L'antica Canonica di Santa Maria di Vezzolano torna a essere un crocevia di saperi, aprendo le sue porte a un evento che intreccia astronomia, spiritualità e storia dell'arte. Sabato 28 giugno, a partire dalle 9.45, si terrà l'incontro "Sconfinato", un'occasione per esplorare come il cielo abbia da sempre parlato all'umanità, influenzandone la fede, l'architettura e l'espressione artistica.
L'evento vedrà la partecipazione di relatori d'eccezione. Don Luca Peyron, astrofilo e responsabile della pastorale universitaria del Piemonte, guiderà una conversazione dal titolo "Sconfinato. Come il Cielo ha parlato e parla alla Terra. Un viaggio dalla Sacra Scrittura al moderno dialogo tra scienza e fede". A seguire, la giornalista ed esperta d'arte Laura Mazzoli e lo storico dell'arte Stefano Picceni approfondiranno il tema "Maria, annunciata e regina: da Vezzolano percorsi iconografici nel tempo", analizzando la figura della Vergine attraverso i secoli.
L'incontro sarà introdotto dall'Associazione InCollina e vedrà gli interventi istituzionali di Filippo Masino, direttore della Direzione Regionale Musei Nazionali del Piemonte, e di Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico.
"Come il Cielo ha parlato e parla alla Terra", promette di essere uno degli spunti centrali dell'incontro, indagando il profondo legame tra l'umano e il divino.
Questa giornata di studi si inserisce nel più ampio programma "Luce Luna e Sole nel Romanico di Collina", una serie di iniziative promosse dalla Direzione regionale Musei nazionali del Piemonte, dall'associazione InCollina e dall'Istituto Nazionale di Astrofisica per celebrare un raro e affascinante fenomeno astronomico: il Lunistizio estremo superiore. Questo evento, che si verifica ogni 18,6 anni, vede la luna raggiungere la sua massima distanza angolare sull'equatore celeste, creando spettacolari giochi di luce all'interno dell'abbazia.
La stessa costruzione della Canonica di Vezzolano, le cui origini risalgono alla fine dell'XI secolo, sembra essere legata a un'attenta osservazione celeste. L'orientamento dell'edificio, infatti, non sarebbe casuale: è possibile che sia stato allineato con le posizioni della luna, considerata fin dai primi secoli cristiani un potente simbolo mariano, in onore della Vergine a cui la chiesa è dedicata. Questa pratica di allineare gli edifici sacri con gli astri era comune nel mondo antico e si è mantenuta nel Medioevo, come testimoniato da numerose chiese in tutta Europa.