Attualità - 10 luglio 2025, 09:05

Infanzia e lavoro: troppe famiglie lasciate sole in estate

Riceviamo e pubblichiamo l'interpellanza del PD in Consiglio comunale

In foto: Maria Ferlisi (Gruppo consiliare Partito Democratico)

Essere madre e lavoratrice nel 2025 è ancora un privilegio riservato a pochi? A domandarselo – con amarezza – è una cittadina astigiana, madre di un neonato di meno di 12 mesi, che nei giorni scorsi ha scritto al Comune denunciando per il proprio bambino l’assenza di servizi pubblici   per la primissima infanzia nei mesi estivi. Una situazione che non riguarda solo lei, ma moltissime famiglie astigiane che si trovano ogni estate senza alcuna alternativa tra il lavoro e la cura dei figli.

Per questo motivo, il gruppo consiliare del Partito Democratico, ha presentato un’interpellanza rivolta al Sindaco e all’Assessora ai servizi educativi chiedendo una risposta per quella mamma.

"Non possiamo permettere che ogni anno luglio e agosto diventino un incubo per genitori che lavorano. È un problema di equità sociale, ma anche di dignità e diritti. Il Comune ha la responsabilità di programmare servizi educativi continui e accessibili, in collaborazione con le realtà del territorio".

L’interpellanza chiede conto all’Amministrazione:

•   dei servizi effettivamente attivi per la fascia 0-3 anni nei mesi estivi,

•   della capienza disponibile e delle famiglie escluse,

Il Comune di Asti non deve ignorare questa emergenza silenziosa. L’estate non può essere un buco nero nei diritti di chi lavora e cresce figli.

Occorre costruire una città che metta davvero al centro l’infanzia e la conciliazione vita-lavoro.

•   In provincia di Asti, secondo i dati ISTAT, il tasso di occupazione femminile è del 64,1% tra i 25 e i 49 anni, ma con un forte calo tra le madri di figli sotto i 3 anni.

•   Il Piano regionale per i servizi educativi 0-6 evidenzia come in Piemonte il 55% delle famiglie richieda servizi attivi anche nei mesi estivi, ma la maggior parte dei Comuni – compreso Asti – non garantisce una continuità sufficiente per luglio e agosto, soprattutto per i bambini sotto l’anno di età.

Le Amministrazioni parlano spesso di sostegno alla famiglia, ma le famiglie si aiutano con servizi reali, non con slogan. È ora che Asti affronti seriamente il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Le madri non possono essere costrette a scegliere tra l’occupazione e la cura dei figli solo perché vi è un vuoto strutturale nell'offerta pubblica.

Maria Ferlisi (Gruppo consiliare Partito Democratico)

Al direttore