Il Punto di Beppe Gandolfo - 04 agosto 2025, 07:00

No Tav... Fatemi capire

"Tunnel per il treno: 30 anni di proteste. Secondo tunnel per i camion: nemmeno uno striscione, un grido, un corteo, una manifestazione, un petardo. Perché? Fatemi capire".

Tunnel per il treno: 30 anni di proteste. Secondo tunnel per i camion: nemmeno uno striscione, un grido, un corteo, una manifestazione, un petardo. Perché? Fatemi capire.

Dalla nascita del Movimento No Tav, dagli inizi della protesta contro la galleria del Treno ad Alta Velocità (o Capacità) ho seguito, raccontato, molte volte ho pure condiviso la battaglia della Valle di Susa. C’ero la terribile notte di Venaus del 5 dicembre 2005, sono stato in mezzo alla gente nei cortei, ho intervistato decine e decine di manifestanti, ho camminato a fianco del buonanima di Alberto Perino, ho ricevuto anche minacce, semplicemente perché lavoravo per le reti di Berlusconi. Ma non ho mai rinunciato a cercare di capire, prima di raccontare, doverosamente, i fatti nei TG.

Ed è con quel medesimo spirito che oggi pongo la domanda che – credo – si pongano tutti: perché?

Perché ci sono attacchi – a cadenze regolari – contro i cantieri di San Didero e di Chiomonte? Incidenti, feriti (da entrambe le parti), blocchi autostradali, indagini, processi e condanne, per le proteste e le violenze contro il treno Alta Velocità fra Torino e Lione, per il quale – peraltro – non è stato scavato nemmeno un metro del mega-tunnel. E invece quando le autorità italiane e francesi inaugurano, in pompa magna, la seconda canna del traforo autostradale, non si alza nemmeno un fiato di protesta.

E’ successo nel giro di due giorni: sabato l’inferno in Val Susa, lunedì la festa a Bardonecchia.  

Non protestiamo - dicono - perché il raddoppio del Fréjus non farà aumentare la circolazione dei mezzi pesanti in valle e quindi non crescerà l’inquinamento: personalmente ho dei dubbi. Dal prossimo mese di settembre fino a dicembre chiuderà il tunnel del Monte Bianco e allora faremo i conti: con una galleria d’andata e una per il ritorno sul Fréjus ci saranno meno code e tanti camionisti sceglieranno questa via, anziché Ventimiglia o altri transiti. Altra risposta: la protesta violenta non appartiene al Movimento No Tav, ma sono frange estremiste e di provocatori. E in 30 anni il Movimento non è riuscito a liberarsene? A isolare e disfarsi di questi intrusi? Oppure non c’è stata autentica volontà di farlo.

Resto in attesa di risposte più convincenti e intanto ripenso – con un groppo in gola – a mio papà che dal balcone di Borgone di Susa osservava, già 25 anni fa, la fila ininterrotta di Tir che occupavano l’autostrada e le statali, ammorbando la fresca aria della sua amata Valle. E non riusciva a farsene una ragione.

Beppe Gandolfo