In tempi di difficoltà globale e incertezza, anche per il Piemonte quella del Pnrr rappresenta una partita chiave. E secondo i dati della sede di Torino della Banca d’Italia, le cose nella nostra regione non vanno affatto male, a circa un anno dalla scadenza. Anzi.
Investimenti in grande crescita
Nel 2024 gli investimenti fissi sono aumentati del 5,6% con una prosecuzione anche nel 2025. In quattro anni la crescita è stata addirittura dell’89% a fronte di una media nazionale del 62%.
Dieci miliardi per il Piemonte
Dal Pnrr sono stati assegnati in Piemonte quasi 10 miliardi di euro, con una media di 2318 euro pro capite. Il 22% è stato erogato direttamente ai privati (7,7 miliardi invece per il pubblico), mentre a fine 2024 erano state bandite gare per opere pubbliche per 2,9 miliardi (di cui l’82% è già stato aggiudicato.
Tanti i cantieri già avviati
Il 63% dei cantieri è stato avviato o concluso (in Italia sono il 54%). Tra le voci più interessate: mobilità sostenibile, digitalizzazione e transizione ecologica.
Le risorse sono andate a sostenere soprattutto le costruzioni, sostituendosi un po’ al Superbonus; dopo tre anni di forte espansione, il comparto edile si è stabilizzato.
Coinvolte imprese per il 25% del Pil regionale
Le società che hanno beneficiato del Pnrr rappresentano un quarto del fatturato regionale. Circa 1400 aziende hanno ricevuto 347 milioni tramite i trasferimenti, mentre le gare hanno coinvolto 850 imprese per 3,4 miliardi nel biennio 2022-2023. Il 79% sono state gare bandite fuori regione.
Tendenzialmente, chi ha vinto bandi Pnrr sono aziende di dimensioni più contenute, giovani e con redditività più alta. Come categorie appartengono soprattutto alla manifattura: le cifre sono sopra la media sia per numero che per importo.