Capire. Capire le cose importanti nella vita è un viaggio, personale e continuo, che in qualche modo impegna tutti. Viaggio che comincia da quegli interrogativi fondamentali sull'esistenza, il mondo e il significato della vita, che hanno da sempre affascinato e tormentato l'umanità. Capire la nostra origine, il nostro posto nell'universo è fare e farsi domande a cui religioni, correnti filosofiche e scienza hanno cercato di rispondere.
In Giappone la "ragione di vivere" la chiamano ikigai, scopo e passione per dare significato all’esistenza. Capire, o cercare di capire, cose grandi e universali, fino a quelle più contingenti e personali, sono parti fondanti del nostro pensare, nell’obiettivo di vivere meglio, sono parti fondamentali nell’obiettivo di crescita di ogni mercato, settore merceologico, attività, azienda.
Il mio ikigai è gianico: da una parte Carla, mia moglie, e dall’altra la cocciuta volontà di dare valore all’Astigiano, riempendolo di turisti. Per capire Carla non ci ho messo poco e qualche volta non sono ancora certo d’esserci veramente arrivato, meglio così, per lo sviluppo turistico, invece, idee e azioni sono state e sono assai più chiare, cominciando dalla certezza di dover conoscere l’offerta e di promuoverla dopo aver capito, al meglio possibile, la domanda. Capire con analisi indirette, tipo recensioni, commenti social e così via, o dirette, che significa chiedere ai turisti presenti sul nostro territorio quali fossero le loro aspettative e quanto siano state esaudite, il massimo anche come, durante la loro vacanza nell’Astigiano. Analisi indispensabili per clusterizzare con i presenti i potenziali e ottimizzare l’attività di promozione.
Recentemente mi è caduto l’occhio su un report, non a caso con la minuscola, di Visit Piemonte, società della Regione e di Unioncamere che si occupa di valorizzazione turistica. Report su motivazioni e scelte turistiche, basato su un campione di 450 intervistati, in telefonica. 450, esageruma nen! I risultati proposti li ho trovati talmente "originali" da voler capire un po' di più, in particolare su quella fascia di arrivi e presenze sempre più determinante per il buon andamento del settore, fascia tra l’altro non analizzata dal report: i turisti esteri. E così, trovando ben poca sostanza d'analisi da parte degli enti delegati allo sviluppo turistico, ho iniziato a disturbare un po' di stranieri in vacanza nell'Astigiano.
Una delle interviste l’avrete molto probabilmente già letta. Intervista ad Alma Lund, trentenne danese a caccia di sole, caldo, buon cibo, solitudine e lunghe passeggiate, pubblicata giovedì scorso su questa testata per la mia rubrica turistica Vacanze Astigiane. Già in cantiere i prossimi tre, intervistati e racconti di Vacanze: Thomas Bray, da Exeter, media città del Regno Unito, capoluogo della contea inglese del Devon, mio pari età, 65, ex proprietario di una piccola catena di gelaterie, in giro con i due nipoti; Philippe Moreau, cinquantenne commerciante di Lione, accompagnato in qualche giorno di scoperta, quasi monotematica, del nostro territorio, da moglie e figlia poco più che ventenne; Roos Pieters, solitaria sessantenne di Haarlem, appassionata di cultura e culture, di natura e fiori. E poi vedremo chi altro incrocio da qui a fine estate. Da ognuno di loro un mucchio di dati interessantissimi, per non parlare di storie e ikigai che raccontano paesi, andando ben oltre il concetto di mero campione d’analisi.