Per oltre 1.290 studenti astigiani l’estate comincia dietro un banco. Domani mattina, mercoledì 18 giugno, alle 8.30 in punto, partirà ufficialmente la Maturità 2025, con la prima prova scritta di italiano. Si apre così uno dei riti più sentiti e simbolici della vita scolastica, quello che da generazioni scandisce il passaggio all’età adulta. Un momento che, seppur mutato nel tempo nelle sue forme, conserva un’aura di solennità e significato che va ben oltre il compito in sé.
Anche quest’anno saranno migliaia i giovani impegnati a livello nazionale, e nel Piemonte in particolare i candidati saranno 33.284, suddivisi in 898 commissioni. La ripartizione tra scuole statali e paritarie vede 31.968 maturandi nei licei pubblici e 1.316 in istituti privati. Numeri importanti che raccontano non solo la dimensione dell’appuntamento, ma anche la grande macchina organizzativa che si muove dietro le quinte.
Ad Asti, secondo quanto riportato dall’Ufficio scolastico provinciale, i numeri si confermano in linea con quelli dello scorso anno. Dei 1.290 maturandi totali, solo 26 sono privatisti. Gli studenti provengono da tutti gli indirizzi: licei, istituti tecnici e scuole professionali. I tecnici, in leggera prevalenza, saranno tra i protagonisti della seconda prova scritta, giovedì 19 giugno, dove dovranno affrontare quesiti legati alle materie di indirizzo come matematica, economia aziendale o discipline tecniche. Al classico ci sarà la versione di latino.
Una prova tra tradizione e attualità
La prima prova di italiano resta il cuore simbolico dell’esame. Sei ore a disposizione per scegliere una delle sette tracce preparate dal Ministero: due di analisi del testo, tre di testo argomentativo, due di attualità. Ma quale sarà il tema? Come ogni anno, il “toto-tracce” impazza tra studenti, professori e social network.
L’ipotesi più gettonata per l’analisi del testo resta Gabriele D’Annunzio, eterno papabile, ma mai assegnato negli ultimi decenni. Il 2025 segna anche il centenario della morte di Kafka, ma il Ministero in passato ha mostrato di preferire autori italiani: per questo tornano i nomi di Italo Calvino (già uscito nel 2023), Eugenio Montale, o ancora Giuseppe Ungaretti. Alcuni docenti, tra le righe, suggeriscono anche Cesare Pavese, autore astigiano che più volte è stato escluso dalla rosa ufficiale.
Sul versante argomentativo, la previsione più forte punta sull’Intelligenza artificiale. Tema caldissimo e trasversale, permette di intrecciare scienza, etica, filosofia e società. Ma si parla anche di ambiente, giovani e lavoro, parità di genere. Un’altra possibilità è rappresentata dai grandi anniversari: l’80º della fine della Seconda Guerra Mondiale, o l’anniversario della liberazione di Auschwitz, potrebbero suggerire spunti storici e civili per una riflessione più profonda sul nostro presente.
E se il Ministero volesse puntare tutto sull’attualità? Si fa strada anche l’idea di un tema su pace e conflitti nel mondo. Dal Medio Oriente all’Ucraina, le tensioni internazionali offrono materiale per ragionamenti complessi ma centrali per la comprensione del nostro tempo. Qualcuno scommette addirittura su un richiamo ai grandi cambiamenti sociali nella Chiesa, in un 2025 segnato dal Giubileo, dalla morte di Papa Francesco e dall'elezione di Leone XIV.
Le prove che verranno
Superata la prova di italiano, giovedì toccherà alla seconda prova scritta, differenziata per ogni indirizzo scolastico. Sarà matematica per il liceo scientifico, latino al classico, economia aziendale nei tecnici AFM. La difficoltà varierà in base al corso, ma per tutti varrà lo stesso principio: non sarà una semplice verifica, bensì un banco di prova per testare le competenze acquisite in cinque anni.
Per alcune scuole è prevista anche una terza prova, come nel caso dell’EsaBac, che combina diploma italiano e francese, o nei licei internazionali. Infine, il percorso si concluderà con il colloquio orale, che prenderà il via pochi giorni dopo le prove scritte. Si parte con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione e si passa poi al racconto delle esperienze di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), all’educazione civica e infine a un dialogo interdisciplinare.
A comporre le commissioni ci saranno sei docenti, tre interni e tre esterni, più un presidente esterno. Una formula mista che resta invariata dallo scorso anno, pensata per garantire equilibrio e trasparenza.
La voce delle scuole e l’attesa
Negli istituti astigiani, l’atmosfera è quella delle grandi vigilie. C’è chi passa le ultime ore ripassando, chi affronta le simulazioni, chi si aggrappa ai gruppi WhatsApp per confrontarsi con compagni e professori. L’ansia è palpabile, ma anche l’adrenalina. In fondo, la maturità è anche un momento di passaggio simbolico, una chiusura che porta con sé nuovi inizi: università, lavoro, viaggi, indipendenza.
Per i 1.290 maturandi astigiani, l’alba del 18 giugno resterà impressa a lungo. Che si tratti di paura, trepidazione o semplice stanchezza, sarà comunque un’esperienza collettiva, condivisa. Domani mattina migliaia di giovani stringeranno la penna e affronteranno la loro prima grande prova pubblica.
Un banco, un foglio bianco, una manciata di ore: eppure, in quello spazio ristretto, ci sarà tutto il bagaglio di una generazione che prova a raccontarsi e a prendere il volo.
Il messaggio dell'assessore regionale all'Istruzione Elena Chiorino
Cari ragazzi,
state per affrontare un momento che non dimenticherete mai: la Maturità. Non è solo un esame, è la tappa che segna la fine di un lungo percorso e l’inizio del cammino che vi renderà protagonisti del futuro.
In questi anni avete studiato, vi siete messi alla prova, avete imparato che il sapere non si regala: si conquista. Con sudore e sacrifici. E questo è il significato più autentico del merito, la consapevolezza che ogni risultato nasce dall’impegno, dalla costanza e dalla passione.
Oggi l’Italia ha bisogno del vostro coraggio, dei vostri sogni, della vostra competenza e della vostra identità. Vivete in una Nazione che ha nel Made in Italy non solo un marchio, ma un’anima fatta di bellezza, intelligenza creativa, eccellenza artigiana e industriale. È un patrimonio che vi appartiene, e che può diventare il vostro domani: che scegliate di continuare gli studi, di entrare nel mondo del lavoro o di intraprendere un percorso formativo professionale, sappiate che ogni talento ha la sua strada.
Siamo al vostro fianco per offrirvi strumenti concreti: università, Accademie di Filiera, sistema Its, percorsi formativi di qualità e progetti che mettono davvero al centro voi, le vostre capacità e i vostri sogni.
E’ il momento dell'esame, di quelle notti fatte di adrenalina e legittime preoccupazioni, di carica e dubbi dell'ultima ora. Statene certi: queste emozioni non le dimenticherete mai. E allora il mio augurio, rispetto a questo subbuglio, è di affrontarlo con determinazione, con fiducia e con orgoglio, con grinta e caparbietà.
Il futuro non è qualcosa che accade. È qualcosa che si costruisce. Con sacrificio, libertà e merito.
Con affetto e fiducia,
Elena Chiorino
Vicepresidente e Assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte