A Tella, nuovo cane di famiglia, anzi, di mia moglie, ma questa è un’altra storia, piace molto la zona di verde attrezzato che arricchisce Belveglio. Piccolo parco , bordo Tiglione. con tavoli, panche, griglie di libero uso, qualche gioco per bimbi, un campetto da calcio e un bel po’ di noci e querce, ogni anno sempre più ombreggianti. Lunedì scorso, come tutte le mattine, ci facevamo un giretto per il suo e il nostro piacere. A quell’ora, in genere è vuoto. Non quella mattina, seduto su una delle panche un ragazzo con un grande “passeggino”. Ci avviciniamo, più per l’oggetto a tre ruote che per lui, curiosi del contenuto. Cani? Neonati? Né gli uni né gli altri, il trasportino conteneva quanto necessario per arrivare a piedi in Vietnam.
Vietnam? Sì, proprio lui: avventura sognata per anni da David Coraglia che proprio lì stava finendo la sua prima colazione fuori casa. Era partito domenica da Vaccheria, frazione di Guarene, a metà strada tra Roero e Langhe. Era partito, nella scelta non certo usuale di camminare dalla sua casa natale fino in Vietnam. Tanti, ma proprio tanti chilometri, in compagnia di un agguerrito passeggino sportivo e il supporto economico di quanto messo da parte negli ultimi due anni di lavoro come maestro di tennis.
David sembra addirittura più giovane dei suoi ventisette anni, nell’evidenza bellissima di non voler far trasparire il mare di emozioni che lo accompagnava. Pensa di metterci almeno due anni, tenendo uno standard di percorso giornaliero da venticinque chilometri. Dai, che avventura, che invidia e, da padre, che apprensione.
Per evitare l’Ucraina, passerà più a Sud: Grecia, Turchia, deviazione in Georgia per entrare in Iran, visto l’accesso diretto vietato al confine turco, e poi fino in fondo alla penisola araba, a Mascate, nell’Oman, per prendere un qualche passaggio navale fino in India. Enorme nazione attraversata da Ovest ad Est, da Surat a Chennai, per cercare un’altra nave che lo porti fino a Singapore. E ancora, passeggiate e passeggiate tra Malesia, Thailandia, Cambogia e Laos per chiudere in Vietnam. Nell’accennarlo, con calma e precisione, emergeva chiaramente l’orgoglio di una scelta così carica di una bella dose di eroico e di folle che mi piace molto. Il suo camminare si può seguire su Instagram (@davidcoraglia), a ieri, era arrivato tra le poco prosaiche zanzare dell’Oltrepò Pavese.
Certo che sui due laterali del suo trasportino, vista la logica di solitaria impresa, ci starebbe proprio bene il marchio di uno sponsor. Red Bull o Santero, per rimanere più dalle nostre parti, ce li vedrei proprio bene. Un aiuto a David, nella volontà di fargli sapere, sicuro gli interessi, di non essere solo, salvo su strada. Chi avesse voglia e contatti...evviva.