Scuola - 28 luglio 2025, 16:43

Istituto Penna: preoccupa l'accorpamento

Il consigliere Malandrone interroga Rasero sulle responsabilità della Provincia, chiedendo la sospensione del piano e maggiore chiarezza

Immagine d'archivio

Sta facendo molto discutere la possibilità che l’Istituto Penna di Asti perda la propria autonomia a causa del dimensionamento scolastico che lo accorperebbe al Liceo Vercelli.

Dopo le preoccupazioni a livello sindacale, sui rischi concernenti i posti di lavoro e la tutela dell’attuale organico, ora, il consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone interroga il sindaco Maurizio Rasero, chiedendo le motivazioni per una scelta simile.

L’analisi sull’importanza dell’Istituto a livello provinciale

Infatti, vengono contestate alcune decisioni che potrebbero porre fine all'autonomia del “Penna”, a causa di scarsa tutela e mancato supporto. In particolare, si contesta il “ripensamento” sull’attivazione del nuovo corso in enogastronomia nella sede di Asti, già approvato da Regione e Provincia ma poi bloccato, con conseguente calo delle iscrizioni.

Il Penna, sottolineano i firmatari dell’interrogazione, rappresenta un polo unico sul territorio: azienda agricola didattica, sede serale, corsi in carcere, legami con il settore turistico ed enogastronomico. Nonostante queste peculiarità, la mancata attivazione di percorsi innovativi e l’assenza di una strategia di rilancio avrebbero spinto l’istituto sotto la soglia dei 600 studenti richiesta per mantenere l’autonomia.

L’interrogazione

A seguito di queste valutazioni, viene chiesto al sindaco il motivo per cui l’istituto non sia stato sostenuto nel 2023, in particolare nel promuovere il nuovo percorso in “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” e perché si sia deciso un accorpamento proprio con il Liceo “Vercelli”.

L’interrogazione, poi, chiede espressamente che venga sospeso il piano di dimensionamento, oppure che venga concesso un ulteriore anno per permettere all’istituto di raggiungere i 600 iscritti, necessari a mantenere l’autonomia e non rischiare che ci sia un grave danno per l’intero sistema dell’istruzione locale.

Inoltre, una particolare rilevanza è stata data alla Provincia, a cui si chiede trasparenza sul ruolo avuto da altri enti, come l’Agenzia di Formazione Professionale “Colline Astigiane” e il Comune di San Damiano, e se la scelta di dare priorità alla formazione professionale abbia compromesso il diritto degli studenti a un’offerta scolastica autorizzata e valida.

Redazione