Asti | 20 luglio 2025, 12:40

"Frocetti": insulti omofobi in strada all’ex presidente di Asti Pride

Patrizio Onori e il marito presi di mira da un gruppo di adolescenti. La denuncia sui social: “L’odio è un virus altamente contagioso, se non viene intercettato e contenuto rischia di fare molte vittime”

In foto: Patrizio Onori

In foto: Patrizio Onori

“Frocetti. Questo è quello che ci siamo sentiti dire da un gruppetto di quattro ragazzetti tra i 14 e i 16 anni mentre con mio marito passeggiavo tranquillamente in via Scotti ad Ast”. Così, l’ex presidente di Asti Pride, Patrizio Onori, denuncia l’attacco ricevuto da alcuni ragazzi, mostrando preoccupazione per l’intolleranza dimostrata verso la comunità lgbtqi +.

 “Abito ad Asti dal 1997. Non ho memoria di un insulto a viso aperto di questo genere - scrive sui social Onori - Cosa spinge quattro individui adolescenti a dare dei “frocetti” a due persone dichiaratamente omosessuali di 51 e 38 anni che passeggiano cercando un po’ di refrigerio in un’estate infuocata? Che soddisfazione possono provare? Qual è l’intento?”.

 Secondo Onori, l’ondata di intolleranza è frutto di un clima d’odio e di violenza presente in Italia e fomentato anche da una parte della classe politica, non solo a livello nazionale.

 “L’odio è un virus altamente contagioso, se non viene intercettato e contenuto rischia di fare molte vittime. Oggi alla comunità omosessuale, domani alle persone di altre nazionalità, alle donne, alle persone disabili e così via - prosegue, delineando una grave situazione a livello culturale e finendo per rivolgersi direttamente ai quattro ragazzi - ‘non ho paura di voi e del vostro fare da piccoli bulletti’. Ho alle spalle 34 anni di attivismo lgbtqi +, ne ho viste e passate tante e di tutti i colori. La cosa che invece temo è che questo terribile rigurgito di odio, che rimanda inevitabilmente a pagine oscure della nostra storia, diventi inarrestabile ed incontenibile. A farne le spese, proprio come allora, non saranno solo i due “frocetti” ma l’umanità intera”.

Il sostegno di Asti Pride

Un messaggio di supporto è stato scritto anche dall’associazione Asti Pride, che ha posto una riflessione su educazione, prevenzione e tutela delle libertà altrui, elementi che devono costruire una società che vada contro ogni aggressione e tuteli i diritti dei cittadini.

“Non è ‘solo una parola’. È il sintomo di un’omofobia sistemica, normalizzata, pericolosa. Non riguarda solo loro. Riguarda tuttə. Ogni insulto, ogni aggressione mina i diritti e la libertà di chiunque voglia vivere apertamente e liberamente. Una città sicura è quella che sceglie di educare, prevenire, tutelare. Voltarsi dall’altra parte – soprattutto da parte delle istituzioni – significa essere complici del clima di violenza. Ed è per questo che da anni continuiamo a far attività sul territorio, è per questo che alla domanda ‘ma chi ve lo fa fare’ sappiamo cosa rispondere. Ce lo fa fare la consapevolezza che oggi è un insulto a qualcuno di noi con spalle larghe e anni d’attivismo, domani lo è a unə ragazzə esaustə che decide di farla finita. Non dobbiamo mai abituarci. Non dobbiamo mai tacere. Mai”.

Francesco Rosso

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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