Viviamo in un posto bellissimo | 11 maggio 2024, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo dove le api salveranno il mondo

Puntata dedicata alla Giornata mondiale della api e ad un evento tematico, molto al femminile, in programma domenica 19 maggio a Castell’Alfero

La struttura sociale delle api affascina e insegna

La struttura sociale delle api affascina e insegna

 

Le donne che salveranno il mondo ci aspettano domenica a Castel’Alfero. Aiuto, detto così, in effetti, potrebbe uscir fuori come affermazione un po’ fortina e comunque assai impegnativa per gran parte dei residenti di sesso femminile attorno al castello dei Conti Amico. E invece il senso c’è, nella sua veste più archetipa del lemma. C’è e lo spiego.

Domenica 19 maggio, nella panoramicissima piazza Castello, a Castell’Alfero, ridente borgo del Nord Astigiano, una delle undici ville nove Astesane, nate come funghi tra il XII e XIII secolo, durante una originale fase espansiva del libero Comune di Asti, si impara, si compra, si mangia, si parla di api. Api che, il giorno dopo, vedono celebrata, incredibilmente solo da otto anni, la Giornata mondiale delle api. Giornata richiesta dalla Slovenia nel giorno di nascita di Anton Janša, pioniere delle moderne tecniche di apicoltura, e istituita nel 2017 dalle Nazioni Unite. A Castell’Alfero anticipano, giusto perché domenica, celebrando, per il secondo anno, la loro Giornata delle api. 

Evento molto al femminile, non tanto perché organizzato dal vivace gruppo di attive e incrollabili signore di R-Evoluzione, non tanto perché tra gli apicoltori presenti, in esposizione, degustazione, racconto e commercio, la percentuale femminile è importante e indubbiamente di valore primo. Neppure perché a tirare le fila di un attraente consesso pomeridiano, attraente per l’appunto, come il miele per gli orsi, ci sia una cara amica, Elisabetta Testa che, da un paio d’anni, spande terapeutico Orgoglio Astigiano in forma digitale e cartacea, con una rubrica di interviste ad orgogliosi di zona. Rubrica che ben conosce chi frequenta questa testata giornalistica e che ben conoscono molti altri in forma editoriale: Storie di Orgoglio Astigiano

Al femminile per il mondo delle api, matriarcato funzionale dall’organizzazione perfetta nel mettere al centro di tutto la gratificante certezza della continuità. Continuità di specie che trova concretezza al femminile in una struttura comunitaria dove l’interesse del singolo viene sempre meno, pur nell’impareggiabile suo valore individuale. Una ben allenata e affascinante società al femminile che entra a pieno nei temi trattati in convegno domenica: l’apicoltura sociale. Tema dalle potenzialità educative non da poco e non solo in relazione ai rischi legati alla loro estinzione, al loro ruolo fondamentale di impollinatrici indispensabili per la produzione di gran parte del nostro cibo. Il calo della popolazione apiaria preoccupa e ci fa riflettere sulla pressione antropica che stiamo esercitando sul Pianeta. Metti mai che da api si passi anche ad altro e il gioco è fatto. 

Inoltre una società così complessa e al contempo ordinata ha da sempre stuzzicato quanto possa essere utile futuro per il genere umano avvicinarsi alla strutturata interdipendenza di un alveare. I Latini avevano ideato il calzante motto una apis nulla apis. Motto che trovo sempre più applicato nel nostro quotidiano dal mondo femminile, con uomini impauriti, fino ad assurde e castranti velature, fino alla violenza di genere. Assurdità che non salvano nulla e nessuno, figuriamoci il mondo.

Davide Palazzetti

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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