Vacanze Astigiane - 04 maggio 2023, 18:00

Vacanze Astigiane a sorprendersi tra migliaia di rose

Puntata dedicata ad un gioiello assoluto nei dintorni di Asti, a un letto di rose sorprendente e unico per origine, forme, profumi e cromie

La locandina del film American Beauty

“...è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo.”. 

Parole di Lester, personaggio principe del film American Beauty, interpretato da uno straordinario Kevin Spacey. Film con la regia di Sam Mendes, la cui memoria è sicuramente da imputare alla sua locandina. Un’istantanea di erotismo nell’immagine dell’adolescente Mena Suvari, Angela, affondata in un tappeto di petali di rosa. Pugno grafico, datato 1999, che non ha certo perso smalto. Oltre a quel pugno ci resta l’happy end messo in bocca al protagonista, ci resta la bellezza di un letto di rose. Chissà se Alan Erwin Ball, sceneggiatore della pellicola, fosse appassionato di rock o pop metal, tanto da plagiare nei fatti uno dei brani più popolari dei Bon Jovi, Bed of Roses. Canzone del 1993, scritta e interpretata da Jon Bon Jovi, nome d'arte di Giovanni Francisco Bongiovanni Jr, leader della band, dalle origini italiane con il bisnonno arrivato nel New Jersey da Sciacca (AG).  Voglio sdraiarti su un letto di rose, la traduzione del refrain. Il dubbio ci resterà, ché non riesco più a trovare il numero di Alan. 

Nessun dubbio invece sull’originalità della passione di Piero Amerio per le rose, iniziata ben prima di canzone e film. Professore emerito di psicologia sociale all’Università di Torino, a lungo direttore del Dipartimento di Psicologia e Presidente della Società Italiana di Psicologia di comunità, che inizia a costruire un sogno nei dintorni di Castell’Alfero, già dal 1980. Uno spettacolare roseto di grande interesse botanico ed enorme fascino estetico, veramente unico e a due passi da casa. Tanta bellezza per creare sorpresa. La Sorpresa è il nome che ha dato alla sua villa di campagna, d’origine ottocentesca. È un giardino di un ettaro e mezzo, carico di rispetto per l’habitat locale. E' il Roseto della Sorpresa, collezione creata da Piero, in anni e anni di ricerca e appassionato lavoro. Prima ordinando alcune rose antiche che in Italia non si trovavano, e poi divenendo via via più raffinato, più esigente, andando a cercare rose nei loro luoghi di origine, studiando sul piano scientifico la storia di ognuna, approdando a quella forma di collezionismo apassionato, che lo porta a parlare di certe rose come di una o di un’altra donna, perché ti narra di quella che ha poche spine, di quella che è piccola e dolce, e di una terza che è opulenta e sensuale, per le corolle aperte dai cento petali e il profumo che stordisce. 

Una serialità encomiabile che lo ha portato a condensare nel roseto quasi cento specie, dove per specie si intendono rose che si sono sviluppate senza intervento dell’uomo. Se considerate che nei testi botanici le specie descritte sono circa centosessanta, avrete un primo forte perché alla visita. Specie autoctone della Cina, del Giappone, delle regioni asiatiche ed himalayana, del Nord-America e dell’Europa. Specie europee, in parte già note al mondo greco-latino, presenti spesso in celebri dipinti rinascimentali e post, dando origine alle rose da giardino tra il 1700 ed il 1800. Un gioiello che apre con la Festa delle Rose 2023, in occasione di fioritura. Profumato valore dell'Astigiano che ci aspetta domenica prossima, 7 maggio, nel pomeriggio, con replica per qualche altro fine settimana pre-estivo. Un gioiello da visitare assolutamente, per godere, con gran parte dei sensi, del gran numero di antiche varietà di rose galliche, di cui molti cultivar rarissimi,  bourboniane, noisettiane, chinensis, rugose, e vari ibridi perpetui. Rose antiche a cui si affianca un centinaio di rose moderne vecchie, ormai difficilmente visibili in altri giardini. 

Davide Palazzetti


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