Cultura e tempo libero - 25 giugno 2025, 07:30

Tra vertigine, trauma e ironia amara: il 25 giugno di AstiTeatro è un viaggio nell’instabilità

Dall’equilibrismo poetico di Culbuto al dramma della violenza di genere, fino all’umorismo tagliente di Rita: una giornata per lasciarsi destabilizzare

Foto di scena dello spettacolo "Rita"

Oggi, Mercoledì 25 giugno AstiTeatro 47 prosegue con una programmazione densa e vibrante, che attraversa il corpo, il dolore e la morte con linguaggi diversissimi ma uniti da un filo rosso: l’instabilità, quella che ti obbliga a cambiare sguardo, quella che ti strappa dalla tua zona di conforto. Tre spettacoli, un incontro e una sorpresa comica: il teatro, ancora una volta, si fa specchio delle nostre vertigini interiori.

Culbuto: la poesia dell’equilibrio che non c’è

Alle 18 in Piazza Alfieri, ad aprire la giornata è Vincent Martinez, artista francese della compagnia Mavois Coton, con la prima regionale di Culbuto. Lo spettacolo è gratuito e si svolge all’aperto, nella zona pedonale.

Un uomo in cravatta gioca con la gravità su una struttura assurda e affascinante, un grande albero meccanico instabile per natura, progettato per sfidare continuamente l’equilibrio. Martinez lo domina con eleganza e follia, trasformando l’instabilità in poesia. Capovolto, oscillante, sospeso, il suo corpo diventa metafora della precarietà e insieme della libertà più pura. Culbuto è un piccolo miracolo circense che sa essere anche profondamente evocativo: un inno al rischio, al gioco, al lasciarsi portare via. Tutto è movimento, ci ricorda Martinez, e la bellezza sta proprio lì.

Capelli: il dolore della violenza e il viaggio verso un nuovo sé

Alle 19.30 allo Spazio Kor va in scena uno degli spettacoli vincitori del concorso Scintille 2024: Capelli - M. si desta un mattino da sogni inquieti, scritto e interpretato da Luisa Casasanta, con Arianna Battilana.

Siamo nel sud Italia, agosto, il caldo morde. M., protagonista della storia, si sveglia in un incubo: è stata violentata. Ma a consumarla non è solo il trauma dello stupro, bensì la spirale velenosa del victim blaming, quella cultura tossica che fa della vittima la vera colpevole. Capelli non racconta solo una violenza, ma un’intera società che finge di non vedere, che giudica, che scarica responsabilità. Un testo duro, lirico e necessario, che mostra come la sofferenza possa trasformarsi in mutazione, in fuga da sé, in nuova identità.

Rita: quando anche l’ironia ci mette in crisi

Alle 22 nei Giardini Guglielminetti si ride. Ma non troppo. Con Rita, prima regionale scritta da Marta Buchaca e diretta da Alberto Giusta, arriva una commedia dal cuore tragico. In scena Monica Garavello e Denis Fontanari, fratelli in conflitto su una questione che scotta: decidere quando e se è giusto dire addio.

Tutto inizia con una proposta di sopprimere un cane anziano, ma la discussione si sposta subito sul terreno più complesso e spinoso del fine vita, della dignità, dell’amore che non basta a salvare. Rita è una commedia pungente, che usa l’umorismo per indagare il dolore, i legami, le responsabilità che ci spaccano il cuore. Prima dello spettacolo, alle 18 sempre ai Guglielminetti, ci sarà un incontro aperto al pubblico con il regista Alberto Giusta e Mario Nosengo, direttore artistico di AstiTeatro.

Palco a sorpresa: la risata fuori copione

In chiusura, alle ore 22 al Bosco dei Partigiani, spazio alla compagnia Fuori di Quinta con Palco a sorpresa, uno spettacolo che non si prende mai troppo sul serio. Una girandola di gag, sketch comici e situazioni brillanti condotte da Gaetano Di Natale con un cast affiatato e pronto a far morire dalle risate. Ma attenzione: nulla è prevedibile. Qui ogni scena è un salto nel buio… comico.

Redazione