Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Asti e presidente della Provincia, Maurizio Rasero su alcune indiscrezioni stampa sul futuro di Banca di Asti.
In merito alle notizie apparse sul quotidiano on line “Lo Spiffero” circa valutazioni e ipotesi progettuali che riguarderebbero anche la Banca di Asti, ritengo opportuno, nella mia veste di sindaco e presidente della Provincia, ribadire l’importanza che il territorio deve rivestire in qualsiasi riflessione sul futuro dell’istituto.
La Banca di Asti è da sempre un punto di riferimento fondamentale per l’economia locale, l’occupazione e il tessuto sociale. È un’istituzione che genera valore sul territorio, attraverso la sua presenza capillare, i suoi dipendenti, le collaborazioni con le imprese, le famiglie e le professioni.
Con riferimento ai recenti (ipotetici) incontri riservati citati, tengo a precisare che né il sottoscritto, né rappresentanti istituzionali della città e della provincia di Asti vi hanno preso parte, pur trattandosi – secondo quanto riportato – di scenari che toccano direttamente la realtà bancaria più importante del nostro territorio.
Non si tratta di esprimere giudizi o assumere posizioni pregiudiziali, bensì di rivendicare il diritto-dovere delle istituzioni locali di essere parte attiva e informata in ogni riflessione che possa avere impatti significativi sul nostro territorio e sulla sua economia, anche solo attraverso la condivisione di idee, pensieri, preoccupazioni e valutazioni, nel pieno rispetto dell’autonomia delle Istituzioni coinvolte e senza alcuna intenzione di interferire da una parte nella gestione ed operatività quotidiana della Banca di Asti e dall’altra nelle scelte che spettano alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, oggi rappresentata con autorevolezza dal Presidente Livio Negro, verso cui ho piena stima e fiducia.
È importante anche far sapere che, nonostante il dibattito pubblico sia erroneamente incentrato soprattutto sulla vendita, l’attività svolta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è invece orientata a valutare in modo ampio e completo ogni possibilità diretta a creare valore e beneficio per il territorio, anche avvalendosi di primarie società di consulenza specializzate nel settore, in qualità di advisor o con altri ruoli tecnici. Tra queste non nascondo il mio personale gradimento per una riflessione strategica anche sul rafforzamento della banca stessa, valutando, ad esempio, – in coordinamento con il Consiglio di Amministrazione della Banca di Asti – l’opportunità di sviluppare nuove iniziative, strumenti o veicoli societari in grado di ampliare l’operatività dell’istituto e valorizzarne ulteriormente il ruolo, anche attraverso operazioni di acquisizione o collaborazione.
Il Comune e la Provincia di Asti non si sottrarranno al proprio compito istituzionale: garantire che le decisioni sulla Banca di Asti siano ispirate all’interesse pubblico, alla trasparenza e alla partecipazione democratica. Il futuro della nostra banca non può essere deciso altrove.