tra i principali fautori della candidatura Astigiana a Capitale della Cultura 2025:Asti e Alba sono entrambe la punta di diamante di un grande territorio allargato che è molto cresciuto nel tempo, anche e soprattutto culturalmente”, ha risposto al nostro sollecito. 

Aggiungendo che “La candidatura di Asti ha messo a sistema competenze e dimostrato che siamo davvero molto forti. Tanti colleghi consiglieri e assessori di altre città, persino fra quelle in gara con noi, ci scrivono per congratularsi del lavoro svolto e della grande visibilità che in questi mesi siano stati in grado di ottenere, è già questa è una vittoria”. 

Asti e Alba possono lavorare in contrappunto, ma mai in contrastoha sottolineato ancora Candelaresi –. Già nelle prossime settimane organizzerò una visita perché è da settembre che ho voglia di vedere la scultura ‘Alba’ di Valerio Berruti e la mostra appena inaugurata curata dal mitico Ermanno Tedeschi. Sono disponibile a lavorare con i colleghi albesi, ho imparato molto in questi mesi. Asti, nel frattempo, ha acquisito un senso di comunità e solidarietà dopo la proclamazione che ha acceso tutta la città: terremo alto questo entusiasmo che in pochi possono vantare. Siamo orgogliosi e non ci fermeremo. Abbiamo già in testa di lavorare scientificamente a un importante palinsesto 2025 e giocare in serie A, proprio come meritiamo”.

 

RABINO: "ALBA VALUTI DI COINVOLGERE L'ESPERIENZA DI ASTI"

Parimenti volto a predicare la necessità del dialogo e della collaborazione tra le diverse anime delle Colline Unesco il presidente dell’Atl di Langhe Monferrato Roero Mariano Rabino: "Questa iniziativa è l’ennesima conferma della vitalità del nostro territorio, della sua volontà di crescere e di darsi continuamente nuove sfide e nuovi traguardi. Abbiamo da poco assistito, ahimé, alla mancata vittoria della candidatura di Asti, che comunque si è ben posizionata, perché è entrata nella 'short list' delle dieci città migliori, più considerate e maggiormente premiate a livello nazionale".

"Io credo che Alba, le Langhe e il Roero facciano bene a muoversi su questo versante - ha aggiunto Rabino - ma credo anche che, in prospettiva, vada valutata una possibilità: quella di coinvolgere l’esperienza di Asti. Noi abbiamo bisogno sempre di più di unire le forze, di unire un territorio omogeneo e sono sicuro che il nostro territorio, insieme, possa raggiungere i risultati più incredibili". 

Tra le righe l’invito è insomma quello a un ravvedimento in corsa, un passetto indietro affinché quella che oggi pare una fuga in avanti da parte di Alba e Bra possa diventare la candidatura di un territorio coeso, a dispetto di anacronistici particolarismi. Un invito che verrà raccolto?

Massaro-Massucco


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