Attualità - 28 giugno 2025, 09:51

Addio a Eugenio Gamba, il bottaio che ha innovato la tradizione

Prima con il padre Angelo e poi con il figlio Mauro, ha portato il marchio di famiglia nelle cantine più prestigiose del mondo

Eugenio Gamba ritratto con il figlio Mauro

Il mondo del vino e dell’artigianato astigiano è in lutto per la scomparsa di Eugenio Gamba, morto ieri all’età di 75 anni. Imprenditore illuminato e maestro bottaio, ha guidato l’azienda di famiglia, un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale nella produzione di botti per l’invecchiamento del vino, portandola dall’antico sapere artigiano all’innovazione tecnologica.

La storia dell'azienda Gamba, oggi un marchio inciso a fuoco sui legni presenti nelle cantine più prestigiose, affonda le sue radici alla fine del XVIII secolo, in una piccola bottega di Castell’Alfero. Una passione per il legno tramandata di generazione in generazione, che Eugenio aveva ereditato dal padre, Angelo Gamba, figura fondamentale che aveva dato un primo, grande impulso all'attività. Angelo era noto non solo per la sua maestria, ma anche per il suo ingegno, capace di creare pezzi unici come la celebre botte divisa in tre scomparti a tenuta stagna, un capolavoro di arte bottaia.

Entrato in azienda nel 1965, quasi per caso, dopo un mese di convalescenza che lo allontanò dagli studi per perito industriale, Eugenio Gamba affiancò il padre in un momento di grande trasformazione per il settore vinicolo. Mentre molti bottai chiudevano i battenti a causa della crescente diffusione delle vasche in cemento, i Gamba non solo resistettero, ma si specializzarono, diventando un punto di riferimento per le botti da cantina destinate ai grandi invecchiamenti.

La vera rivoluzione, però, arrivò all'inizio degli anni '80. Fu un incontro a segnare il destino dell'azienda: quello con Giacomo Bologna, l'eclettico produttore di Rocchetta Tanaro. “Caro Eugenio, se non inizi a produrre barriques il tuo mestiere è finito”, fu il consiglio perentorio che l'imprenditore, di ritorno da un viaggio in America, diede all'amico bottaio. Quella conversazione, sostenuta dal parere autorevole di Luigi Veronelli, aprì a Gamba le porte di un nuovo mondo.

Da quel momento, Eugenio iniziò a viaggiare nelle migliori foreste di Francia per selezionare personalmente i legni migliori e avviare la produzione di barriques. Una scelta coraggiosa che si rivelò vincente. Presto arrivarono ordini da nomi illustri del vino italiano, che consacrarono definitivamente il marchio Gamba come sinonimo di eccellenza.

Sotto la sua guida, e più tardi con l’ingresso del figlio Mauro, l'azienda ha saputo unire tradizione e innovazione, sviluppando tecniche all'avanguardia come la piegatura a vapore delle doghe, per offrire ai produttori botti meno invasive e capaci di esaltare gli aromi più delicati dei vini.

Eugenio Gamba lascia la moglie Maria Rosa, da sempre colonna portante dell'amministrazione aziendale, e il figlio Mauro, che oggi rappresenta la settima generazione di bottai e porta avanti la straordinaria eredità di famiglia.

Il rosario si terrà alle 21 di domani, domenica 29 giugno, nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Castell’Alfero. Le esequie avranno luogo nella medesima chiesa lunedì 30 giugno alle 10.

Redazione