E’ allarme sociale per i conti della Città di Asti ma anche per quelli delle altre città capoluogo del Piemonte, compresa Torino
La motivazione? La Regione ha approvato le nuove linee guida sull’Isee. Le modifiche decise vanno a pesare in maniera importante sulle casse dei Comuni, che si troverebbero a dover aumentare la loro quota di compartecipazione per l’assistenza domiciliare.
Un rincaro che, a livello regionale, è stimato in 30 milioni: ben 14 milioni solo per Torino. Di qua la decisione del sindaco Stefano Lo Russo, insieme ai colleghi degli altri capoluoghi (Alessandro Canelli di Novara; Maurizio Rasero di Asti; Alessandro Corsaro di Vercelli; Silvia Marchionini di Verbania; Giorgio Abonante di Alessandria; Patrizia Manassero di Cuneo; Claudio Corradino di Biella), di scrivere una lettera al presidente Alberto Cirio e all’assessore regionale al Welfare Maurizio Marrone.
“Nelle nostre città – scrivono i primi otto cittadini, nella missiva - si concentrano i maggiori bisogni di assistenza ed è sui nostri Comuni che graverebbero gli oneri maggiori, in valore assoluto, derivanti dall’applicazione delle nuove Linee guida”. “In linea con quanto già posto in evidenza dal Coordinamento degli enti gestori e da ANCI Piemonte, riteniamo essenziale che vengano individuate le necessarie coperture finanziarie e siamo disponibili a collaborare all’individuazione delle migliori soluzioni normative in grado di garantire la sostenibilità degli interventi” concludono. Una battaglia/richiesta d’aiuto al governatore senza colore politici, portata avanti da amministratore di centrosinistra e centrodestra