La legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 euro all’ora, promossa da Rifondazione Comunista e Unione Popolare, ha raggiunto e superato l’obiettivo di 70.000 firme a livello nazionale, 6.000 firme a livello regionale e 550 a livello provinciale.
Le firme raccolte verranno depositate in Senato a fine novembre per avviare l’iter parlamentare su questa proposta di legge. I promotori ritengono che l’approvazione di questa legge da parte dei partiti presenti in Parlamento sia di vitale importanza per tutti i cittadini.
L'articolo 36 della Costituzione non viene applicato
La proposta di legge si basa sull’articolo 36 della Costituzione italiana, che afferma: “Il salario deve essere proporzionato al lavoro svolto, in ogni caso sufficiente ad assicurare una vita dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia”. I promotori sostengono che "la Costituzione non viene sempre applicata, condannando migliaia di cittadini a vivere con salari da fame".
"Nonostante il silenzio dei media nazionali sulla proposta di legge, la raccolta firme è terminata positivamente - spiega Gianmarco Coppo (Unione Popolare) - ringraziamo tutti i lavoratori e pensionati che hanno firmato la proposta di legge per solidarietà o bisogno. Ringraziamo anche i consiglieri comunali Mario Malandrone, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, sempre presenti ai banchetti per autenticare le firme raccolte"
La segreteria federazione P.R.C Unione Popolare, guidata da Gianmarco Coppo, ha dichiarato che continuerà a fare politica "saremo presenti con altre iniziative sul territorio, coinvolgendo sempre i cittadini, la nostra vera forza"