La filosofia e le sue voci - 06 maggio 2023, 09:00

Lo specchio infranto

Nuovo appuntamento con le riflessioni di Simone Vaccaro, per la rubrica "La filosofia e le sue voci"

Immagine elaborata da Arena Philosophika

Noi non siamo che frammenti di persone

Daruma Matsuura, Kasane

Torniamo a parlare di manga con questa citazione tratta dall'opera della sensei Daruma Matsuura. Noi lettori dell'opera seguiamo la protagonista, Kasane, bambina nata con una deformazione al viso ereditata dalla madre e per questo ferocemente bullizzata, nel faticoso percorso di crescita che la porta, con modalità che definire poco ortodosso è eufemia, ad essere un'attrice famosa al pari della sua leggendaria e bellissima madre. Ciò che caratterizza Kasane è l'intreccio, meglio, la sovrapposizione, di vita e mondo teatrale, l'intreccio di finzione e realtà, di vita autentica e di vita supposta tale. A complicare ulteriormente le cose, il suo rossetto dai poteri magici che permette alla protagonista di divenire qualcun'altra… Per ritrovare se stessa. Cosa prova chi può sentirsi se stesso solamente quando non è se stesso?

Il lato psicologico è prepotente. Ma anche dal punto di vista strettamente filosofico offre spunti non indifferenti. Perché la domanda riguardante la propria identità, riguardante la chiarificazione di chi io sia, ha attraversato l'arco della riflessione filosofica, divenendo sempre più importante con la svolta del Novecento. Possiamo individuare almeno due approcci principali alla questione: 1) l'esistenzialismo personalistico e 2) l'analisi logica delle implicazioni dell'affermazione ontologica circa l'identità personale. 

Partendo da 1) possiamo dire che l'esistenzialismo personalistico è l'analisi delle condizioni di possibilità grazie alle quali poter avere consapevolezza del proprio essere in una situazione storica indipendente dalla propria volontà. Noi siamo sempre in una situazione, ci troviamo sempre all'interno di un ambiente che ci sovrasta e ci determina. Siamo sempre soli di fronte agli altri e nello stesso tempo siamo sempre in mezzo agli altri, immersi nella pluralità delle nostre vite pubbliche. È esistenzialismo perché siamo tutti esistenze che si relazionano ed entrano in contatto; è personalistico perché ognuno entra nel gioco reciproco con la propria persona, la propria singolarità definita. Siamo specchi graffiati.

Se ci soffermiamo su 2) l'analisi logica ci porta a riflettere su di un problema fondamentale: ha veramente senso parlare di una identità personale attraverso il tempo? L'io di dieci anni fa e l'io di oggi sono lo stesso io? Comunemente, rispondiamo affermativamente. Ci sembra un'ovvietà. Ma ad una attenta analisi, sembra rivelarsi del tutto contraddittoria la nostra credenza: non è più logico sostenere che l'io di un tempo non è l'io di oggi e che tra i due io vi è una differenza irriducibile? Prima di parlare di identità personale, dobbiamo chiarire quel filo rosso del tempo che ci tiene legati. Siamo specchi lucidi. 

Così torniamo a Kasane: non è uno specchio lucido. Troppe identità svuotano il senso dell'identità stessa. Non è nemmeno uno specchio graffiato perché almeno si troverebbe ad avere una identità affranta, colpita e sofferente. Ma pur sempre, dopo tutto, stabile. Kasane è maledetta: è lo specchio infranto di chi è se stesso solo se altri, di chi è costretto a vivere la propria vita sovrapponendosi alla vita altrui…

Simone Vaccaro