(Adnkronos) - Ennesimo cambio di rotta di Donald Trump sulla guerra tra Russia e Ucraina. Il presidente Usa, ribadendo la sua frustrazione contro Putin , ha annunciato, dopo giorni di incertezza, l’invio immediato di 10 intercettori Patriot e nuove forniture militari. Allo stesso tempo il Cremlino ha dato alla Casa Bianca la netta indicazione di non essere interessato a una soluzione realistica e negoziata del conflitto.
"Non sono contento di Putin, ci riempie di cazzate", ha detto il presidente Usa usando il termine 'bullshit' per definire la posizione che il leader russo esprime nei colloqui sulla guerra in Ucraina. "E' sempre gentile, ma insignificante", dice rispondendo alle domande della stampa prima della riunione del gabinetto. Trump ha avuto un colloquio telefonico con Putin la scorsa settimana e dopo la conversazione si è detto "molto deluso". Trump, inoltre, sta valutando di imporre sanzioni "molto dure" alla Russia. "Putin sta uccidendo un sacco di persone. E molte di queste sono i suoi soldati", aggiunge il presidente americano.
E dopo l'annuncio shock della settimana scorsa su uno stop alle forniture militari americane, Trump si è impegnato a contribuire al rafforzamento delle difese aeree di Kiev nel corso dell'ultimo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: secondo fonti citate da Axios, Trump ha assicurato l'invio immediato di 10 intercettori per sistemi Patriot (20 in meno rispetto al totale iniziale pronto per la consegna la scorsa settimana, in una spedizione che è stata bloccata al confine tra Polonia e Ucraina) e ha promesso di aiutare a trovare altri mezzi di sostegno alla difesa aerea.
"Gli ucraini sono stati coraggiosi, noi gli abbiamo dato le migliori armi e i migliori equipaggiamenti disponibili. Gli abbiamo dato armi per distruggere i tank, io ho mandato i Javelin per colpire i carri. Obama gli mandava lenzuola... Gli abbiamo dato missili con cui hanno abbattuto di tutto. Sarebbe stata una guerra di 3-4 anni, ma hanno potuto contare su armi incredibili. Noi abbiamo dato molto più dell'Europa, abbiamo inviato materiale per 350 miliardi di dollari. L'Europa per circa 100 miliardi. Gli ucraini sono stati ottimi combattenti, perché quelle armi bisogna pure usarle. Sta morendo troppa gente, questa guerra non sarebbe mai dovuta iniziare"
Si tratta della prima apertura concreta di Trump sul fronte del sostegno militare a Kiev da quando è tornato alla presidenza lo scorso gennaio. Durante il mandato precedente di Joe Biden, Washington aveva destinato oltre 65 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, mentre Trump, tradizionalmente scettico sull’assistenza a Kiev, non aveva ancora approvato nuovi pacchetti. L’annuncio arriva mentre l’Ucraina affronta una nuova ondata di attacchi russi, tra i più intensi dall’inizio della guerra nel 2022.
Secondo fonti citate da Axios, Trump ha anche suggerito che la Germania venda una delle sue batterie Patriot all'Ucraina: gli Stati Uniti e gli alleati europei si sarebbero divisi il costo dell'acquisto, hanno detto le fonti. Sebbene non sia stato raggiunto alcun accordo, i funzionari di entrambe le parti affermano che i negoziati sono in corso. I funzionari tedeschi sostengono che Berlino abbia già inviato all'Ucraina una quota maggiore dei suoi sistemi Patriot disponibili rispetto a qualsiasi altro paese Nato , compresi gli Stati Uniti.
Da parte sua Zelensky, ha annunciato di voler "intensificare" le discussioni con Washington in merito alla fornitura di sistemi di difesa aerea. "Ho incaricato il ministro della Difesa ucraino e il capo di Stato Maggiore generale di intensificare i contatti con la parte americana", ha affermato nel suo consueto discorso serale. "Ora abbiamo le dichiarazioni e le decisioni politiche necessarie, che devono essere attuate il prima possibile per proteggere la nostra popolazione e le nostre posizioni - ha aggiunto Zelensky - Questo riguarda principalmente la difesa aerea".
Commentando le parole di Trump sulla ripresa degli aiuti militari a Kiev, il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, durante un briefing con la stampa riportato da Interfax, ha sottolineato che "non c’è stata alcuna informazione definitiva sul fatto che le forniture siano terminate o sospese, anzi è evidente che continuino". Secondo il portavoce, "resta da chiarire quali armi e in quali quantità vengano inviate dagli Stati Uniti. Per ora circolano molte informazioni contraddittorie".
Il Cremlino ha accusato quindi l'Occidente di ostacolare una soluzione pacifica al conflitto attraverso la continua fornitura di armi a Kiev. "Queste azioni non rientrano certamente in una logica di soluzione pacifica. La linea scelta dagli europei è chiaramente volta a prolungare i combattimenti", ha detto Peskov.
Il portavoce ha poi espresso apprezzamento per le iniziative degli Stati Uniti volte ad avviare un dialogo diretto tra Mosca e Kiev, ma ha precisato che Washington resta ufficialmente nella lista russa dei Paesi ostili. "Per ora questa lista non ha subito alcuna modifica", ha spiegato.