Ai giardini Alganon, domenica scorsa, è stata commemorata la Giornata del Baby Loss, un'occasione per ricordare tutte le perdite dall'inizio della gestazione fino ai mesi successivi al parto.
Una delle caratteristiche del Baby Loss Awareness Day è l'Onda di Luce, che consiste nell'accendere una candela alle 19 del 15 ottobre, creando così una catena di luci che attraversa tutti i fusi orari del mondo. Ad Asti il punto scelto è stato appunto quello dei Giardini Alganon.
Spesso sottovalutato e poco compreso, il tema del lutto perinatale è ancora scarsamente esplorato, con poca attenzione rivolta al dolore dei genitori che devono affrontare una perdita che dovrebbe essere riconosciuta come un vero e proprio lutto, analogamente agli altri tipi di perdite. L''Associazione Ciao Lapo Onlus, che ha organizzato l'evento, da tempo si batte per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema.
La Fondazione CiaoLapo è il punto di riferimento in Italia per il coinvolgimento degli stakeholders (in particolare genitori colpiti da perdita perinatale e operatori della salute perinatale) nella ricerca e nella formazione in medicina perinatale, dalle prime fasi di definizione delle priorità e formazione delle domande di ricerca fino alle fasi finali di attuazione e diffusione dei risultati.
Questo genere di approccio è efficace per favorire l’umanizzazione dell’assistenza e migliorare la care attraverso un approccio più consapevole, empatico e trauma-orientato a pazienti e familiari. Inoltre, questo approccio promuove l’adozione di una comunicazione rispettosa da parte degli operatori sanitari e migliora la comprensione di concetti medici astratti e delle procedure possibili da parte dei pazienti.
L’incidenza di morte in utero, aborto spontaneo e morte perinatale in ogni paese del mondo è di gran lunga superiore a quanto comunemente si pensi (tre milioni di bambini ogni anno muoiono poco prima della nascita o durante il parto).
Ogni giorno solo in Italia muoiono nove bambini “praticamente già nati”, come spesso si definiscono i bimbi a termine di gravidanza, e il lutto che accompagna queste perdite non è lieve, nè trascurabile.
Contrariamente a quanto si crede, i genitori colpiti da lutto perinatale impiegano molto tempo ad elaborare la loro perdita, e necessitano di un delicato supporto e di rispetto in ogni loro fase di elaborazione.
In Italia è necessario uno sforzo formativo per assicurare che tutti i professionisti che interagiscono con le famiglie colpite siano sufficientemente preparati e sensibili ai bisogni ed ai diritti dei genitori, per far sì che siano comuni e diffusi in ogni punto nascita ed in ogni terapia intensiva neonatale protocolli adeguati ai molti protocolli internazionali adottati in altri paesi, che pongono al centro della care l’accompagnamento della famiglia in lutto, e il rispetto del bambino morto.
La famiglia, gli amici, le comunità religiose, i colleghi di lavoro mostrano spesso il desiderio di aiutare i genitori colpiti, ma non sanno bene cosa fare. Anche in questo caso è necessaria una maggiore consapevolezza ed educazione in modo che tutti possano capire come aiutare, cosa dire, e cosa non dire.