Eventi - 06 maggio 2025, 06:53

San Secondo, cuore identitario di Asti: la città celebra il suo patrono tra fede, storia e tradizione

Il giorno della festa del Santo Protettore si accende di colori, costumi e memoria: la città onora il suo Santo Patrono con la solennità di sempre e la forza di un rito che parla ancora al presente

(Merphefoto)

La festa patronale di San Secondo, celebrata oggi – come da tradizione – il primo martedì di maggio, è il centro simbolico e spirituale delle celebrazioni del Maggio astigiano. Una ricorrenza antichissima, capace di unire la città attraverso gesti tramandati nei secoli, tra riti religiosi e una forte impronta civica.

Un Santo tra la leggenda e la devozione

La figura di San Secondo si muove tra il mito e la storia. Per la tradizione popolare fu un cavaliere romano convertitosi al cristianesimo, decapitato il 30 marzo del 119 d.C. per la sua fede. Ma la storiografia liturgica lo colloca in epoca longobarda, come uno dei primi vescovi della città. Quel che è certo è che la devozione per lui è antichissima: già nel XII secolo i feudatari astigiani partecipavano in processione con torce alla mano.

In principio, la festa cadeva il 30 marzo, data del martirio. Ma la vicinanza con la Quaresima portò nel tempo a uno slittamento: prima al giovedì dopo la prima domenica dopo Pasqua, poi – nel 1818 – alla data attuale, fissata da Papa Pio VII. Da allora, il primo martedì di maggio è il giorno di San Secondo.

Dal sacro al civile: la messa del burdel e la tregua di Dio

L’appuntamento centrale resta la funzione religiosa nella Collegiata di San Secondo, preceduta dal corteo storico aperto dalle chiarine e guidato dal sindaco con il Palio appena stimato. È il momento della cosiddetta “tregua di Dio”, una sospensione simbolica dei conflitti, che affonda le sue radici nelle tensioni tra poteri civili ed ecclesiastici del Medioevo. Oggi, è l’occasione per rinsaldare il senso di comunità.

Durante la messa – affettuosamente detta “del burdel” – vengono offerti l’olio per la lampada votiva che arde nella cripta e il cero portato, come da tradizione, dal più giovane avvocato del foro cittadino.

Nella cripta riposano le reliquie del Santo, protette da secoli: trasferite nel Duomo durante le invasioni del IX e X secolo, furono poi riportate nella Collegiata e sigillate, nel 1597, sotto l’altare maggiore in una preziosa cassa d’argento donata da Emanuele Filiberto di Savoia.

Il programma del 2025: tra benemerenze, sbandieratori e tradizioni popolari

La giornata si aprirà nella sala Gianni Basso con l’annuncio dei nuovi insigniti dell’Ordine di San Secondo, riconoscimento riservato a cittadini e realtà che si sono distinti per il bene della comunità.

Alle 10:45, in piazza San Secondo, si terrà l’esibizione degli sbandieratori dell’ASTA, che proporranno le loro spettacolari evoluzioni in attesa dell’ingresso in chiesa per la messa del Palio delle 11:20. Il corteo che accompagnerà il sendallo partirà da piazza Roma, con i venti rettori in costume storico e le autorità cittadine al seguito.

Alle 12:30, nel solco di una delle tradizioni più sentite, la Pro Loco La Castiglionese offrirà la "Minestra dei poveri": una robusta fagiolata con cipolla e costine, preparata nei grandi paioli sospesi – le celebri caudere – e servita anche alla mensa sociale di corso Genova. Un gesto antico, che affonda le radici nel Medioevo comunale, quando le confraternite garantivano almeno un pasto caldo ai meno abbienti nel giorno del Santo Patrono.

Nel pomeriggio, dalle 16, i più piccoli saranno protagonisti di “Di Pony… in Palio”, l’iniziativa del Collegio dei Rettori in piazza San Secondo, che permetterà ai bambini di sfilare in sella a docili pony, indossando i colori del proprio rione o borgo. L’iniziativa, ormai consolidata, promette di regalare sorrisi e coinvolgimento familiare. Si chiude come di consueto con il concerto della banda Città di Asti al Parco della Resistenza.

Durante tutta la giornata, sarà presente anche la bancarella del Collegio dei Rettori con oggettistica a tema paliesco, contribuendo all’atmosfera di festa e all'attesa del Palio di settembre.

San Secondo si conferma così, anno dopo anno, molto più di una ricorrenza religiosa. È il giorno in cui Asti si guarda allo specchio, riscopre la sua anima e si stringe attorno a ciò che la rende comunità: una storia lunga secoli, fatta di gesti simbolici e spirito condiviso.