Attualità - 12 agosto 2025, 07:01

Asti, domani la protesta degli animalisti: "Stop alla mattanza di piccioni e fauna selvatica"

Sit-in dalle 11 alle 12 sotto i portici della Provincia, le associazioni: "L'uso delle armi deve essere l'ultima risorsa, non la prima"

Si terrà domani, mercoledì 13 agosto, sotto i portici del Palazzo della Provincia di Asti, il sit-in pubblico promosso da una fitta rete di associazioni animaliste e ambientaliste per dire "Stop alla mattanza!". La manifestazione – organizzata da SEquS Asti con il sostegno di LEAL, LAV, Pro Natura, Partito Animalista Italiano e altre realtà – intende protestare contro il nuovo piano provinciale di contenimento faunistico, che autorizza l'abbattimento di migliaia di piccioni, cinghiali, caprioli, corvidi, minilepri e nutrie anche da parte di privati cittadini con porto d'armi e breve corso di formazione.

La questione dei piccioni ad Asti è da settimane al centro di un acceso dibattito. Secondo le ultime disposizioni della Provincia, fuori dai centri abitati anche i possessori di porto d'armi potranno abbattere i piccioni, mentre in città saranno utilizzate gabbie di cattura nei punti più critici. Le operazioni non saranno più soltanto affidate alle guardie faunistiche ma aperte, sotto controllo, anche a soggetti che abbiano frequentato un apposito corso. I dati diffusi dalla stessa Provincia parlano di densità elevate; dall'ordinanza è partito un fitto confronto tra enti locali, ambientalisti e cittadini sulla gestione della fauna urbana e selvatica.

Le richieste del movimento animalista

Le associazioni promotrici del sit-in denunciano una scelta "regressiva e disumana", segnalando rischi per la sicurezza pubblica e un ritorno a modalità operative che evocano il "far west". Secondo i promotori esistono infatti soluzioni etiche e già adottate altrove – come i mangimi sterilizzanti, il controllo delle nascite, una migliore gestione degli habitat e dei rifiuti, e l'utilizzo di dissuasori – alternative all'uso delle armi, che "dovrebbero essere l'ultima risorsa, non la prima".

Il presidio chiederà tre interventi concreti: stop immediato ai piani di abbattimento, apertura di un tavolo tecnico con esperti e associazioni e l'attuazione di un piano ecologico per la gestione della fauna urbana che punti su soluzioni non cruente, efficaci e innovative.

Un dibattito che divide la città

La protesta si inserisce in un clima di crescente mobilitazione nazionale per una gestione più etica della fauna, in un territorio – come quello astigiano – dove il legame con la campagna e il rispetto per la vita suscitano interrogativi profondi tra popolazione e istituzioni. La manifestazione di domani, dalle 11 alle 12, rappresenta un momento di confronto pubblico su una questione che tocca sia aspetti pratici di igiene urbana sia principi etici sempre più sentiti dalla cittadinanza.

Le associazioni invitano tutti i cittadini a partecipare, sottolineando: "Difendiamo insieme la vita, la sicurezza e la dignità della nostra città". L'appuntamento è fissato per domani mattina sotto i portici della Provincia, dove gli organizzatori presenteranno le loro proposte alternative ai metodi attualmente previsti dal piano provinciale.