Vacanze Astigiane - 22 giugno 2023, 18:00

Vacanze Astigiane ancora tra i piaceri dell’agro

Domani inizia il Carpionato del mondo, ecco allora un secondo suggerimento di itinerario tra i piaceri dell’agro e il fascino di alcuni borghi, del Nord Astigiano

Carpione interpretato e sontuosamente fotografato da Francesca Guglielmero

Ieri, con il solstizio, siamo entrati nell’estate, tre mesi per girovagare nella bellezza dell’Astigiano, al meglio di luce, colori e sapori. Quest’anno c’è un motivo in più per farlo: il Carpionato del mondo, omaggio a un grande piatto estivo della tradizione, il carpione. Dal 23 giugno al 23 settembre, per dodici settimane, cinquanta locali, un po’ in tutto il Piemonte, partecipano all’evento in cui è protagonista la tipica ricetta estiva preparata in una marinatura di aglio, aceto, vino, cipolle e salvia in cui riposano ortaggi, uova, carni o pesci. Iniziativa, promossa dall’Associazione Astigiani, per dare nuova visibilità al piatto e per rilanciare l’uso dell’agro e del classico aceto di vino.

Scorrendo l’elenco di ristoranti, agriturismi, osterie e cantine sul sito dell’evento, la bella scoperta di trovarne dieci ad Asti e altri ventidue nell’Astigiano. Gustose e profumate occasioni per scoprire, oltre ai piaceri dell’agro, anche molti dei nostri migliori borghi.

Dalla lista dei locali prendiamo quelli a nord di Asti, sono undici e toccano tanti posti bellissimi, da fare meta con l’appetitosa causale del carpione. Ne ho scelti quattro, per meri  motivi di spazio a disposizione in rubrica, rimandando comunque a tutti gli altri, senza escludere ne tratti nuovamente più avanti.

Cominciamo da Cocconato, cosi bello da essere stato premiato dal Touring con la Bandiera arancione ed eletto tra I Borghi più belli d’Italia. Inizierei allora con un giro per il suo piacevole centro storico, caratteristico e dal fascino unico. Lì, da non perdere, la farmacia settecentesca e il suo tesoro di strumenti e oggetti antichi, l'importante palazzo comunale, d'origini medioevali, e la torre che domina il borgo, fiabesco rifacimento ottocentesco dell’originale del X secolo. Cocconato è anche antiche tradizioni, come il Palio degli Asini settembrino, esperienza assolutamente da godere, dal vivo. Finirei con un tuffo nel gusto, un tuffo nel carpione Lago e Terra di Cascina Rosengana.

E ancora, Camerano Casasco. Paese doppio, due volte bello, nato, a fine ‘700, dall'unione di Camerano e di Casasco. E’ accanto ad un posto magico: la Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, con tutta la sua biodiversità e scorci panoramici spettacolari. Nel borgo, assolutamente imperdibile la parrocchiale di S. Lorenzo che custodisce al suo interno decorazioni seicentesche a stucco, fitte ed esuberanti, di bellezza unica. Lo spettacolo dell’abbondanza, tra santi, decorazioni floreali, eleganti cornici e girali in dialogo con schiere di angioletti. Un’opera importante che è unicum in Piemonte e non solo. Non distante dalla chiesa l'imponente Palazzo Balbo, d'impianto seicentesco, sorto sulle fondamenta del castello di Camerano, distrutto dai francesi nel Cinquecento. Vi abitò Cesare Balbo, lì confinato tra il 1821 e il 1834, e per un po' anche l'amico Silvio Pellico. Non perdetevi infine la chiesa romanica di S. Bartolomeo, costruita su una piccola altura in località Rivo Croso, immersa nei boschi ondulati della riserva naturalistica. Posto di pace, profumi, luce ed emozioni. Emozioni da rinforzare con il ricco carpione dell’Osteria del Conte.

Borghi affascinanti come Frinco, ancora oggi dominato dall'imponente castello, sorto fra il XII e il XIII secolo, su strutture difensive più antiche. Impossibile non partire da lì nello scoprire il paese. In posizione dominante, colpisce per l'imponente mole, anche caratterizzata da una importante torre circolare. Poi passerei alla parrocchiale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, per cogliere la singolare posizione del campanile, posto ad un centinaio di metri dalla chiesa. E ancora continuerei con un giro nel percorso tra cippi e piloni votivi che si snoda intorno al paese, toccando punti di particolare pregio paesaggistico; itinerario di richiamo storico, con piloni ottocenteschi e cippi che ricordano eventi del passato, prevalentemente su strada sterrata, perfetto per una piacevole passeggiata. In occasione della Festa patronale, dal 17 al 21 agosto, la Pro Loco Antico Marchesato di Frinco inserisce tra l’offerta di piatti tipici anche il carpione. Approfittatene.

Per chiudere, la puntata, non certo il tour tra i campi da gioco del Carpionato che ve ne mancano ancora tanti, Montiglio Monferrato, splendidamente arroccato su un colle che domina la Valle Versa. Qui il solo problema è l'incredibile quantità di cose da ammirare. Partirei comunque dal suo castello che caratterizza il profilo del paese, con la torre a tre piani e i tre ordini di terrazze. Le sue fondazioni risalgono a prima del Mille, rivisto nei tempi, è anche imperdibile negli interni, che passano da quelli medioevali, con bifore e volte a crociera, ad eleganti ambienti settecenteschi. Nel suo parco, lo stupore della cappella trecentesca dedicata a Sant’Andrea con un incredibile ciclo d'affreschi di scuola giottesca, emozionanti testimonianze tra le più preziose dell’arte del Trecento in Piemonte. E poi Romanico Astigiano, nella sua massima espressione, con la pieve di San Lorenzo, dedicata al culto del Santo nel 1180. Qui, impossibile non dedicare ore alle tante sculture simboliche dell'esterno e agli incredibili capitelli al suo interno. Montiglio è anche chiamato Paese delle Meridiane: ne vanta più di quaranta, visibili sulle facciate delle case e sugli edifici storici; la maggior parte realizzate dal maestro Mario Tebenghi. Carpione all’Agriturismo Vigneto Pardom.

Davide Palazzetti


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