Economia e lavoro - 28 aprile 2024, 16:17

Lavoratori 4.0, in Piemonte mancano oltre 16 mila giovani con elevate competenze digitali

Sono 125 mila le micro e piccole imprese che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale, ma la loro corsa nella transizione digitale è frenata dalla difficoltà di trovare personale qualificato

In Piemonte: mancano oltre 16 mila giovani con elevate competenze digitali

I lavoratori qualificati sono sempre più difficili da trovare anche in Piemonte, soprattutto se vengono richieste competenze per lavorare nel mondo dell’intelligenza artificiale. Sono 125 mila le micro e piccole imprese che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale, su un totale di 134 mila imprese italiane pioniere dell’IA. Ma la loro corsa nella transizione digitale è frenata dalla difficoltà di trovare personale qualificato. Su 449 mila lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende, ne mancano all’appello 246 mila, pari al 54,9%.

In generale, la scarsità di personale qualificato è indicato come il problema più grave dal 58,1% delle Mpi del nostro Paese, a fronte del 54,1% della media delle Mpi dell’Ue. Secondo il rapporto di Confartigianato, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso a luoghi, a dati o a servizi, manutenzione di macchinari e automezzi, ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materie prime, trattamento dei rifiuti e gestione della logistica, automazione di processi produttivi e applicazioni di contabilità e finanza, automazione delle funzioni di vendita online di beni e servizi e applicazioni nella prevenzione, nella diagnostica e nelle cure mediche. 

A lanciare l’allarme è Confartigianato con un rapporto dell’Ufficio studi. Secondo il rapporto di Confartigianato, per quanto riguarda la difficoltà a reperire manodopera esperta di intelligenza artificiale, la situazione peggiore si registra in Trentino Alto Adige dove è introvabile il 67,2% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (9.330 su 13.890). Seguono a breve distanza il Friuli Venezia Giulia, dove manca il 65,2% di personale pronto ad affrontare l’IA (4.800 su 7.360) e l’Umbria con una quota del 63,8% (2.980 su 4.670). A soffrire la carenza di personale con e-skill sono anche il Veneto con 20.270 ‘introvabili’ su 34.590, pari al 58,6%, l’Emilia Romagna (17.910 su 30.810, pari al 58,1%) la Lombardia (46.930 su 81.020, pari al 57,9%) e il Piemonte e la Valle d’Aosta (16.720 su 28.910, pari al 57,8%).

Per quanto riguarda, invece, la difficoltà a reperire manodopera con competenze digitali di base, in Piemonte e Val D’Aosta è introvabile il 51,1% dei lavoratori necessari alle Pmi (24.300 su 47.530).

Mentre per le competenze e metodi matematici e informatici in Piemonte e Valle d’Aosta è introvabile il 55,7% dei lavoratori (20.270 su 36.360). La difficoltà di reperire manodopera qualificata peggiora con le imprese artigiane: in Piemonte e Valle d’Aosta è introvabile il 58,3% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 (3.180 su 5.450); per la manodopera con competenze digitali di base è introvabile il 62,9% (3.090 su 4.910) e per le competenze e metodi matematici e informatici è introvabile il 60.00% dei lavoratori (3.350 su 5.580).

La scarsità di personale con le giuste competenze frena le transizioni ecologica e digitale ed è indicato come il problema più grave dalle Pmi della nostra regione – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – per le nostre aziende la difficoltà a trovare lavoratori qualificati supera di gran lunga i problemi della burocrazia, dell’accesso al credito e della concorrenza sleale. Ne va anche della competitività dei piccoli imprenditori, impegnati ad utilizzare l’IA con l’intelligenza artigiana per potenziare la qualità made in Italy delle loro produzioni”.

redazione