È stata una giornata intensa, viva, e decisamente partecipata quella che oggi ha riportato ad Asti l’Asti Rescue Game, giunto alla sua quarta edizione. Dalle 9:30 del mattino e fino al tardo pomeriggio, le strade, i parchi e le piazze della città si trasformano in un grande laboratorio a cielo aperto per la formazione nel soccorso sanitario.
E se l’obiettivo era avvicinare il pubblico al mondo dell’emergenza, si può dire che sia stato pienamente centrato.
Tre i luoghi simbolo scelti per le prove di simulazione – Piazza della Libertà, Piazzale Manera (ex Piazza d’Armi) e il Parco Lungo Tanaro – che per l’occasione hanno ospitato scenari d’intervento ad alta tensione, con feriti, incidenti, evacuazioni simulate e codici rossi da gestire. Otto gli scenari proposti, tutti valutati da una giuria di 30 professionisti del settore: medici del 118, rianimatori e operatori del pronto soccorso. Ma al centro di tutto c’erano loro: i volontari delle nove squadre arrivate da Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta, ognuna con la propria divisa, la propria esperienza, la propria voglia di mettersi in gioco.
Tra i partecipanti, nomi noti del volontariato sanitario come Croce Bianca Fossano, Volontari del Soccorso Valle d’Aosta, Croce Verde Quarto dei Mille, Croce Rossa Italiana – Biella, SOS Laghi Monate e Croce Azzurra Trezzo sull’Adda, che ha gareggiato con due squadre. L’evento ha contato anche sulla presenza attiva di oltre 70 simulatori – attori appositamente formati per rendere le prove il più realistiche possibile.
I dettagli degli interventi
Le simulazioni, curate nei minimi dettagli, hanno messo i soccorritori di fronte a situazioni critiche quanto realistiche. In Piazza della Libertà una giovane donna è inciampata su un sanpietrino, ferendosi gravemente al volto durante una normale spesa: sangue, trauma al mento e panico tra i passanti. Al Parco Lungo Tanaro, una ragazza impegnata in una challenge con amici è caduta da un albero, riportando un sospetto trauma spinale, una ferita al piede e sintomi da emorragia interna. In Piazzale Manera, oltre a una prova tecnica con le ambulanze impegnate in manovre complesse in retromarcia, i volontari si sono trovati a soccorrere una giovane a terra sotto lo sguardo pressante – e tutt’altro che collaborativo – di una finta passante impersonata da una figurante che simulava una dottoressa invadente: un ulteriore elemento di stress che ha reso la prova ancora più impegnativa.
Altri scenari, sparsi in città, hanno completato il quadro. In corso Alessandria, un giovane è rimasto intrappolato sotto una pila di gomme in un’officina, perdendo i sensi. In un bed and breakfast, durante una grigliata, un uomo ha riportato ustioni gravi a un braccio per un incidente con il barbecue. Nella stessa ambientazione, una ragazza è stata colta da uno shock anafilattico dopo essere stata punta da una vespa, mentre un altro figurante ha simulato il taglio profondo di un dito con un vetro. Tutti casi diversi, tutti pensati per testare lucidità, preparazione tecnica e capacità di gestione del team sotto pressione.
"Anche quest’anno – ha spiegato Giacomo Sorba, Direttore dei Servizi – abbiamo voluto organizzare questa edizione sottolineando l’aspetto formativo e di confronto. Ma soprattutto, vogliamo dare modo alla cittadinanza di avvicinarsi al mondo del soccorso. Attraverso gli occhi dei volontari si può comprendere meglio il valore di questo lavoro".
E il pubblico ha risposto, con centinaia di persone che hanno seguito le prove, osservato da vicino le manovre salvavita, scambiato domande e curiosità con i soccorritori. Un’esperienza che ha unito lo spettacolo alla formazione, l’agonismo alla solidarietà, rendendo concreta e tangibile la cultura dell’emergenza.
A chiusura della giornata, la cerimonia di premiazione celebrerà l’impegno di tutti, assegnando il Trofeo Asti Rescue Game 2025 alla squadra che ha totalizzato il punteggio più alto, insieme a riconoscimenti speciali per il miglior team leader e il miglior autista. Ma più ancora dei trofei, a brillare sono stati lo spirito di collaborazione e la qualità degli interventi messi in campo.
Le premiazioni
A garantire una valutazione imparziale e professionale, 30 giudici qualificati – personale sanitario con esperienza nei servizi di emergenza intra ed extraospedaliera – hanno osservato ogni fase degli interventi, attribuendo punteggi in base a criteri tecnici, comunicativi e organizzativi.
La giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione, durante la quale sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti: il Trofeo Asti Rescue Game 2025 è stato conferito al team 1 della Croce Azzurra di Trezzo sull’Adda, vincitore della competizione; il secondo posto è andato al team 2 della stessa associazione, mentre il terzo posto è stato conquistato dall’equipaggio della Croce Bianca di Garessio.
Il premio per il miglior team leader, attribuito per la leadership dimostrata nella gestione della scena, è stato assegnato a pari merito a Oscar Cristaudo della Croce Bianca Garessio e a Leandro Montana della Croce Bianca Fossano, quest’ultimo anche insignito di una menzione speciale per il miglior tempo.
Il riconoscimento come miglior autista soccorritore, per le abilità alla guida e il supporto fornito al team, è stato conferito a Benjamin Chiaravelli dei Volontari del Soccorso Valle d’Aosta. Infine, Francesca Rainero si è distinta come miglior simulatrice.
L’evento ha rappresentato non solo un momento di crescita professionale per i volontari e le volontarie, ma anche un’importante occasione per rafforzare la rete tra realtà del soccorso e promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza all’interno della comunità.
Giacomo Sorba, direttore dei servizi Croce Verde Asti: "Siamo orgogliosi di aver portato a termine con successo questa edizione di Asti Rescue Game, che ha visto la partecipazione di otto squadre provenienti da tutto il Nord Italia, Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Le squadre si sono cimentate in otto prove, durante le quali hanno messo in pratica le loro competenze su scenari di intervento realistici, simili a quelli che affrontano quotidianamente in ambulanza. È stato per noi un momento formativo molto importante, queste esperienze ci aiutano a confrontarci con altre realtà, a riflettere su protocolli e metodi di soccorso diversi, e a fare squadra. Inoltre, iniziative come questa ci permettono di avvicinare la cittadinanza al mondo del soccorso, mostrando in modo concreto come operiamo sul campo. Per noi di Croce Verde Asti è anche un’occasione per cercare nuovi volontari, in un periodo in cui le difficoltà sono molte e il bisogno di aiuto è crescente. Siamo molto soddisfatti della riuscita dell’evento e non vediamo l’ora di ritrovarci per la quinta edizione. Facciamo i complimenti a tutti gli equipaggi, Asti è stata davvero il centro del soccorso del Nord Italia".
Vincenzo Sciortino, presidente Anpas Piemonte: "Asti Rescue Game si conferma un appuntamento di straordinario valore formativo e umano. Non è solo una gara, ma un'occasione unica per mettere alla prova competenze tecniche, affinare il lavoro di squadra e condividere esperienze tra realtà diverse ma unite dalla stessa missione. Ringrazio di cuore tutti gli equipaggi che hanno partecipato con entusiasmo e professionalità, e la Croce Verde Asti per l’eccezionale organizzazione e l’accoglienza. Eventi come questo dimostrano che il volontariato non è solo servizio, ma anche crescita continua, confronto costruttivo e comunità. Portiamo a casa non solo premi, ma anche legami più forti e motivazioni rinnovate per il nostro impegno quotidiano.
Il pubblico ha potuto seguire da vicino le esercitazioni, ricevere informazioni utili sulle pratiche salvavita e conoscere da vicino le donne e gli uomini che ogni giorno si impegnano per garantire il primo soccorso sul territorio.
Confermata già l’intenzione di riproporre l’evento nel 2026, con l’obiettivo di allargare ulteriormente la partecipazione.
La Croce Verde Asti, affiliata ad Anpas, può contare sull’impegno di 225 volontari, di cui 80 donne, e 19 dipendenti.
Ogni anno svolge circa 18.000 servizi, tra emergenze sanitarie, trasporti ordinari in ambulanza (come dialisi e terapie), trasporti interospedalieri, assistenza a eventi e manifestazioni, accompagnamenti per visite mediche e interventi di protezione civile, percorrendo oltre 330.000 chilometri.