Piccoli capolavori senza tempo ma dalle grandi emozioni, soprattutto se si pensa che sono stati realizzati da una "Bottega dell'arte" molto particolare: quella creata all'interno del carcere di Asti.
Ed è proprio lì che sono nati dei bellissimi presepi di forme e dimensione diverse tra loro e oggi, venerdì 13 dicembre è stato consegnato uno di questi presepi al reparto di Oncologia del Cardinal Massaia di Asti diretto da Marcello Tucci.
A consegnarlo la direttrice della Casa di reclusione, Giuseppina Piscioneri con Giuseppe Passarino e altri rappresentanti di Effatà, associazione che collabora all'interno del carcere su vari fronti. L'opera è stata realizzata interamente in carcere con materiali “poveri” messi a disposizione dall’Associazione e rappresenta il classico stile dei presepi napoletani e anche le figure dei personaggi provengono da S. Gregorio Armeno. L'iniziativa si inserisce nel progetto pluriennale “Anche cose belle”, ideato e sostenuto da Effatà con l’obiettivo di far conoscere all’esterno quanto di positivo avviene all’interno del carcere.
"Quella di oggi - spiega la direttrice - è stata una occasione di confronto tra realtà territoriali che seppur diverse nei loro percorsi hanno in comune una forte componente emotiva.
Un lavoro quello dei medici infermieri e degli operatori penitenziari frutto di complesse sfaccettature di cure e costante attenzione rivolta verso l'altro.
Ciò che rende questo presepe ancora più speciale è il luogo dove è stato realizzato e il luogo al.quale è stato donato per dare a chi passa un messaggio di speranza un momento di conforto e serenità.
Ringrazio il primario, Monica Olivero capo area trattamentale del carcere, gli infermieri gli operatori sanitari e il cappellano dell'ospedale per questa grandissima opportunità".
La storia del maestro "Dudù"
La Natività è il perno comune di tutti i presepi ed è realizzata da "Dudù", detenuto del circuito "alta sicurezza", un uomo di 65 anni che non sembra diverso dai tanti artigiani che usano le proprie mani per costruire piccole casette, con tanto di addobbo interno delle stesse.
Mani grandi che forse hanno compiuto gesti irraccontabili ma che sono delicatissime nel maneggiare piccolissimi pezzi. Napoletano di Santa Chiara, quartiere del centro storico a due passi da quel San Gregorio Armeno noto in tutto il mondo proprio per la realizzazione di presepi.
Dudù ha raccontato ai volontari che da ragazzo, essendo molto vivace, fu espulso dalle scuole materne e i genitori, per non tenerlo in strada, lo affidarono ai fratelli Cavalli che avevano una sorta di scuola di formazione per i ragazzi che erano per strada, e li iniziò la pratica, oltre che la teoria, da tornitore, traforista e intagliatore. Ma la vera passione per i presepi gli venne quando un suo amico noto maestro di presepi, Umberto lannaccone , lo invitò in un locale mostrandogli un presepe in larga scala. Lo stesso locale era un presepe realizzato su tutte le pareti, fin su al soppalco, e quando gliene chiese uno, l'amico ne sfilò un pezzo e lui rimase incantato, insomma tanti presepi assemblati in un unico paesaggio.
Dudù inoltre, è un devoto della Madonna dell'Arco, fondatore, insieme al fratello, di un'associazione cattolica attiva per le processioni che si tengono durante la Settimana Santa e, subito dopo il sisma dell'80 in Irpinia, gli venne l'idea di realizzare un presepe con un cilindro di un raggio di circa 2 metri, proponendolo proprio a lannaccone che accetta, e quarant'anni dopo quell'opera è ancora in mostra per i turisti che visitano San Gregorio Armeno.
Arrivato ad Asti dall'Istituto di Avellino, dove faceva da maestro a coloro che erano appassionati ha mostrato alcune foto delle opere da lui realizzate all'area educativa e un volontario dell'associazione Effatà ne è rimasto incantato, come tutti del resto, e con non poche difficoltà si forma "La bottega dell'arte".
Il presepe, alla presenza del dirigente e di alcuni sanitari, è stato benedetto dal cappellano dell'ospedale, don Giancarlo Iraldi.