È da poco disponibile Alle porte del ciborio, il debutto poetico di Fabio Mengozzi, pubblicato da Robin Edizioni. Mengozzi, compositore e pianista astigiano con alle spalle una carriera ricca di riconoscimenti internazionali ed esecuzioni dei suoi pezzi in tutto il mondo, si è recentemente accostato anche alla poesia elaborando una ricerca in cui musica e versi si rivelano espressione di un unico afflato.
Alle porte del ciborio raccoglie 40 poesie che, come recita la sinossi dell'opera, rappresentano “un viaggio il cui approdo, prefigurato dal titolo, coincide con il riconoscimento dell'immanenza del sacro in ogni frammento dell'esistenza.” Forgiando versi dal “tono aulico e con linguaggio ricercato, lo sguardo interiore dell'autore riesce ad aprire varchi verso mondi ineffabili, a tratti oscuri, evocando immagini oniriche, meditative, apocalittiche.” Una dichiarazione d’intenti che riflette la continuità tra la sua produzione musicale e questa nuova, peculiare avventura poetica.
Il libro è già ordinabile in tutte le librerie e nei principali store online. Un’opera che segna l’inizio di un nuova sperimentazione per un artista già ampiamente riconosciuto come uno dei più significativi compositori della sua generazione.
ZOOM - Tre domande a Fabio Mengozzi
Cosa ti ha spinto a differenziare la tua produzione artistica scegliendo anche la strada della poesia?
Tutte le arti hanno origine nella nostra parte più profonda. È da lì che ho tratto linfa per comporre la mia musica. Dopo quarant'anni di composizione musicale, a un certo punto ho avvertito l'esigenza di sperimentare un nuovo linguaggio e così sono nate le 40 poesie che costituiscono la raccolta “Alle porte del ciborio”. Musica e poesia possono essere forme diverse per esprimersi: a volte è preferibile ricorrere ai suoni, privi di significato denotativo, altre volte la scelta ricade sulla poesia, dove le parole si fanno musica.
Che significato ha per te la poesia (anche in relazione alla musica)? Come e a che età è avvenuto il primo 'incontro' con questa forma d'arte?
Ho iniziato ad apprezzare la poesia ai tempi della scuola elementare, perché la maestra era solita assegnare poesie da leggere e imparare a memoria. Proseguendo negli studi ho avuto modo di approcciarmi più consapevolmente ai grandi autori italiani e in particolar modo mi sono appassionato a Dante, Pascoli, Ungaretti e altri poeti di epoca più recente. Il mio percorso artistico tuttavia è quello di musicista ed è solo da pochi mesi che mi sono dedicato alla scrittura di poesie. I legami fra musica e poesia sono moltissimi ed io interpreto entrambe le arti come un prolungamento della mia interiorità.
Progetti futuri legati a questa nuova sfaccettatura di te?
Come già avvenuto con la musica, mi piacerebbe che anche la mia poesia riuscisse a raggiungere il cuore di un vasto pubblico. Ho in progetto di continuare in quest'avventura, perlomeno sino a quando ne sentirò il bisogno interiore.