- 24 maggio 2023, 08:15

BuonGiro. Sul Monte Bondone è finalmente uno show: Joao meraviglia e Thomas torna in Rosa, Roglic va in crisi ma non è un flop

I big fanno vedere di che pasta sono fatti, ottimo Dunbar. Oggi a Caorle sarà arrivo in volata, penultima occasione per le ruote veloci

Si aspettava da tempo. Da 16 giorni. E l'attacco c'è stato. Bello, dei tempi migliori. Sul Monte Bondone erano attesi i big e hanno risposto presente.

Su tutti Joao Almeida, che, scoperta che mi ha lasciato stupito, non aveva mai vinto una tappa al Giro. Nelle ultime 4 edizioni della Corsa Rosa, tanti piazzamenti, anche un ritiro per Covid, ma mai le braccia alzate. Lo ha meritato, così come Thomas nuovamente in rosa.

L'aveva mollata per due giorni, ed è stato criticato aspramente, però la Ineos sa il fatto suo e a parte Sivakov che si è ritirato (e Geoghegan Hart/Ganna per Covid) il gallese ha dalla sua due scodieri importanti come Arensman e De Plus in piena lotta per la top ten.

Roglic è andato in crisi ma non lo metterei sul banco degli imputati. Non è un bluff. E' un corridore che è caduto tre volte, una rovinosa, durante queste settimane e che ha patito. Ma non è affondato. Deve ringraziare Kuss, immenso a portarlo in cima e fargli perdere solo 29 secondi. Da solo forse sarebbe sprofondato. Condizionali, che non esistono nel ciclismo così come negli altri sport.

Armirail ha perso la maglia del primato ma è da applaudirlo fortissimo. L'ha onorata e questo può bastare. Mi aspettavo di più dalla Bahrain e da Caruso con Buitrago e un Haig in fuga che poteva essere utile per il finale. Kamna è rimasto da solo e per lui in questi ultimi 5 giorni di corsa sarà dura. Ha perso tre posizioni l'ex rosa Leknessund ma è ancora ben vivo nei primi dieci al settimo posto.

Il voto più alto lo do a Dunbar, Jayco AlUla, vincitore della Settimana Internazionale Coppi e Bartali e del Giro d'Ungheria nel 2022 oltre a una Ronde van Vlaanderen nel 2017. Insomma, me la consenta, non un gran palmares. Però ha tenuto alla grandissima e al campione italiano Zana, monumentale in fuga e in appoggio, deve tantissimo, in un finale nel quale le energie stavano svanendo.

Ci siamo divertiti ieri. Era l'occasione giusta, con un percorso particolarmente adatto, e l'hanno sfruttata. Ottimi come sempre i fughisti, menzione d'onore ai fratelli Paret-Peintre con Aurelien virtuale maglia rosa per un po'.

Riposano i big oggi poi domani, venerdì e sabato sarà ancora sfida vera. Non aspettiamo altro.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati

Tappa 17, la Pergine Valsugana - Caorle. Non c'è molto da dire su questa tappa perché saranno 195 km completamente piatti. Questa tappa ci fa capire perché abbiamo dovuto aspettare la 16esima tappa per vedere i big muoversi, perché è la dimostrazione di com'è stato disegnato male questo giro con gli ultimi 5 giorni di corsa durissimi. Tappe lunghe e spesso disegnate male con salite nella prima parte e tanti km di pianura nel finale.

Dopo un tappone come quello di ieri ci può stare una tappa per velocisti, ma dopo aver già fatto tante tappe di 200km o più, oggi nella terza settimana si poteva risparmiare qualche km anche in vista delle prossime 3 tappe durissime.

Photo credit: LaPresse

 

Luciano Parodi