Cultura e tempo libero - 22 maggio 2025, 18:00

Vacanze Astigiane in tre cantine e con un refuso

Invito a scoprire tre borghi dell’Astigiano, nella piacevole scusa del Cantine Aperte di primavera. Invito a scoprire il refuso lasciato cadere nel testo e vincere un articolo personalizzato

Amaretti di Mombaruzzo

Le previsioni meteo per il prossimo fine settimana rassicurano e invitano a girare serenamente per l’Astigiano. Bene così perché l’usuale offerta di piaceri e di bellezza sabato 24 e domenica 25 maggio si arricchisce del Cantine Aperte di primavera, uno dei momenti di promozione del Movimento Turismo del Vino, bella realtà in cui tradizione, cultura, divulgazione e passione hanno dato corpo negli anni al crescere del turismo enologico e non solo di quello. Due giorni speciali con centinaia di cantine aperte in Italia, ventisei piemontesi, di cui dieci nell’Astigiano, pronte ad accogliervi con degustazioni, percorsi trekking, attività in area wellness, picnic tra le vigne, pranzi e cene tra i filari o in cantina. Delle dieci ne ho scelte tre, perché mi piacciono i posti a cui corrispondono e le cose che propongono. Nel testo dei suggerimenti a seguire ho volutamente inserito un refuso, nell’obiettivo di incentivare la lettura. Caccia al refuso che premia con un mio articolo personalizzato il primo a trovarlo.

 Quindi, comincerei, magari sabato, con Vinchio e Vaglio Serra, borghi a due passi uno dall’altro, circondati sì da vigne, ma anche dai boschi della Riserva Naturale della Val Sarmassa. Ambedue si schierano belvedere da urlo: a Vinchio sulla collinetta che sovrasta il paese, un tempo sede del locale castello, a Vaglio Serra dall’imperdibile Giardino dei Tassi, terrazza super panoramica caratterizzata da sei spettacolari alberi, di età non inferiore ai 200 anni.

A riunire idealmente i due borghi la Cantina Vinchio Vaglio che, in occasione di Cantine Aperte, propone il suo mitico Picnic tra degustazioni e buon cibo sul Sentiero dei Nidi, percorso naturalistico, arricchito da strutture in salice intrecciato, ambientate in scenari da favola, sempre foriere di emozioni e poesia, ancor più se accompagnate dagli ottimi vini della cantina e dalle tradizionali prelibatezze delle sue cucine.

Domenica tocca al fascino del borgo di Castelnuovo Don Bosco, posto bellissimo del Nord Astigiano dalle ricche evidenze sacre. Evidenze che riportano ai suoi quattro santi: San Giovanni Bosco, San Domenico Savio, San Giuseppe Cafasso e San Giuseppe Allamano. Quattro Santi a cui potrebbe unirsi presto Margherita Occhiena, madre di Don Bosco, nativa di Capriglio. Terra di santi sociali, ma anche di signori vini. Il paese poi è da girare in lungo e in largo, fino a salire alla torre medioevale dei Rivalba, residuo dell’antico castello, circondato da un parco pieno di verde e di pace. Pace da ritrovare nello yoga e nella meditazione tra i filari, elementi distintivi della proposta dell’Azienda Agricola Philema, prima di dedicarvi all’assaggio dei loro vini, abbinati a prodotti tipici di zona.

Merenda e cena vi aspettano invece a Mombaruzzo, da Vini Piana in frazione Casalotto, a suon di braciolate pantagrueliche e di straordinari hamburger di Fassona con ristretto alla Barbera annaffiati dai migliori vini del posto. Prima però fatevi un giro in paese, sulla cresta di una collina da cui si può ammirare il sontuoso paesaggio circostante. Il nucleo più antico è veramente interessante, dominato dalla possente torre civica, ma la cosa più interessante sono sicuramente gli Amaretti, unici per la presenza nell’impasto di caramelline, i semi all’interno del nocciolo delle albicocche, che donano una gustosa nota amarognola. Per gli appassionati d’arte antica, da non perdere infine una visita all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate, per lo sfarzo di affreschi quattrocenteschi tra cui una Madonna con il Bambino, dalle forti analogie pittoriche con alcune opere del Maestro di Roccaverano.

Davide Palazzetti


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