Cultura e tempo libero - 29 giugno 2025, 07:06

Domenica 29 giugno: la chiusura di AstiTeatro è un viaggio tra Iliade, Odissea e realtà aumentata

Dalle epiche riletture al teatro visivo, fino alla pantomima digitale: il gran finale del festival in tre atti

Non una semplice domenica, ma un saluto potente e poetico per concludere AstiTeatro 47, tra antichi amori, creature mitologiche e avatar da palcoscenico. Domenica 29 giugno sarà un susseguirsi di emozioni e visioni, con tre spettacoli molto diversi tra loro ma legati da un filo comune: la reinvenzione dei grandi racconti per parlare al nostro tempo. Si parte alle 18 nel verde del Boschetto dei Partigiani e si finisce a notte con un’esplosione di movimento e ironia nel cuore del Foyer delle Famiglie. Nel mezzo, un piccolo sogno visivo firmato Philippe Genty.

Troilo e Cressida: Shakespeare in trincea, con leggerezza

Una prima regionale alle 18 al Boschetto dei Partigiani che è anche un inno alla contaminazione: Troilo e Cressida è la grande guerra di Troia raccontata come non l'avete mai vista.
Shakespeare parte da Omero, lo ribalta, lo attraversa e lo infarcisce di sarcasmo e amarezza. A raccoglierne lo spirito e rilanciarlo sono I Sacchi di Sabbia, compagnia che da anni reinventa la scena teatrale italiana con intelligenza e ironia.
In scena Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri ed Enzo Illiano, immersi in un’allestimento originale nato dalla collaborazione con le classi di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, coordinate da Franco Venturi e Francesco Givone.

La guerra, qui, è soprattutto racconto. "Ci sono mille modi per raccontare la guerra più famosa del mondo", spiegano gli autori, "e noi li abbiamo mescolati, come Shakespeare mescolava i secoli, per fare il Sempre".
Al centro della storia c’è l’amore impossibile tra Troilo, giovane figlio di Priamo, e Cressida, figlia del profeta Calcante, passata ai Greci. Un amore fragile, travolto dalla macchina del conflitto.
Uno spettacolo che sa essere colto e popolare, leggero e tragico allo stesso tempo, grazie alla produzione firmata Compagnia Lombardi-Tiezzi e al sostegno del MiC e della Regione Toscana.

La llamada del mar: un’Odissea visiva per tutte le età

Immaginate un sogno che cammina. Un teatro fatto di oggetti, pupazzi, gesti e luci, che reinventa l’Odissea come una storia di tutti, da raccontare senza parole.
Con La llamada del mar (Ore 19.30 – Spazio Kor) il grande regista e artista visivo Philippe Genty, insieme a Mary Underwood, ci conduce in un viaggio onirico dove il mito diventa materia viva.
In scena Amador Artiga, Marzia Gambardella e Andres Martinez Costa, che tra luci mobili e trasformazioni continue danno corpo ai temi eterni del viaggio, dell’esilio, della metamorfosi.

Questo spettacolo – prima regionale, coprodotto da Cie Philippe Genty e Cie Cache-Halo – è un piccolo gioiello di teatro “tout public”, capace di affascinare adulti e bambini con una narrazione fatta di immagini, suggestioni, simboli.
“Non c’è un solo modo per raccontare l’Odissea”, scrivono gli autori. “Ogni spettatore può leggerla, interpretarla, ritrovarvisi. L’importante è perdersi e poi ritrovarsi, come in un labirinto”.

Virtual Reality: pantomima, tecnologia e risate

Si chiude col sorriso e con un’esplosione di talento fisico lo spettacolo Virtual Reality, ( Ore 22 – Foyer delle Famiglie)che porta in scena il corpo, l’immaginazione e la tecnologia, con un linguaggio ironico e universale.
Creato da Liubov Cherepakhina e Alessandro Serena, con la regia della stessa Cherepakhina e la direzione artistica di Aleksandr Bezmyatezhnyy, lo show è portato in scena da una compagnia ucraina di straordinari artisti del gesto: Mykyta Cherepakhin, Viktor Chuksin, Inna Turik e Bohdan Svarnyk.

Tre sono le “realtà virtuali” che si sovrappongono: quella dei dispositivi digitali, quella immaginata dalla pantomima (che mostra cose che non esistono), e quella che ciascuno spettatore costruisce dentro di sé.
Un gioco teatrale moderno, dinamico e accessibile a tutti, distribuito da Circo e Dintorni con il progetto Mosaico Errante, che guarda al futuro senza dimenticare la meraviglia del gesto umano.

Il Teatro Alfieri apre le sue porte segrete

Ultima occasione per visitare da vicino uno dei luoghi simbolo della cultura astigiana. Oltre il sipario è una visita teatralizzata al Teatro Alfieri, in programma domenica alle 9.30 e 11.30 guidata da Massimo Barbero e Chiara Buratti, con la drammaturgia e la regia di Patrizia Camatel.
Un’esperienza immersiva e divertente, per scoprire palcoscenico, camerini, torre scenica e retroscena, ma anche storie, aneddoti e leggende che si nascondono dietro ogni sipario.
Organizzato dal Comune di Asti – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Teatro degli Acerbi, l’evento è gratuito e su prenotazione.

AstiTeatro 47 si chiude con un invito a vedere il mondo con occhi nuovi. Tra le rovine di Troia, gli echi del mare e i pixel della nostra immaginazione, il teatro si conferma spazio libero e necessario.