BuonGiro - 18 maggio 2025, 08:00

Ulissi sei leggenda: in maglia rosa dopo 14 anni dalla sua prima vittoria al Giro

Il 35enne riporta dopo 4 anni un italiano con la maglia del primato. Vince Plapp. Oggi le strade bianche sono insidiose

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Ulissi ha raggiunto dopo anni la sua Itaca. La maglia rosa. Passatemi questo gioco di parole e similitudine con l'Odissea di Omero perché ieri il 35enne dell'Astana è entrato nella leggenda.

A 14 anni dalla sua prima vittoria al Giro d'Italia, a Tirano,  a cui hanno fatto seguito altre sette volte braccia al cielo al traguardo nella Corsa Rosa, Diego Ulissi ieri è scappato via in fuga con il compagno Fortunato, non è riuscito ad agguantare la vittoria. ma giocando contro il tempo ha strappato la maglia del primato a Roglic. E quel bacio alla maglia, l'esultanza all'ufficialità dopo l'arrivo del gruppo e le lacrime sono il coronamento di una carriera costruita sulla fatica, sulle fughe, sul gregariato negli anni della Uae.

Nella sua Toscana quindi oggi, lui che è nato a Cecina, riporta un corridore italiano in rosa dopo 4 anni dalla maglia indossata da Alessandro De Marchi nel Giro 2021 (in quell'edizione la indossò per 3 giorni anche Ganna). Un paradosso che fa capire quanto sia effettivamente in difficoltà il nostro ciclismo. Una problematica che però è distante nel tempo e che si può notare anche con le poche vittorie di tappa.

Nella Giulianova-Castelraimondo ci abbiamo provato andando in fuga quindi proprio con Ulissi, un Fortunato sempre più maglia azzurra (e secondo nella generale) e Vendrame, ma non è bastato. L'australiano Plapp ha anticipato tutti e con le sue doti di cronoman è stato praticamente impossibile batterlo. Il gruppo dei big è rimasto a bagnomaria e solo l'occhio sempre attento al cronometro ha portato poi il veterano del gruppo a raggiungere l'ambizione della vita, il sogno che si ha fin da bambini. Strameritato.

Un altro piccolo segnale di Ayuso con quel secondino strappato a Roglic nel finale. Con Pellizzari che sta facendo un lavorone enorme per il capitano, anche quest'anno da cerchiolino rosso il classe 2003. Che ieri giocava in casa a Camerino. Il comune più danneggiato nelle Marche dal terremoto del 2016. Che a distanza di 9 anni prova a rialzare la testa proprio come fa il proprio portacolori in salita, ma la stessa è ancora, purtroppo, molto ripida. 

Attenzione oggi alla simil "Strade Bianche", insidiosa, si preannunciano sorprese.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati:

9° Tappa, la tappa dello sterrato, la Gubbio-Siena di 181 km. Saranno 29 i km da percorrere sullo sterrato, il primo di Pieve a Salti (8.0 km) impegnativo, ondulato, molto nervoso e con parecchie curve e saliscendi. Dopo il secondo passaggio in Buonconvento si affronta il settore di Serravalle (9.3 km) che termina appena prima dell’inizio del settore successivo (San Martino in Grania, 9.4 km) in mezzo alle crete senesi. Si arriva al breve tratto di Monteaperti di soli 600 metri, ma con con pendenze a doppia cifra e poi l’ultimo sterrato a Colle Pinzuto (2.4 km con pendenze fino al 15%). L'arrivo in Piazza del Campo sarà l'ultimo sforzo di questa giornata che potrebbe fare più selezione di un tappone alpino. Per gli uomini di classifica una tappa esigente che non permette distrazioni, dove bisognerà correre sempre davanti e cercare di non avere problemi o incappare in errori che potrebbero essere pagati a caro prezzo.

Photo Credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport


 

Luciano Parodi