Coldiretti si scaglia contro la possibilità di un Fondo Unico Europeo, ritenuto come soluzione penalizzante per l'Italia sotto il profilo della Coesione e della Pac (Politica Agricola Comune).
Secondo l’associazione, infatti, questo presupposto priverebbe l’agricoltura di risorse specifiche, aggregando tutti i settori.
“Accorpando i fondi PAC e di Coesione verrebbe meno il principio di trasparenza, aumenterebbe l’incertezza per le imprese agricole e si snaturerebbe la vocazione della PAC - sostiene la presidente Coldiretti Asti Monica Monticone - Le risorse vanno destinate ai contadini veri che vivono di agricoltura, senza disperderle in logiche burocratiche e generiche. Solo rafforzando e difendendo la Pac si potrà contare su un cibo sano, di qualità e garantito, ma anche assicurare la salute del territorio e il reddito agricolo”.
Per Coldiretti, dunque, è una questione di massima urgenza da affrontare per impedire la distruzione della più importante politica europea in grado di assicurare il cibo e garantire i requisiti di sicurezza alimentare.
“La PAC deve restare uno strumento agricolo, dedicato al reddito degli agricoltori, alla competitività e all’innovazione - rimarca il direttore Giovanni Rosso - Dinanzi alle sfide dei cambiamenti climatici e per un’agricoltura sempre più competitiva, ma anche sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, i veri contadini necessitano di politiche agricole comuni specificatamente pensate/dedicate, comprensive della necessaria lungimiranza e visione d’insieme”.
Per questi motivi, Coldiretti dichiara di essere pronta alla mobilitazione, per scardinare un sistema che negli ultimi anni ha trattato le imprese agricole come “nemiche dell’ambiente e vessate dalla burocrazia dei tecnocrati della Ue”.