In un momento in cui l'Italia è scossa da tre morti per botulismo alimentare e dai ritiri precauzionali di prodotti contaminati, anche le segnalazioni apparentemente minori dei consumatori assumono un significato particolare. È il caso di una testimonianza raccolta ad Asti, dove una donna ha vissuto due episodi spiacevoli nello stesso supermercato della città, trovandosi di fronte a prodotti alimentari 'alterati' e alla presunta indifferenza del punto vendita. Chiariamo subito che non pubblichiamo il nome del supermercato per non ledere la privacy, ma che sarà informato di questa segnalazione, allegando anche gli scontrini forniti.
La vicenda
Il primo caso, circa due mesi fa: "Ho comprato un sugo, scrive la lettrice, arrivata a casa ho trovato la muffa dentro. Ho pensato 'va beh, pazienza, può capitare'".
Il secondo episodio, più recente, è avvenuto durante una giornata particolarmente calda. "Ho acquistato una di quelle bibite per bambini con sali minerali, tipo integratori sportivi. Ero assetata, ho fatto un paio di sorsi e ho sentito un gusto strano, come di muffa. L'ho fatto assaggiare al mio compagno che ha confermato la sensazione e ha iniziato a vomitare".
La sera stessa, la coppia è tornata al discount per chiedere spiegazioni. "La risposta dei ragazzi è stata: 'Ma è normale'. A quel punto il compagno della lettrice ha sollecitato ad assaggiare ma nessun addetto lo ha fatto.
Ai due non è stato offerto un eventuale rimborso e, secondo quanto affermato, non è stato interpellato un responsabile. "Mi chiedo se possano comportarsi così, se non debbano verificare. E se avessi dato quella bibita a mia figlia e si fosse sentita male, cosa avrei dovuto fare?", chiede la donna autrice della segnalazione che invia alcune foto dove si evidenzia una sostanza galleggiante, scrive, "Tipo gel".
Un clima di crescente preoccupazione
La vicenda astigiana si inserisce in un momento di particolare allerta nazionale. Nelle ultime settimane l'Italia è stata colpita da due gravi focolai di botulismo che hanno causato tre morti e numerosi ricoveri tra Calabria e Sardegna. La contaminazione è stata ricondotta a prodotti vegetali: salsa guacamole in un caso, "Friarielli alla napoletana" nell'altro, con quattro lotti ritirati precauzionalmente da tutti i supermercati italiani.
La normativa italiana tutela chiaramente i consumatori in caso di prodotti difettosi o alterati, prevedendo non solo il diritto al rimborso ma anche l'obbligo per i commercianti di segnalare eventuali problemi alle autorità competenti.
"La sensazione è di totale mancanza di interesse verso il cliente", conclude la testimone. "Un piccolo gesto di attenzione, anche solo un rimborso, avrebbe fatto la differenza".
Cos'è il botulismo (che non ha a che fare con il caso astigiano) e come riconoscerlo
Il botulismo, va specificato, non ha alcun collegamento con il caso astigiano descritto, ma è importante sapere di cosa si tratta per la propria sicurezza. Si tratta di una grave intossicazione causata dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum, che si sviluppa in ambienti privi di ossigeno. I sintomi includono difficoltà nella deglutizione, visione doppia, paralisi progressiva e, nei casi più gravi, blocco respiratorio.
I consumatori devono fare particolare attenzione a: conserve fatte in casa non sterilizzate correttamente, prodotti confezionati con confezioni gonfie o ammaccate, alimenti con odore sospetto o aspetto alterato. In caso di sintomi dopo aver consumato conserve o prodotti sospetti, è fondamentale rivolgersi immediatamente al pronto soccorso, poiché il botulismo richiede cure tempestive e specifiche.