Lunedì sera in Consiglio Comunale, tra le polemiche delle opposizioni, è passata la pratica sul dimensionamento scolastico. Una riforma prima rinviata e poi votata dalla maggioranza che comporterà l'eliminazione dei circoli didattici e il passaggio da sei autonomie scolastiche a 5 (tutti istituti comprensivi). La pratica è passata dopo 5 ore di consiglio, verso l'una di notte, con il voto di 19 consiglieri di maggioranza contro 11 di minoranza.
Tanti i commenti politici (QUI l'articolo), cui si aggiunge la voce dei consiglieri del Partito Democratico che pubblichiamo interamente.
Con l’inchino politico della giunta nei confronti della regione si compie un passo senza ritorno per la scuola astigiana. La maggioranza ha deciso di perdere per sempre un’autonomia scolastica senza alcuna ragione di buon senso visto che tutte le sei autonomie esistenti sono ampiamente sopra la soglia minima di alunni indicata dalla normativa.
L’unico effetto certo di questa decisione è la perdita di almeno 18 posti di lavoro e scuole più grandi dove sarà più difficile garantire un rapporto diretto tra studenti e personale scolastico. Ci ritroveremo con super dirigenti scolastici che dovranno gestire molte scuole diverse tra di loro e che dovranno necessariamente delegare.
Il Comune ha scritto una brutta pagina, come opposizione abbiamo tentato in tutti modi di portare un po’ di buon senso rispondendo punto per punto e in maniera costruttiva, purtroppo non ci hanno ascoltato. I problemi di Asti sono ben altri rispetto all’organizzazione delle scuole, eppure la maggioranza ha scelto di impiegare addirittura due sedute di consiglio comunale, otto ore di discussione in totale per una singola pratica non urgente.