Sanità - 12 maggio 2023, 09:55

Nursind: "Per un italiano su 2 l'infermiere è una figura di alto valore"

Il sindacato compie 25 anni: "Da un quarto di secolo a difesa dei sanitari, ma c'è ancora tanto da fare"

Il 12 maggio è la Giornata internazionale dell'infermiere e quest'anno cade anche il 25º anniversario della nascita di Nursind, il sindacato nazionale degli infermieri. Il segretario nazionale, Andrea Bottega, ha sottolineato come il sindacato abbia sempre lavorato con impegno e dedizione per valorizzare i contenuti umani e professionali della categoria. Nursind rappresenta un patrimonio di alto valore sociale e tecnico riconosciuto dagli italiani, ma ci sono ancora diverse problematiche da affrontare.

In occasione di questo anniversario, il sindacato ha commissionato una ricerca demoscopica a Swg per fare il punto sulla situazione della professione infermieristica in Italia.

Secondo l'indagine, un intervistato su due ha ben chiaro il ruolo dell'infermiere, che viene visto come una figura in grado di aiutare concretamente le persone e che svolge un lavoro di alto valore sociale. Tuttavia, ci sono ancora diverse criticità da affrontare.

Tra le principali note dolenti, spicca la questione dei turni di lavoro, indicati come il principale fattore negativo dal 40% dei cittadini, mentre il 39% ne evidenzia il gravoso impegno fisico e mentale. Inoltre, soprattutto i giovani non vedono di buon occhio il percorso di studi, troppo lungo per il 18% dei ragazzi, soprattutto in rapporto alla scarsa autonomia decisionale in ambiente lavorativo, denunciata sempre dal 18% dei giovani.

C'è poi il nervo scoperto dell'appetibilità della professione, che sembra in calo rispetto al passato: oltre 2 italiani su 3 supporterebbero la scelta di una persona cara di iscriversi al corso di laurea in Infermieristica, ma il dato è in sensibile calo rispetto all'indagine Censis condotta nel 2012 (-15%, che diventa -18% tra i più giovani). Le basse retribuzioni sono infine una piaga per il 58% degli italiani.

Non mancano però anche segnali positivi. Oltre metà del campione non esclude più autonomia decisionale e maggiori competenze per gli infermieri e il 62% fruirebbe anche delle prestazioni a pagamento degli infermieri. Questo dimostra una professionalità ampiamente riconosciuta e percepita, soprattutto su prestazioni e medicazioni che non abbiano a che fare con diagnosi e prescrizioni terapeutiche.

Il segretario Nursind, Andrea Bottega, ha commentato i risultati dell'indagine sottolineando che "la contrarietà espressa dal 40% degli intervistati rispetto all'esercizio della libera professione "tradisce soltanto un attaccamento della gente alla sanità pubblica e alle sue figure di riferimento". Bottega ha poi aggiunto che ci sono ancora molte sfide da affrontare per valorizzare la professione infermieristica e migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri"

Mirisola: "Con il Covid, abbiamo dimostrato ciò che valiamo"

Il Segretario Aziendale Nursing Up (Sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie) dell’Asl di Asti, Enrico Mirisola tiene a sottolineare l’importanza di una professione divenuta insostituibile spina dorsale della sanità moderna.

Spiega Mirisola: “A proposito della Giornata dell'Infermiere ci siamo interrogati come comunità di professionisti se fosse sufficiente una giornata per dire a tutti i cittadini e a tutti gli attori del sistema di cura, ma soprattutto a Noi, che cosa siamo. La risposta, effettivamente, è NO. Soprattutto dopo questi ultimi anni. Innanzitutto, oggi, a pochi giorni dall'ufficializzazione da parte del WHO della vittoria della guerra alla pandemia da SARS CoV2, possiamo dire a testa alta di aver dimostrato quello in cui forse poco credevamo. Siamo una fetta importante dei professionisti che curano, che assistono, che usano le mani pensando. Proprio l'equilibrio tra arte e scienza, cioè tra quello che sappiamo e come lo mettiamo in pratica, ha permesso al SSN di resistere nonostante i gravi attacchi dovuti alla pandemia. Oggi – prosegue Mirisola -, rinnoviamo il messaggio di presenza nel sistema di cura a favore della salute, nella prevenzione, nella gestione delle malattie, già lanciato con il patto infermiere-cittadino, anche con la sfida della nostra concreta presenza nelle cure di prossimità. Quindi non è solo oggi, ma è da oggi che ci proponiamo di essere sempre più presenti al fianco di chi ha necessità di cure”.

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Redazione